DOMENICA della S.FAMIGLIA TEMPO di NATALE - 30/12/2001 Anno A

I LETTURA

Salmo II Lettura Vangelo
Siracide 3, 2-6. 12-14 127 Colossesi 3, 12-21 Matteo 2, 13-15. 19-23

La domenica dopo Natale è dedicata alla Famiglia di Gesù. Egli è venuto nel mondo circondato dall’affetto e dalla cura di una madre e di un padre, come tutti gli uomini. Oggi guardiamo proprio Giuseppe e Maria che vivono per il loro Figlio, per lui soffrono, e in base a lui impostano la loro vita. Così siamo aiutati anche a ripensare alla situazione delle nostre famiglie, ai rapporti reciproci che in esse viviamo, alla gloria di Dio che in esse si manifesta o si potrebbe manifestare se questi rapporti fossero vissuti secondo il vangelo!

Il brano del vangelo secondo Matteo ci fa sognare con Giuseppe. I suoi sogni sono parola di Dio per lui, manifestazione della volontà del Padre.

Giuseppe ha capito che il Bambino era diventato segno di contraddizione ed era in pericolo. Egli, come padre, si è sentito in dovere di difenderlo, a costo di gravi sacrifici e sofferenze, condivise con Maria: la fuga in Egitto, la permanenza in paese straniero, il ritorno in ricerca di un luogo ove vivere nel nascondimento. La vita di Giuseppe è cambiata dalla nascita del Bambino. Ma né lui né Maria si lamentano. Essi sanno di compiere il volere di Dio e lo compiono come fosse l’unica cosa possibile per loro. Mi fanno pensare a quei genitori che, accogliendo un bambino malato, devono correre negli ospedali, spendere i loro beni, farsi aiutare dai buoni per assicurare al proprio figlio un po’ di salute e di vita. Mi fanno pensare a quei genitori che accolgono un figlio inatteso, e per lui devono cambiare casa e lavoro o paese.

Giuseppe e Maria davvero non vivono più per se stessi. Non hanno nemmeno il tempo di occuparsi della propria “realizzazione” o dello sviluppo delle proprie… capacità! Giuseppe e Maria vivono per il Figlio che è stato loro affidato, e così la loro vita è davvero realizzata, diventa servizio, diventa amore, diventa simile a quella del vero Dio!

Le altre due letture ci fanno pensare alla nostra famiglia. Che significato ha il vivere insieme di genitori e figli, di fratelli e sorelle, di figli con i propri genitori anziani?

I cristiani vivono la propria chiamata, a portare l’immagine del Figlio di Dio, dentro la situazione familiare. Questo è il luogo dove gli sposi realizzano la propria vocazione all’amore reciproco, al dono di sé, al rendere visibile la comunione trinitaria del Dio in cui credono. L’apostolo San Paolo, prima di dire alle mogli, ai mariti, ai figli e ai padri come si devono comportare, propone a tutti i cristiani una vita di somiglianza al nostro Dio! “Rivestitevi, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza”. Queste sono le caratteristiche che Dio vuole trasmettere ai propri figli. E noi, che sappiamo d’essergli davvero figli, diamo spazio anzitutto all’interno della nostra famiglia ad un amore completo, pieno, perfetto, capace di costruire e ricostruire rapporti di carità e riconoscenza. Sopportarsi e perdonarsi sarà esercizio quotidiano: i difetti li abbiamo e le scortesie e gli egoismi non sono spariti dal nostro cuore e dalla nostra bocca!

La famiglia è luogo di allenamento poi perché tutta la comunità faccia risplendere la bellezza della carità di Dio e la gioia della pace di Cristo! Questo esercizio è necessario, per poter ascoltare insieme la Parola di Dio, cantare e pregare comunitariamente.

Oggi abbiamo l’occasione di continuare oppure di cominciare. Possiamo dire grazie ai nostri famigliari, dire quei «grazie» che non abbiamo ancora mai detto. Possiamo amare i nostri cari aiutandoli a pregare, almeno benedicendo Dio prima del pranzo, e poi prendendoci del tempo per ciascuno di loro, piccoli o grandi, anziani o malati, vicini o lontani. Possiamo fare quel qualcosa che lascia intravedere la santità e l’eternità dell’amore che ci è stato donato e che abbiamo iniziato a vivere proprio all’interno della famiglia. 

Gesù, Giuseppe e Maria, grazie del vostro esempio: guardiamo a voi per trovare ispirazione a riempire di amore le relazioni all’interno della nostra famiglia. Grazie che ci aiuterete!

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