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CCU -

A Roma, S. Giustino. (m) Nacque a Sichem (attuale Nablus) in Samaria. Laico, filosofo, appassionato ricercatore della verità, trovò nella fede di Cristo la vera sapienza. Di lui restano preziosi documenti rappresentativi della tradizione sub-apostolica: subì il martirio a Roma sotto Marco Aurelio.

MR -

A Roma, S. Giovenzio martire.

Ad Autun, i Ss. Revesiano vescovo, Paolo prete e altri dieci, che patirono sotto Aureliano.

A Cesarea, in Palestina, il beato Pànfilo, prete e martire nella persecuzione di Galerio Massimiano.

In Cappadocia, S. Tesperio, martire sotto Alessandro.

In Egitto, i Ss. martiri Ischirione, condottiero, e altri cinque soldati, uccisi per la fede di Cristo sotto Diocleziano.

Nella persecuzione di Massimiano, S. Fermo martire.

A Perugia, sotto Decio, i Ss. martiri Felino e Gratiniano, soldati.

A Bologna, S. Pròcolo martire, che patì sotto Massimiano.

Ad Amelia, in Umbria, S. Secondo, che fu gettato nel Tevere sotto Diocleziano.

Sotto lo stesso imperatore, a Città di Castello, in Umbria, S. Crescenziano martire, soldato romano.

Nel monastero di Lérins, in Francia, S. Caprasio abate.

Nel monastero di Ogna, a Burgos, in Spagna, S. Enecone, prima eremita e poi abate benedettino. Morì nel 1057.

A Monte Falco, in Umbria, S. Fortunato prete.

A Treviri, S. Simeone recluso. Nato a Siracusa, fu dapprima monaco a Betlemme e al Monte Sinai; inviato in Europa, vi morì nel 1035.

SCG -

In Giappone, il b. Alfonso Navarrete, domenicano, e i 205 martiri ufficialmente riconosciuti tra le migliaia che vi furono nella persecuzione tra il 1617 e il 1632.

A Messina, il b. Annibale Maria di Francia , fondatore delle Suore Figlie del Divino Zelo e dei Rogazionisti del Cuore di Gesù. Nacque nel 1851 e morì nel 1927.

 

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CCU -

A Roma, i Ss. martiri Marcellino prete e Pietro esorcista (mf): sotto Diocleziano, in prigione ammaestravano molti nella fede; dopo vari tormenti furono decapitati nel luogo detto Selva Nera, che in loro onore fu poi chiamato Selva Candida.

MR -

In Campania, S. Erasmo, vescovo e martire. Sotto Diocleziano  fu battuto con flagelli piombati e con bastoni, gli fu versata addosso resina, piombo e zolfo, ma rimase illeso; sotto Massimiano, a Formia, fu di nuovo tormentato con supplizi atroci, ma fu conservato da Dio perché confermasse gli altri; finalmente, chiamato dal Signore, si riposò.

A Lione, in Francia, i Ss. martiri Potino vescovo, Santo diacono, Vezio, Epàgaro, Maturo, Pòntico, Biblide, Àttolo, Alessandro e Blandina con molti altri. Blandina, di sesso più debole, sopportò più lunghi e acerbi tormenti, ispirando coraggio anche agli altri martiri. La cristianità di Lione e di Vienne inviò ai fratelli delle chiese dell'Asia e della Frigia una lettera con la notizia del loro glorioso martirio: il cristianesimo, infatti, era penetrato nella regione per opera di cristiani giunti dall'Oriente.

Nell'isola di Marmara, S. Niceforo, vescovo di Costantinopoli. Fu condannato all'esilio da Leone Armeno, imperatore iconoclasta, per il culto delle sante immagini. Sostenuto per 14 anni un lungo martirio, passò al Signore.

A Roma, S. Eugenio I, Papa e confessore.

A Trani, nelle Puglie, S. Nicola Pellegrino, confessore: nato in Grecia, mentre custodiva il gregge si mise a gridare d'improvviso: "Kyrie, eleison". Fu l'unica preghiera che da quel momento lo sostenne, fino alla morte nel 1094.

MG -

A Gerusalemme S. Anastasia monaca dell'Oliveto, abbadessa, dell’inizio del VI sec.

In Palestina, S. Deuterio neomartire di Filadelfia (+1697).

 

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CCU -

In Uganda, i Ss. martiri Carlo Lwanga, Mattia Kalemba e i loro venti compagni (m), vittime di una violenta persecuzione da parte del re superstizioso e libertino e dei suoi consiglieri pagani e musulmani. Paggi del re, resistettero ai suoi desideri immorali e si mantennero fedeli alla preghiera, segno distintivo dei cristiani. Nonostante la violenta persecuzione, le conversioni e i battesimi si moltiplicarono.

MR -

Ad Arezzo, i martiri Pergentino e Laurentino fratelli, che, nella persecuzione di Decio, ancora fanciulli, dopo aver tollerato crudeli supplizi e aver operato grandi miracoli, furono uccisi con la spada.

A Costantinopoli, i Ss. martiri Lucilliano e quattro fanciulli, Claudio, Ipazio, Paolo e Dionigi. Lucilliano, che da sacerdote degli idoli si era fatto cristiano, dopo vari tormenti fu gettato in una fornace, insieme ai fanciulli, ma, spento il fuoco dalla pioggia, tutti ne uscirono illesi. Alla fine, egli fu confitto in croce e i fanciulli decapitati.

A Cordova, il beato Isacco, monaco, ucciso con la spada per la fede di Cristo.

A Costantinopoli, S. Paola, vergine e martire; mentre raccoglieva il sangue dei martiri Lucilliano e compagni, fu presa, battuta con verghe e gettata nel fuoco; rimasta illesa, fu decapitata.

A Cartagine, S. Cecilio prete, che convertì S. Cipriano alla fede di Cristo.

Nel territorio d'Orléans, S. Lifardo, prete e confessore.

A Lucca, S. Davino confessore.

Ad Anagni, S. Oliva vergine.

A Parigi, S. Clotilde, regina, per le cui preghiere Clodovèo, suo marito, re dei Franchi, abbracciò la fede di Cristo.

SCG -

In Spagna, il b. Giovanni Grande, nato a Siviglia nel 1546. Preso il nome di Giovanni Peccatore, si ritirò dal mondo e riconobbe sua vocazione quella di servire Gesù nei poveri. Servì nell'Ordine Ospedaliero di S. Giovanni di Dio (Fatebenefratelli). Morì di peste nel 1600.

MG -

A Cipro, S. Pappo vescovo di Kythraea.

 

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MR -

Nell'Abruzzo, S. Francesco Caracciolo, confessore, fondatore della Congregazione dei Chierici Regolari Minori. Propagò con vivissimo zelo il culto dell'Eucaristia. Nell'autopsia, attorno al suo cuore furono trovate impresse le parole: "Lo zelo della tua casa mi ha consumato". Nacque nel 1563 e morì nel 1608.

A Roma, i martiri Arezio e Daciano.

A Siszeck, in Croazia, S. Quirino, vescovo, che fu gettato nel fiume con una macina al collo. Siccome galleggiava, esortava i cristiani circostanti a non atterrirsi del suo supplizio e a non vacillare nella fede; per conseguire la gloria del martirio, con preghiere ottenne da Dio di affondare.

A Milano, S. Clatèo, vescovo di Brescia e martire. Sotto Nerone fu imprigionato, tormentato e decapitato.

In Ungheria, i Ss. martiri Rùtilo e compagni.

A Tivoli, S. Quirino martire.

Ad Arras, in Francia, S. Saturnina, vergine e martire.

A Costantinopoli, S. Metrofane, vescovo e confessore.

A Milevo, nella Numidia, S. Ottavo, vescovo di profonda dottrina e santità.

A Verona, S. Alessandro vescovo.

 

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Nella Frisia, S. Bonifacio, vescovo di Magonza e martire (m). Nato in Inghilterra nel 673, dal Papa Gregorio II fu mandato in Germania per predicare la fede di Cristo. Meritò di esser chiamato l’Apostolo dei Germani. Edificò una vasta e solida cristianità fornita di gerarchia e di monasteri. Colpito di spada dai pagani infuriati, compì il martirio con 52 suoi compagni nel 754.

MR -

A Tiro, S. Doroteo prete.

A Perugia, i martiri Fiorenzo, Giuliano, Ciriaco, Marcellino e Faustino.

A Cordova, il beato Sancio; cresciuto alla corte reale, ancora giovanetto subì il martirio per la fede di Cristo, nella persecuzione arabica.

In Egitto, i martiri Marciano, Nicànore, Apollonio e altri.

A Cesarea, in Palestina, la passione delle sante Zenàide, Ciria, Valeria e Marcia, che, dopo molti tormenti, giunsero con gioia al martirio.

MG -

A Gerusalemme, S. Nonno, martire.

 

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CCU -

A Magdeburgo, S. Norberto, vescovo di quella città e confessore (mf). Fondò l'Ordine Premostratense, dedito all'ufficiatura corale anche di notte, al lavoro, all'ospitalità e alla cura dei poveri, al servizio delle parrocchie rurali. Nacque nel 1085 e morì nel 1134.

MR -

A Cesarea, in Palestina, S. Filippo, uno dei primi sette Diaconi. Convertì alla fede di Cristo la Samaria. Tre delle sue figlie, profetesse e vergini, furono sepolte a Cesarea, accanto al padre; la quarta, ripiena di Spirito Santo, morì a Efeso.

A Tarso, in Cilicia, venti martiri, che, ai tempi di Diocleziano, con diversi tormenti glorificarono Dio nei loro corpi.

A Roma, S. Artemio. Convertitosi a Cristo per la predicazione e i miracoli di S. Pietro Esorcista, battezzato con tutta la famiglia da S. Marcellino prete, fu battuto con flagelli piombati e ucciso di spada. La moglie e la figlia, gettate in una caverna, furono sotterrate con sassi e calcinacci.

A Verona, S. Giovanni vescovo.

Presso Bologna, S. Alessandro, vescovo di Fiesole e martire. Tornando dalla città di Pavia, dove rivendicava presso il re dei Longobardi i beni della sua Chiesa, fu preso e annegato nel fiume Reno .

In Francia,i martiri Amanzio, Alessandro e compagni.

A Besanzòne, S. Claudio vescovo.

SCG -

In Francia, il beato Marcellino Champagnat , fondatore dei Fratelli Maristi, per l'educazione dei fanciulli delle campagne. Nacque nel 1789 e morì nel 1840.

MG -

A Gerusalemme, 1300 Ss. martiri al Getsemani.

 

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MR -

A Costantinopoli, S. Paolo, vescovo di quella città. Fu spesso scacciato dagli ariani per la fede cattolica; da Costanzo fu relegato a Cucusa, in Cappadocia, e qui strangolato.

A Cordova, i Ss. monaci e martiri Pietro prete, Vallabonso diacono, Sabiano, Vistremondo, Abenzio, Geremia, strangolati per Cristo nella persecuzione degli arabi.

A Ermòpoli, in Egitto, S. Licarione martire.

A Piacenza, S. Antonio Maria Gianelli, vescovo di Bòbbio, fondatore delle Figlie di Maria Santissima dell'Orto e dei Missionari di S.Alfonso. Nato presso Genova nel 1789, morì nel 1846.

In Inghilterra, S. Roberto abate, dell'Ordine cistercense.

SCG -

Ad Anversa, la b. Anna di S. Bartolomeo, vergine, grande mistica. Nata in Spagna nel 1549, entrò come prima religiosa conversa delle Carmelitane Riformate. Ebbe grande unità spirituale con S. Teresa d'Avila e l'assistette negli ultimi anni di vita. Fu priora in vari monasteri. Morì nel 1626.

In Francia, la b. Maria Teresa de Suobiran La Louvière, fondatrice della Società di Maria Ausiliatrice. Nata nel 1834, ebbe una vita molto provata, sia esteriormente che interiormente. Trascorse quasi tutta la vita lontana dalla sua famiglia religiosa, che santificò al prezzo del proprio martirio. Morì nel 1889.

 

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Ad Aix, in Francia, S. Massimino. primo vescovo di quella città; si dice sia stato discepolo del Signore.

S. Calliòpa: dopo molti tormenti ricevette la palma del martirio.

A York, in Inghilterra, nel 1154, S. Guglielmo vescovo e confessore. Tra gli altri miracoli operati al suo sepolcro, figura la risurrezione di tre morti.

