TEMPO Ordinario - Anno C
DOMENICA IIª

I LETTURA

Salmo II Lettura Vangelo
Isaia 62, 1-5  Salmo 95 1Corinzi 12, 4-11 Giovanni 2, 1-12

I cristiani amano molto questo brano del Vangelo di Giovanni. Esso è molto ricco di sollecitazioni, è promessa di gioia, ci fa gustare l’amore di Gesù per gli uomini!

Molti però lo leggono con grande superficialità e commettono lo stesso errore dei Giudei. Questi vedevano solo dell’acqua cambiata in vino e gli uomini contenti del piacere di bere e Gesù uno che accontenta i desideri effimeri degli uomini!

Giovanni ha raccontato il fatto per un altro motivo. L’acqua che diventa vino alla presenza di Gesù è un segno. Il segno nasconde e manifesta realtà ben più grandi, comprensibili solo a coloro che si aprono alla grazia e alla luce di Dio.

Noi siamo aiutati oggi a leggere questo evento dalle parole del profeta Isaia. Questi parla di un popolo sofferente, cui viene annunciata una grande gioia: la gioia dell’amore di Dio! Dio amerà il popolo con un amore vero, profondo, intimo, gioioso e geloso, come quello di uno sposo. Il popolo con la sua terra sarà come la sposa amata e desiderata dallo sposo, che è Dio stesso!

Ecco, lo sposo che sta arrivando per la gioia del popolo, per dare amore al popolo di Dio, è Gesù!

Gesù si presenta a un banchetto di nozze con i suoi discepoli. Le nozze sono alquanto strane: manca il vino. Se ne accorge la Madre, Maria. Ella lo fa notare semplicemente.

Ma Gesù pensa alla propria “ora” e dice: non è questa!

A che cosa sta pensando Gesù? La sua “ora” sarà l’ora della croce, quando ancora Maria sarà presente. Quella sarà l’«ora» nella quale Gesù darà all’umanità il vino, il vino nuovo, il vino simbolo di gioia, anzi, simbolo dell’amore che riempie di gioia la vita!

Maria rimane presente e vede la tristezza degli uomini: devono proprio aspettare? Fino a quando? Non insiste, ma fa in modo che i servi siano pronti e obbedienti a Gesù. L’obbedienza a lui è forza che attira la grazia, e le grazie!

Egli, vedendo l’obbedienza dei servi a Maria, fa riempire d’acqua i grandi recipienti di pietra: quell’acqua non serve per essere bevuta, ma per compiere i riti di abluzione. I recipienti erano vuoti: gli uomini si erano stancati di continuare a lavarsi da impurità e peccati. Non è bella la vita di chi pensa solo a farsi perdonare, di chi pensa solo a non far peccati: quella vita diventa pesante come i recipienti di pietra!

Gesù fa bere l’acqua. Gesù cambia le cose. Non bisogna vivere pensando solo a non fare il male, bisogna mettere dentro di sé l’amore di Dio, e allora la vita diventa amore, diventa gioia, diventa festa, desiderio e volontà di compiere il bene, di compiere la volontà del Padre, ma soprattutto diventa godimento dell’amore che il Padre già manifesta per noi!

I discepoli comprendono il segno: Gesù è il compimento delle profezie, con lui inizia una vita nuova, una nuova storia per l’umanità! Gesù è la presenza di Dio in mezzo a noi! Essi cominciarono a credere e noi con loro.

Gesù, sei Dio con noi! Tu sei la mia gioia, la mia sicurezza, la mia pace. Starò con te, farò quello che tu dici, solo quello che tu dici, tutto quello che tu dici. Tu sei il vino della mia vita!

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