Matrimonio di conviventi (6) 2011

Prima lettura

1 Giovanni 4,7-12

 

Vangelo

Giovanni 15,9-17

 

Carissimi,
è significativo che per la celebrazione del vostro matrimonio abbiate scelto le letture di san Giovanni: la prima (1Gv 4,7-12), dalla lettera in cui l'apostolo rivela il contenuto dell'amore di Dio; la seconda (Gv 15,9-17), dal vangelo in cui Gesù ci indica la strada per viverlo.
L'amore di Dio per noi si è manifestato nel fatto che ci ha mandato il suo Figlio unigenito: nonostante tutte le nostre borie e le nostre ambizioni, infatti, senza di lui siamo come morti, non abbiamo vita dentro di noi nè speranza per l'eternità, e nemmeno siamo capaci di un contatto profondo, sereno e serio tra di noi.
Nel brano del Vangelo poi, è proprio Gesù, il Figlio di Dio, che ci parla per indicarci la strada della nostra comunione con lui, col Padre e tra di noi. E la strada è il suo comandamento, l'unico che ci vuol dare, quello dell'amore gli uni per gli altri: è un amore che è "dare la vita".
Anche nel nostro tempo, come sempre del resto, benché con modalità diverse, si parla di amore pensando ad un sentimento che nasce e cresce pretendendo di soddisfare i nostri desideri di sentirci bene, di essere appagati, o realizzati. Ma questo non è "dare la vita", bensì cercare la propria vita, e cercarla nell'egoismo, spesso nel peccato.

Voi avete scoperto che la vita vera, e la vera soddisfazione non stanno nel cercare di salvarsi, ma nel donarsi. Amare è morire, diceva uno dei padri della nostra fede nell'antichità. Dare la vita è avviarsi sulla strada che porta a rinnegare se stessi, a morire appunto. Di questo amore non siamo capaci, a meno che non ci uniamo a colui che ha dato se stesso, a Gesù, che ha sviluppato l'amore più grande. È questo il motivo che porta gli sposi cristiani a dirsi il proprio amore nella celebrazione Eucaristica, la celebrazione che rivive il sacrificio di Gesù.
Voi vi siete accorti che fondando il vostro vivere insieme soltanto sul vostro sentimento e sulle vostre reciproche promesse non avevate nessuna garanzia di fedeltà. In una nostra preghiera infatti si dice che senza la forza dello Spirito Santo "nulla è nell'uomo, nulla senza colpa". Vi siete accorti che amare è donarsi e vi siete accorti che, perché il vostro dono abbia valore e pienezza, deve essere ricco della ricchezza di Dio, altrimenti rischiate di ingannarvi e di creare delusioni e sofferenze.
Ad un periodo di convivenza, che da poco tempo è diventata quasi una moda che convince i giovani, purtroppo inesperti sia di fede che di amore, voi ora aggiungete un passo nuovo, che è, non conseguenza nè completamento di ciò che avete fatto, ma davvero una novità.
Quello che fate ora può essere paragonato ad un salto nel buio. Ci pare un salto nel buio metterci nelle mani del Padre, semplicemente perché non lo vediamo, ma egli non è tenebra, è luce! È un mettersi nel luogo più sicuro e stabile: state infatti per mettere nelle mani di Dio Padre la vostra vita e il vostro amore, per fondarlo in lui, per avere lui come garanzia del vostro futuro e come ambiente in cui far crescere i vostri figli.
I figli in un ambiente tutto umano non crescono, non ricevono forza interiore per vincere i loro piccoli, ma forti, moti d'egoismo, non ricevono quella carica interiore che li rasserena e li assicura di essere in comunione profonda con chi li ama. Anch'essi hanno bisogno che l'amore dei loro genitori sia fondato in Dio e sia portatore di quelle caratteristiche tipiche del vero amore, che tra poco vi prometterete.

Vi promettete amore fino alla fine, un amore come quello di Gesù, amore indissolubile, amore fedele e gratuito. Già il fatto che usate la parola promettere vi immerge di nuovo nel vostro Battesimo. Quale persona umana può essere così sicura di promettere qualcosa per tutta la vita? Se fa affidamento su se stesso sa quante sono le debolezze e le tentazioni cui va incontro: non può promettere nulla e nemmeno accettare le promesse di un altro senza perplessità. Voi promettete perché sapete di poter godere della fedeltà di Dio. È lui, che oggi accetta la vostra decisione e la fa sua, che si impegna ad essere garante della vostra promessa reciproca. E la vostra promessa reciproca la potete accogliere l'uno dall'altro perché sapete che il vostro coniuge è dentro l'amore di Dio.
Vi promettete un amore fedele. La fedeltà dell'amore è la caratteristica dell'amore divino. In noi la fedeltà è frutto dello Spirito Santo, come dice San Paolo. Per mantenere le vostre promesse dovete quindi assicurarvi di vivere costantemente nello Spirito Santo. Per aiutarvi a mantenere le promesse dovete aiutarvi a rimanere nello Spirito Santo.
"E come si fa?" mi direte!
Come si fa ad essere animati dallo Spirito Santo? Come si fa ad essere sempre illuminati e rafforzati da lui? Gli apostoli hanno ricevuto lo Spirito Santo dal soffio di Gesù, quand'egli, risorto, li ha incontrati nel cenacolo. Starete anche voi sotto l'influsso di Gesù, per ricevere il suo soffio. Senza intimità con Gesù e senza obbedienza a lui ci sarà solo quell'amore che pretende - e che non è amore -, ma non ci sarà fedeltà e nemmeno quell'amore che sa donarsi.
Per questo anch'io, come tutti quelli che amano gli sposi, vi raccomando di non smettere la vostra preghiera. Ogni giorno ci sia un momento, breve o lungo, di preghiera in cui vi affidate l'un l'altro e insieme a Dio, preghiera che vi unisca nel lodare il Padre e il Figlio, preghiera che vi aiuti a chiedervi perdono l'un l'altro e a perdonarvi con generosità, preghiera che vi metta in ascolto del Vangelo di salvezza.
E farete in modo che la vostra preghiera riceva contenuti e forza dalla preghiera della Chiesa. Nemmeno per la preghiera fidatevi di voi stessi, ma affidatevi alla Chiesa, che è ricca della presenza in essa di molti santi e sante, soprattutto della nostra Madre, la Vergine Maria, e del suo sposo san Giuseppe! Frequenterete le celebrazioni, e questo non sarà un impoverimento della vostra famiglia, bensì un grande arricchimento. Una sposa che sta in ascolto di Dio ed è membro vivo della Chiesa di Gesù è un vanto per il marito. Ed uno sposo che mette al primo posto l'unione con Gesù è una sicurezza per la sposa.

Amare Dio e ubbidire a lui porta nella vostra famiglia quella serenità e quella pace che nessuna cosa al modo e nessuna persona vi potrà mai garantire. Questo è il modo con cui porterete a compimento quel comandamento che Gesù ci ha lasciato. Per essere sicuri di amarvi l'un l'altro cercherete di amare Gesù!

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