A Soissons, in Francia, S. Medardo, vescovo di Nojon, e a Rouen, S. Gildardo, vescovo, fratello di S. Medardo. Nacquero lo stesso giorno, lo stesso giorno furono consacrati vescovi e ancora lo stesso giorno passarono al Signore.

A Sens, S. Eradio o Eraclio vescovo.

A Metz, in Francia, S. Clodolfo vescovo.

Nel Piceno, S. Severino, vescovo di Settèmpeda.

A Camerino, S. Vittorino confessore, fratello di S. Severino.

In Sardegna, S. Sallustiano confessore.

SCG -

Nel Madagascar, il b. Giacomo Berthieu, gesuita, missionario e martire. Nato in Francia nel 1838, fu mandato in Madagascar. Si dedicò all'insegnamento del catechismo, alle visite dei poveri, ai lebbrosi, ai battesimi. Quando scoppiò la seconda guerra contro la Francia, incoraggiava e difendeva i poveri cristiani dalle barbarie dei Menalamba; per questo incontrò il martirio nel 1896.

 A Oporto, la b. Maria del Divin Cuore, suora di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore d'Angers. Nata a  Münster (Vestfalia) nel 1863, morì nel 1899.

 

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CCU -

A Edessa, S. Efrem, diacono, confessore e dottore della Chiesa (mf). Nacque nel 306. Condusse vita cenobitica, allontanandosi di tanto in tanto per combattere le eresie e portar soccorso al popolo in occasione di una carestia. Compose moltissime opere, tra cui numerosi inni. Morì nel 378.

A Siracusa, S. Massimiano vescovo.

Ad Andira, nelle Puglie, S. Riccardo, primo vescovo di quella città.

A Nomento, in Sabina, il natale dei Ss. martiri Primo e Feliciano fratelli. Avendo sofferto molti tormenti, alla fine furono uccisi con la spada.

Ad Agen, in Francia, la passione di S. Vincenzo, levita e martire, che, per la fede di Cristo, fu flagellato e decapitato.

Presso Antiochia, S. Pelagia, vergine e martire.

A Iona, isola della Scozia, San Columba, prete e abate.

A Edessa, S. Giuliano monaco.

SCG -

In Brasile, il Beato Giuseppe De Anchieta, gesuita. Nato nelle Canarie nel 1534, inviato oltremare, nonostante la salute malferma svolse un'attività instancabile e molto fruttuosa presso gli Indios. Soprannominato l'"apostolo del Brasile", morì nel 1597.

A Roma, b. Anna Maria Taigi. Nata a Siena nel 1769, poverissima madre di famiglia, terziaria dell'Ordine della SS. Trinità, fu ricca di doni mistici. A molti che ricorrevano a lei per essere consigliati e consolati diceva: "Sperate in Dio, abbiate fiducia nel Sangue preziosissimo di Gesù e non temete nulla". Morì nel 1837.

 

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CCU -

A Treviso, il b. Enrico da Bolzano, laico. Nato nel 1250, visse quasi tutta la vita da povero operaio a Treviso, dove si era trasferito con la moglie e il figlio. Dopo la loro morte visse nell'umiltà, nel lavoro, nella preghiera e nella penitenza. Dio manifestò di gradire la sua vita ascetica con molti prodigi. Morì nel 1315.

MR -

A Roma:

- S. Getulio, sposo di S. Sinforosa e padre di sette fratelli martiri, e i suoi compagni Cereale, Amanzio e Primitivo. Sotto Adriano, dopo molti tormenti, compirono il martirio.

- I Ss. Basilide, Trìpode, Màndale e altri venti martiri, sotto  Aureliano.

A Napoli, S. Massimo, vescovo e martire. Per la confessione della fede Nicena fu condannato all'esilio da Costanzo.

A Prusa, nella Bitinia, S. Timoteo, vescovo e martire sotto Giuliano l'Apostata.

A Colonia, S. Maurino, abate e martire.

A Nicomedia, S. Zaccaria martire.

In Spagna, i Ss. martiri Crìspolo e Restituto.

In Africa, i martiri Arèsio, Rogato e altri quindici.

A Petra, nell'Arabia, S. Asterio vescovo (350 ca.). Perseguitato dagli Ariani, fu confinato in Africa da Costanzo; rimandato nella sua Chiesa, vi morì confessore.

Ad Auxerre, S. Cesurio vescovo.