08/12/2002 Immacolata Concezione della B.V. Maria Anno B

Prima lettura

dal Salmo

Seconda lettura

Vangelo

Genesi 3, 9-15. 20

97

Efesini 1, 3-6. 11-12

Luca 1, 26-38

Questa seconda domenica di Avvento coincide con la solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria.

"Tu hai preservato la Vergine Maria da ogni macchia di peccato originale." Così canta oggi il prefazio. La Chiesa è giunta a formulare questa affermazione con grande gioia e forte serenità. Guardando la Vergine Maria la Chiesa ha sempre cercato di contemplare l’opera di Dio, convinta che essa è sempre più bella di quanto l’uomo possa immaginare!

"Da lei doveva nascere il Figlio, agnello innocente che toglie le nostre colpe": ella non poteva dunque trasmettere a lui, uomo–Dio, il peccato di Adamo, e perciò doveva esserne esente, non per propria capacità, ma per scelta e dono del Padre! Nel mistero di oggi contempliamo la gratuità dell’amore del Padre, la sua fedeltà verso l’uomo, la bellezza della sua sapienza nel preparare ogni cosa preordinandola a ciò che viene dopo!

Questo mistero dell’amore del Padre è descritto e sottolineato da San Paolo nella lettera agli Efesini. Egli ci ha benedetti, ci ha scelti, ci ha predestinati ad essere santi, ad essere suoi figli: tutto questo per opera di Gesù Cristo!

La sua scelta ci rallegra, e contemporaneamente ci sollecita a procurare di dargli gloria! Con parole semplici diremmo: cerchiamo di fargli fare bella figura con un comportamento degno di lui! Questo è ciò che ammiriamo nella vita di Maria Ss.ma. La sua bellezza è tutta opera di Dio, ma lei stessa è vissuta umile e docile in modo da far risplendere la gloria del Padre! Il tratto evangelico ce la presenta nel suo incontro con l’angelo Gabriele. Questi le parla con frasi che ricordano gli oracoli dei grandi profeti, vissuti nell’attesa del compiersi della promessa divina per tutti gli uomini! Tali profezie parlano di gioia, di figlio, di regno, di trono! Queste grandi parole non possono che turbare l’animo semplice di Maria! Ella non le respinge, ella vede la propria piccolezza e inadeguatezza e si chiede, e domanda all’angelo, come può accadere questo, o meglio, che cosa ella dovrebbe fare per compiere tali opere grandi.

Nulla deve fare, nulla! Ci pensa lo Spirito di Dio, lo Spirito Santo: sarà lui il protagonista di tutto! È lui solo che può portare la santità di Dio dentro l’umanità che risente ancora e sempre del primo peccato.

Il peccato è sempre sullo sfondo di ogni epoca e di ogni fatto che accade sulla terra. Dio non può non tenerlo presente. È il peccato che ha rovinato il suo disegno, la bellezza dell’opera della sua creazione, fin dall’inizio. L’uomo s’è lasciato ingannare dal serpente. L’uomo ha dato maggior fiducia alla parola subdola e piena di ironia del suo nemico, che a quella semplice e dolce del suo Creatore!

La prima lettura di oggi ci presenta le primissime conseguenze del peccato: paura, tenebra, rottura della comunione, tendenza all’accusa reciproca.

Subito però risuona la promessa del Padre! Dio non vuole neppure un istante lasciare l’uomo nella disperazione. Alla prima parola disattesa dall’uomo egli ne aggiunge un’altra, una promessa, sicura e chiara. Il male e il maligno saranno vinti. Egli stesso procurerà la vittoria, e lo farà tramite il piede di una donna! Inizia subito, appena commesso il peccato, la «storia» della salvezza! Dalla parte di Dio vediamo l’amore che vuole salvare, dalla parte dell’uomo la fatica ad accettare l’amore, a lasciarsi salvare, a rispondere con gioia.

Finalmente la risposta arriva dalla bocca di Maria: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". Con l’amorosa obbedienza ella schiaccia il capo orgoglioso del nemico e inizia così la vittoria di Dio! Noi oggi la ringraziamo, la onoriamo, la prendiamo a modello per le nostre risposte alle proposte di Dio.

Vergine senza peccato, ti amiamo! Dire il tuo sì al Padre è costato anche a te come costa a noi. Hai avuto le tue fatiche, le tue ansie e tribolazioni, l’angoscia per la morte che incombeva sul tuo Figlio. Hai avuto le tentazioni, come le ha avute Gesù, e come lui e con la sua forza pure tu hai vinto, rimanendo docile, pienamente abbandonata al volere del Padre! Concedimi di unirmi a te per dire: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto".