DOMENICA   5ª  di PASQUA - Anno C

I LETTURA

Salmo II Lettura Vangelo
 Atti 14, 21-27  144 Apoc 21, 1-5 Giovanni 13, 31-33. 34-35

Il brano dell'Apocalisse ci presenta la grande novità che si è realizzata sulla terra: da quando Gesù è morto e risorto è iniziata una storia nuova, perché ora con gli uomini vive Dio! Egli non è più lontano, ma dimora in mezzo a loro! Per questo gli apostoli (I lett.) impegnano la propria vita per diffondere la fede in Gesù e per rafforzarla in coloro che già credono. Affrontano con gioia tribolazioni e persecuzioni, sapendo che la sofferenza non fa da ostacolo alla vittoria di Dio, anzi!

Gesù stesso, parlando ai discepoli dopo che Giuda è uscito dal Cenacolo, presenta la propria sofferenza e morte come occasione per manifestare la gloria di Dio!

In quel momento, infatti, per lui inizia quella particolare circostanza della vita che egli aveva chiamato "la mia Ora", l'Ora per cui è stato mandato, l'Ora della passione. Egli sa che proprio durante la passione gli uomini potranno vedere il suo amore per il Padre e quindi anche l'amore del Padre per tutti gli uomini peccatori. In quest'Ora sembra che il diavolo, l'avversario, vinca: egli commette infatti il suo peggior delitto spingendo gli uomini ad uccidere il Figlio di Dio. Ma è proprio questo il momento della gloria di Dio! Nella morte di Gesù, infatti, Dio realizza il proprio amore per i peccatori e si fa conoscere come Padre misericordioso. Nello stesso momento Egli glorifica il Figlio, cioè manifesta il Figlio come colui che porta nel mondo la pienezza dell'amore divino e quindi come vero Dio!

Gesù vuole che anche i suoi discepoli ricevano la sua gloria e che in loro continui a manifestarsi la gloria del Padre e del Figlio: dà loro perciò il comandamento dell'amore. Nell'amore si manifesterà la vita di Dio. Se essi si ameranno gli uni gli altri, nella loro vita risplenderà la vita santa di Dio Padre e Figlio e Spirito Santo! Dove i discepoli di Gesù si ameranno l'un l'altro, là Dio sarà presente!

Tutti dicono che ciò non è facile: è vero, non è facile amarsi gli uni gli altri. Il diavolo cerca in tutti i modi di impedirlo, perché vuole impedire che Dio faccia conoscere il suo volto misericordioso agli uomini! Ma noi, anche se difficile, ubbidiamo a Gesù!

È bello poi che Gesù dica: "Amatevi gli uni gli altri". Egli non dice solo "amate", ma anche lasciatevi amare, accettate l'amore dei fratelli.

Non basta avere grande generosità, perché questa può renderci anche orgogliosi e superbi. Occorre grande umiltà e semplicità. Solo i bambini si lasciano lavare i piedi dalla mamma senza difficoltà. I discepoli di Gesù dovranno essere così piccoli e grandi allo stesso tempo: bambini e mamma gli uni per gli altri!

E Gesù continua: "come io vi ho amato": la parola "come" significa sia «allo stesso modo» sia «poiché». Noi ci amiamo non perché siamo buoni né perché gli altri lo sono, ma perché Gesù ci ama. Il motivo e la misura dell'amore li troviamo sul Calvario.

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