Siamo servi inutili! Siamo servi!

N.N. visse … …

Ora noi lo consegnamo alla bontà del Padre.

Chiederemo agli angeli e ai santi di portarlo con sé nella gloria che è stata promessa a chi ha amato e servito il Figlio di Dio!

Gesù ci ha detto che noi dobbiamo dire sempre "siamo servi inutili": dobbiamo dire così perché non abbiamo nulla di cui vantarci di fronte a Dio, che ci ha dato tutto e a cui tutto dobbiamo! Ma ciò non significa che egli non sia generoso con noi, anzi! Egli premia coloro che lo hanno amato e obbedito, col centuplo! Egli ricompensa coloro che hanno impegnato la propria vita nel suo Regno e li fa partecipi della propria gloria!

La prima lettura ci fa meditare appunto su questa magnanimità di Dio! Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio: nessun tormento mai le toccherà! La morte non segna per loro la fine di tutto, ma l’ingresso a quel premio che, essendo stato promesso, diventa quasi diritto del fedele! E anche se il fedele è stato comunque peccatore, perché tanto debole e precaria e tormentata e tentata è la nostra situazione, anche se il servo è peccatore, Dio rimane fedele!

Continuiamo perciò la nostra celebrazione con gioia, rendendo grazie
al Padre per la sua chiamata ad essergli figli,
a Gesù per averci accolti nel gruppo dei suoi discepoli e averci affidato una missione per i fratelli più piccoli e più deboli,
allo Spirito Santo per averci illuminati e guidati nella fedeltà a Gesù e al Padre!

Rendiamo grazie, perché il mistero della morte e risurrezione di Gesù, che ora celebriamo, è stato presente nella vita di ..., e ancora si rende presente nella nostra vita, oggi e ogni volta noi ci offriamo a servire i fratelli con e per amore di Dio!