01/01/2008 - Maria, Madre di Dio
Iª lettura Nm 6,22-27 dal Salmo 66 IIª lettura Gal 4,4-7 Vangelo Lc 2,16-21

Questo giorno è denso di messaggi! Oggi ci scambiamo l'augurio, o meglio, la benedizione per il nuovo anno, che vorremmo fosse per noi e per tutti un periodo di tempo felice e sereno. E per questo proprio oggi si celebra la Giornata della pace: chi fa qualche discorso oggi, capi di stato o capi religiosi, non possono tacere questo argomento, e cercano di dare risposte e consigli al mondo intero, per soddisfare il desiderio comune a tutti di allontanare le occasioni e le cause di conflitto, che purtroppo continuano a far soffrire famiglie, nazioni, popoli e continenti.
La liturgia della Chiesa celebra poi una solennità particolare, conseguenza e completamento del mistero vissuto in questo tempo. Il Figlio di Dio si è fatto uomo, è in mezzo a noi. Ce lo presenta ovviamente una Madre. Non è Lei che ci salva, ma è Lei che ci porge il salvatore. Dio si è servito e si serve di Lei per donarci Gesù! E Lei non è una commessa del negozio che prende qualcosa dallo scaffale per porgercelo, ma è una Madre! Dio ha voluto piegarsi a chiederle la sua disponibilità, e ha depositato in Lei la vita nuova che diventa la Vita e la Via e la Verità per noi tutti. Ella è la Madre della Vita, della Via e della Verità: perché non dire semplicemente Madre di Dio? Colui che è nato da Lei è "chiamato Figlio dell'Altissimo", ed egli applicherà a se stesso quell' "Io Sono" che è il nome di Dio; perciò Lei è giustamente chiamata Madre di Dio! Questo titolo non è un vanto per lei, perché è un titolo datole a servizio della conoscenza vera e piena del suo Figlio!
Maria vive la sua maternità in silenzio. Il vangelo ce la presenta così. Il suo silenzio è ascolto gioioso di quella Parola che tiene in braccio, la Parola che si è adempiuta in lei quando è stata visitata dall'angelo, e che allora ha riempito tutta la sua vita, l'ha cambiata e resa preziosa per il mondo intero. "Da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore": il silenzio di Maria è ricco, è pieno , è mistero.
Tutto ciò che lei udiva e vedeva aveva riferimento al Figlio suo, che lei sapeva essere Figlio di Dio! Tutto era per lei occasione di contemplazione e di preghiera!
Eravamo presenti anche noi alla preghiera di Maria: non perché lei pensasse a noi, - infatti la sua mente era tutta occupata da quel Figlio che aveva bisogno delle sue mani e dei suoi occhi e dei suoi orecchi, - ma perché quella sua maternità ha ancora influsso sulla nostra vita. Noi godiamo della sua maternità, ce ne sentiamo avvolti e arricchiti. Ogni nostra solitudine è consolata e riempita da lei, dalla sua tenerezza, come la solitudine di Gesù! Ogni nostra incertezza è trasformata in serenità dalla sua dolcezza, come l'incertezza di Giuseppe! Ogni nostro interrogativo è fugato dal suo sguardo sicuro, come gli interrogativi dei pastori.
Le sue labbra pronunciano il nome, Gesù, perché così le aveva predetto l'angelo: "lo chiamerai Gesù"! E certamente nessuno si stancava di udire quel nome pronunciato dalla sua voce, nè i pastori, nè Giuseppe, nemmeno gli angeli stessi che vegliavano il Bambino, perché il cielo era sceso tutto sulla terra!

Iniziamo l'anno nuovo ascoltando il nome del bambino pronunciato dalle labbra di Maria, e proviamo oggi, più volte, ad accompagnare la sua voce con la nostra. Gesù, Gesù, Gesù! È un modo forte di iniziare questa fetta della nostra vita, invocando, lodando, amando, adorando e ascoltando il nome di Gesù! È un nome che non ci lascia come ci trova, perché contiene la forza di Dio, la forza dell'amore di Dio!

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