DOMENICA   1ª  del TEMPO di AVVENTO - 02/12/2001 Anno A

I LETTURA

Salmo II Lettura Vangelo
Isaia 2, 1-5 24 Romani 13, 11-14 Matteo 24, 37-44

Iniziamo un nuovo anno liturgico. Ogni inizio ha bisogno di una carica di desiderio, di speranza, di motivazioni. Anche il ricominciare a ripercorrere il cammino di Gesù ha bisogno di una spinta!

Ed ecco che San Paolo si comporta con noi come con persone addormentate! È tempo di svegliarvi! Qual è il nostro sonno? Come si manifesta? Nell’essere adagiati in una vita senza scopo, nell’avere progetti e mire puramente terrene, nel ricercare comodità, ricchezze e soddisfazioni effimere, nel tenere in vita invidie, gelosie e rancori? Il cristiano rimane sempre un uomo, continua ad essere sollecitato da tentazioni e reazioni che lo tengono distante da Gesù, dall’essere con-formato a lui, dall’avere i suoi pensieri e i suoi sentimenti. Rivestitevi del Signore Gesù Cristo: ci svegliamo per seguire Gesù, per portare su di noi la sua luce e dentro di noi la sua pace, per essere un segno della sua presenza e un dono del suo amore!

Gesù stesso, con un richiamo suggerito dalla Scrittura, ci mette sul chi va là! L’accenno a Noè ci porta a pensare al diluvio, ad un momento della storia in cui gli uomini si erano talmente dimenticati di Dio. Essi vivevano rivolti solo alla terra, e quindi ai piaceri e alle ambizioni che come conseguenza portano disordini, brutalità, perversioni sessuali e violenze d’ogni tipo. Gli uomini del tempo di Noè meritavano un grande castigo, ma non se ne accorgevano. Essi continuavano a vivere disordinatamente, e nemmeno si accorgevano dei richiami di Noè, né della diversità della sua vita integra. Erano addormentati.

Gesù vede che i suoi contemporanei sono ancora così. Chi si accorge di lui? Chi si accorge che lui è l’inviato di Dio? Chi lo ascolta? Tutti continuano il loro tram tram come nulla fosse, come se Dio non parlasse loro. Gesù ci lascia capire che purtroppo è così anche ai nostri giorni, anche alla venuta del Figlio dell’uomo. Qualcuno si accorge di lui e si lascia attirare dal suo dolce richiamo, e altri, uomini e donne, non s’accorgono di nulla, non si accorgono nemmeno del cambiamento dei loro compagni che si distaccano per seguirlo e vengono riempiti di gioia.

Vegliate dunque!

È lo stesso richiamo di San Paolo! Vegliare significa essere attenti a ciò che avviene attorno a noi, saper interpretare i segni. Se vedi la luce sai che è arrivato il giorno, e quindi ti devi alzare e svolgere i tuoi impegni. La luce arriva: alzati, tieniti pronto. Gesù verrà, anzi, viene spesso a vedere se sei disponibile ad accogliere i suoi inviti di gioia e di collaborazione! Gesù si paragona persino ad un ladro, per farci capire quale libertà si riserva nei nostri riguardi: non ci preavvisa col telefonino, proprio come i ladri.

Chi lo ama è contento della sua venuta ed è sempre pronto. Chi lo ama desidera il suo arrivo, e gode che questo sia imprevisto, come una bella sorpresa! Chi lo ama!

Chi lo ama si mette in cammino per incontrarlo!

Chi lo ama si fa voce per chiamare anche altri a questo incontro felice, come fa Isaia all’inizio del suo libro. Persino i popoli pagani cercheranno il Signore, si metteranno in viaggio per incontrarlo nel suo tempio. Tutti sanno che egli abita in Gerusalemme e che da questo luogo parte la Parola del Signore per raggiungere tutti gli uomini! Sarà una parola di pace, una parola che aiuterà tutti a deporre le armi e le discordie e a trasformare le occasioni di conflitto in occasione di collaborazione e di amore reciproco.

Camminiamo nella luce del Signore! Ricominciamo con gioia e decisione un cammino di preparazione all’accoglienza di Gesù: lo accoglieremo bambino per diventare piccoli, ed essere così capaci di accogliere tutte le sue parole e soprattutto la sua chiamata ad accompagnarlo alla croce. Egli ci accoglierà quindi nella gloria del Padre, nella gloria eterna!

Vieni, Signore Gesù!

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