DOMENICA   ASCENSIONE DEL SIGNORE - Anno C

I LETTURA

Salmo II Lettura Vangelo
 Atti 1,1-11   46  Ebrei 9, 24-28; 10, 19-23 Luca 24, 46-53

San Luca ci narra due volte l’Ascensione del Signore. Nel vangelo ci presenta Gesù che benedice i suoi apostoli e promette loro lo Spirito Santo. Dopo tale promessa si separa da loro, che, con gioia, si dedicano alla preghiera! Anche nel brano iniziale degli Atti degli Apostoli S.Luca dice che Gesù “fu elevato in alto“ dopo aver promesso lo Spirito Santo. Prima però egli deve ancora correggere le attese dei suoi, che non hanno compreso le sue intenzioni e la sua via. Essi non sono ancora entrati nei pensieri di Dio, ma Gesù non li rimprovera per questo: egli sa che solo lo Spirito Santo può essere luce nel loro intimo; perciò, con piena fiducia nel suo intervento, confida loro quale sarà il loro ruolo nel mondo. Essi diventeranno suoi testimoni ovunque, non solo tra i figli di Abramo, ma anche “in tutta la terra”.

Si potrebbe riflettere oggi sul significato di questa testimonianza, ricordata anche nel vangelo. Ma sembra più opportuno cercare di comprendere il significato di ciò che Gesù «oggi» vive: egli ascende al cielo! La preghiera della Messa dice: “Nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo nostro capo, nella gloria”. E il prefazio: “Mediatore tra Dio e gli uomini, giudice del mondo e Signore dell’universo, non si è separato dalla nostra condizione umana, ma ci ha preceduti nella dimora eterna, per darci la serena fiducia che dove è lui, capo e primogenito, saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria”!

Queste preghiere, e le altre della Liturgia odierna, sollevano il nostro sguardo, non a vedere il movimento del salire di Gesù – non è importante sapere come sia avvenuto –, ma a contemplare il nostro Signore accanto al Padre, che esercita la pienezza del suo amore per ciascuno e per tutti.

Lo vediamo Mediatore, Giudice e Signore! Questi concetti li troviamo pure nella seconda lettura, dalla lettera agli Ebrei. Gesù è nei cieli: è là per noi! Vi è entrato versando il suo sangue per noi! Egli ha sofferto per noi, si è offerto per noi, e per noi continua a intercedere, a volere cioè che noi siamo insieme con lui nella stessa pace e nello stesso abbraccio d’amore del Padre, sia oggi qui sia per l’eternità!

Lo vediamo Giudice: è un giudice che ci ama e quindi troverà tutte le attenuanti ai nostri peccati, farà in modo che venga condannato il nostro nemico, colui che ci ha ingannati e ci ha allontanati dal Padre, e che noi veniamo salvati. Per di più, si è già offerto allo scopo di togliere i peccati di molti!

È nostro Signore: è “un sacerdote grande sopra la casa di Dio” e perciò il nostro cuore è pieno di fiducia! Entreremo anche noi nel santuario, alla presenza del Padre! La via nuova e vivente che percorriamo per arrivarci è “la sua carne”: amiamo Gesù nella sua vita terrena, rimaniamo aggrappati a lui, vero uomo, ripetiamo le sue parole e contempliamo le sue opere, il suo muoversi, il suo dire e il suo tacere secondo le testimonianze degli apostoli, il suo morire e il suo risorgere! Per questa via anche noi saremo partecipi della sua vita divina (come dice il secondo prefazio della festa) e arriveremo a quel cielo in cui egli regna!

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