Penitenza – siamo peccatori

Riconciliazione – con Dio

Confessione – alla Chiesa

 

«Dio non ci ha dato il permesso di peccare»! Sir 15, 20

«Ci ha dato la possibilità di pentirci»! Sap 12, 19

Gesù risorto alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo: a chi rimetterete i peccati…»

I peccati ci sono, come debiti con Dio, come distanza da lui, azioni di disobbedienza, rifiuto del suo amore…

Essi sono sempre presenti a Gesù: quando incontra gli uomini, (paralitico di Cafarnao), quando questi sono accusati (l’adultera), quando si autoaccusano (il ladrone in croce). Gesù conosce il peccato più grave («il vostro peccato rimane»), è capace di dirlo (a Pilato: la loro colpa è più grande). Raccomanda ai discepoli di aiutarsi a riconoscerlo (Mt 18).

Con il Battesimo l’uomo viene rimesso sulla Via dalla quale si è ritirato Adamo, viene santificato, reso Figlio, membro del Popolo, e del Corpo di Cristo, nutrito per la vita eterna, consacrato, trasformato,

eppure è debole e tentato, e fa esperienza ancora del peccato, del rinnegamento, del tradimento.

Il Maligno continua a distogliere l’uomo, il credente, da Dio, il Figlio dal Padre, il fratello dalla sua famiglia.

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Gesù vuole aiutare raccontando varie parabole: Lc 15! (pecora, dramma, figlio), per mostrare il desiderio del Padre di poter perdonare e nuovamente accogliere!
Quella del servo malvagio, perché il credente impari a ricopiare dal Padre!

Gesù dà il perdono al paralitico (Mt 9,2), all’adultera (Gv 8) e al ladrone (Lc 23)

Insegna alla comunità (Mt 18, 21 : 70x7) a perdonare e a chiedere perdono: «Rimetti a noi i nostri debiti…»

Non se ne dimentica nel momento culminante della vita, quando la offre: «…mio sangue sparso per la remissione dei peccati»! (Mt 26, 28)

Lo Spirito Santo alitato: Gesù sa che siamo peccatori, non se lo nasconde, non lo ignora. Ai suoi discepoli dà il servizio/potere di rimettere i peccati, di fare quello che lui ha fatto, ciò per cui lui è venuto.

Pietro e Simon Mago: «Pentiti e prega il Signore che ti sia perdonato questo pensiero» (Atti 8, 22). Gli dà speranza!

«A chi voi perdonate perdono anch’io» (2Cor 2, 10): fiducia reciproca. Come Gesù coi discepoli in Gv 20, così San Paolo con i suoi cristiani!

«È per questo che vi sono molti malati e infermi e un buon numero sono morti…» (1Cor 11, 30-32)

«Confessate perciò i vostri peccati gli uni gli altri e pregate gli uni per gli altri…» (Gc 5, 16)

«Ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. 19 E' stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. 20 Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 21 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio.» (2Cor 5, 18)

«19 Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, 20 costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore, salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.» (Gc 5, 19)

 

Gesù conosce la debolezza dell’uomo, del credente, vinto dal tentatore: egli è venuto proprio per i peccatori, come il medico viene per i malati!

Noi, oppressi dal male, sappiamo che possiamo confidare in lui, nella sua intercessione, nel suo perdono, nella sua forza! Ci «presentiamo al trono della grazia con fiducia»

non per egoismo, per star bene,

ma per amore di Gesù: perché la sua testimonianza non sia offuscata in noi,

per essere strumento adatto e adeguato al suo Regno!

per rendere grande la gloria di Gesù che gode nel riportare anche un solo peccatore al Padre!

per prepararci a celebrare e vivere l’Eucaristia!

Viviamo il sacramento della confessione dei peccati e riconciliazione con Dio come un incontro con Gesù misericordioso, vittorioso, con la gioia di poter dare frutto e importanza alla sua vittoria!

Pentimento dei peccati? Non ci sarà e non sarà vero se non si riconosce l’amore di Gesù per noi e se non c’è amore per Gesù! L’amore di Gesù e per Gesù è più importante del dolore per i peccati.

Se a lui ci avviciniamo, ci allontaniamo volentieri dal peccato! Da esso ci dobbiamo allontanare, a Gesù ci avviciniamo!

Crisi della confessione?
No, crisi della conoscenza di Gesù, dell’amore a lui! Chi lo conosce cerca il suo perdono, per poterlo "mangiare" in modo da non dispiacergli!