31/03/2002 -  Domenica 1 di Pasqua - Anno A

I LETTURA

Salmo II Lettura Vangelo
Atti 10, 34. 37-43 117 Colossesi 3, 1-4 o 1Cor 5, 6-8 Giovanni 20, 1-9 (sera: Lc 24, 13-35)

Gesù è risorto, alleluia! Cristo, nostro sacrificio pasquale è stato immolato, alleluia!

La liturgia di questa solennità è particolarmente ricca! La veglia pasquale ci fa ripercorrere tutta la storia dell’amore di Dio, dalla creazione del mondo alla promessa del Salvatore, ai primi passi della sua alleanza con Abramo, ai segni prodigiosi compiuti in favore del popolo riscattato dalla schiavitù, alle promesse ed annunci gioiosi dei profeti! Tutto si conclude con l’annuncio esultante ed esaltante della risurrezione del Signore Gesù! Tale evento è il culmine e la spiegazione di quanto è avvenuto in precedenza e il fondamento di tutto ciò che seguirà!

Anche la nostra vita di comunione, la nostra pace interiore, la nostra sicurezza di figli di Dio ha le sue radici nella Pasqua, nel passaggio di Gesù da questo mondo al Padre. Questo passaggio è avvenuto in un modo che ci lascia colmi di stupore: Gesù è passato al Padre “approfittando” della propria uccisione da parte degli uomini. Egli si è offerto, e così l’uccisione non è stato un assassinio, ma un sacrificio. Egli è l’agnello del sacrificio, sacrificio volontario e frutto d’amore, quindi particolarmente gradito al Padre, tanto gradito da rendere inutili e sorpassati tutti gli altri possibili sacrifici offerti dagli uomini. Il sacrificio di Gesù ha valore per tutti, per ciascuno di noi, in ogni tempo e in ogni luogo.

La risurrezione è il suggello del gradimento di questo sacrificio! E chiunque crede e si unisce così con Gesù ha la certezza di godere della stessa risurrezione!

Il “mistero” pasquale è perciò il più importante per i credenti. È un mistero che da spiegazione della loro stessa fede, persino della loro esistenza, il mistero che li fa vivere nella gioia e nella speranza certa, il mistero che dà perseveranza alla loro carità. È un mistero compreso e sempre da comprendere, perché ci compenetra e nello stesso tempo ci supera.

Godiamolo, e cantiamo perciò senza stancarci: alleluia! Con gioia durante la Veglia rinnoviamo insieme agli altri credenti le promesse battesimali, per distanziarci dalla vita pagana ed entrare nel mistero dell’amore perfetto del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo!

 

Gesù è risorto! I vangeli della notte, del mattino e della sera di questo giorno ci offrono la testimonianza di Maria di Magdala e delle altre donne che avevano seguito e servito Gesù, la fede stupita di Pietro e dell’altro discepolo corsi al sepolcro ormai aperto e vuoto, profumato dei profumi delle nozze, la gioia improvvisa dei due discepoli sconsolati, che, visto Gesù risorto, si sentono spinti a tornare alla comunità da cui s’erano allontanati.

Ci fermiamo al vangelo del mattino. Maria di Magdala vede la pietra ribaltata, ma non riesce a pensare ad altro che ad un furto di cadavere. Ella si precipita dai due discepoli, che avevano avuto il coraggio di seguire Gesù nella notte dell’arresto, per manifestare la scoperta fatta e dire il proprio dolore. I due corrono; il primo che arriva cede il passo a Pietro. Chinandosi, vedono solo le bende e il sudario.

Il modo in cui questi panni si trovano toglie loro ogni dubbio: il corpo di Gesù non può esser stato preso da uomini. Resta una sola spiegazione, quella che Gesù stesso aveva predetto ai suoi, rimasti allora increduli. Ora quella sua parola torna alla mente dei due discepoli. Essi incominciano a credere! Inizia in loro a risplendere una luce nuova che illumina le giornate precedenti, rischiara tutto il loro passato, proietta luce su tutto il futuro ancora sconosciuto. È il primo atto di fede vera e completa che germoglia sulla terra.

A questa fede mi unisco anch’io. Credo Gesù che sei risorto; credo che sei Figlio di Dio; credo che sei tu la vera vita, il vero pane, il vero uomo inviato dal Padre per noi, perché la tenebra in cui regna la morte si dissipi e lasci il posto alla bellezza del suo amore! Quell’amore troverà posto in me e nella comunità dei credenti che cercano le cose di lassù e tolgono via il lievito dell’egoismo. Alleluia!

Davvero “Questo è il giorno di Cristo Signore, alleluia!”

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