CONTINUA DA CHIEDONO MIRACOLI...

13. SETTE ELETTRONICHE  

La cristianità non si presenta sempre con le caratteristiche che Gesù ha voluto dare: unità fondata sull'amore reciproco ricevuto dallo Spirito di Dio Padre: «da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri».43 Purtroppo ci sono sempre stati, fin dai primissimi secoli, gruppi più o meno numerosi di cristiani che, per i più svariati motivi, si sono fatti dissenzienti - anche con l'uso della violenza - dai loro fratelli. 

La Chiesa di Gesù Cristo, simboleggiata dalla rete che non si spezza benché piena di 153 grossi pesci 44 non può di fatto dividersi: uno solo è il suo Signore, uno il Padre, uno lo Spirito Santo che la anima. 

Ma i cristiani, peccatori, si dividono gli uni dagli altri. E così siamo oggi di fronte allo spettacolo di chiese o denominazioni cristiane o addirittura sètte che si fronteggiano, che si offendono reciprocamente: e lo fanno in nome di quei Gesù Cristo che è morto anche per questi peccati e chiede al Padre l'unità dei suoi: «che siano perfetti nell'unità, perché il mondo creda che Tu mi hai mandato».45 A dire il vero oggi c'è anche tanta volontà di unità tra i cristiani di chiese diverse, tante iniziative di preghiera, di dialogo, di reciproco aiuto e di impegno comune a risolvere i vari problemi dell'umanità. Questa tensione all'unità nel nostro secolo ha preso il nome di «ecumenismo».

Questo Movimento Ecumenico, che vede impegnata la Chiesa Cattolica e molte altre chiese cristiane, ha già portato grandi frutti nell'abbattimento di barriere psicologiche e intellettuali, nel chiarimento di pregiudizi e preconcetti. Ci si è accorti che tutti quelli che credono in Gesù Cristo come Dio e Signore sono fratelli, anche se ancora non del tutto d'accordo su qualche aspetto della dottrina evangelica e sulle sue conseguenze pratiche.

Il riconoscersi fratelli, il riconoscere reciprocamente valido e legittimo il battesimo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo fa nascere e crescere la gioia dell'incontrarsi, dell'aiutarsi ad ascoltare la Parola di Dio e ubbidirla, del donarsi reciprocamente testimonianze di fede e di amore, del mettersi insieme in ginocchio a pregare, lodare e benedire il Dio Padre del Signore Gesù.

La divisione rimane ancora uno scandalo, un limite indiscutibile alla luce che Dio vorrebbe diffondere sul mondo tramite i suoi figli.

Alcuni gruppi di credenti in Cristo Gesù conservano tuttora un comportamento settario ritenendo di essere gli unici detentori della verità e della pratica evangelica. Tra essi spiccano oggi in particolare quei gruppi chiamati «sètte elettroniche». Queste sorgono in seguito alla predicazione di qualche pastore famoso (di solito in ambito protestante) e si diffondono tramite radio, televisione, libri. Dispongono di ingenti mezzi finanziari, anche perché talora sono strumentalizzate e perciò sostenute da società multinazionali. 

«La Texaco considera inestimabile l'aiuto offerto dai membri dell'ILV (Istituto Linguistico de Verano) e annualmente verserà una somma a questo ente fino a quando rimanga nel paese (Ecuador), dato che non ha preteso niente per i servizi prestati».46  

L'ILV si occupa principalmente di traduzioni bibliche.

Quali servizi ha prestato alla Texaco? La consegna della zona abitata dagli indios Huaorani alla compagnia petrolifera.46 I predicatori, che fondano e presiedono gruppi «cristiani», indipendenti tra di loro, propongono in genere l'adesione a Gesù Cristo, ma ignorando l'incontro con Lui attraverso i santi Sacramenti e l'inserimento concreto nella Chiesa, Corpo di Cristo.

Anzi, tali predicatori sono non solo critici, ma avversari accaniti della Chiesa Cattolica e di tutte le chiese ufficiali.

 

Molti giovani cattolici, assetati di un incontro personale con Gesù accettano l'invito di queste sètte. Gesù sì, Chiesa no.

Perché?! In certi casi questo atteggiamento può esser stato provocato da un concetto troppo unilaterale di chiesa per cui è mancata loro una proposta spirituale chiara ed esigente o un esempio da parte dei loro fratelli cattolici.

43 Gv 13, 35

44 Gv21,11

45 Gv 17,21

46 P. Canova, Un vulcano in eruzione, Emisud Bologna 1987, pg. 139

 

14. POLITICA  

E' un tema molto complesso, riflettuto e dibattuto. Non è mio intento fare un trattato di politica: non sono minimamente preparato. Mi pare però opportuno dire una parola sull'influenza che le sétte possono avere in questo campo ed anche come esse possono essere sfruttate.

La politica è gestita dagli uomini. Nessuna meraviglia perciò se in questo ambito lavorano persone che si lasciano influenzare da maghi e credenze religiose esotiche, da filosofie basate su superstizioni, da religioni nuove, nonché dalla sete del potere che giunge ad usare tecniche di manipolazione della personalità. 

Secondo Mons. Casale gli strati alti della società, la classe dirigente, è attratta dalla teosofia, dall'antroposofia e dai culti orientali, dove «la religione è assorbita dalla filosofia e la fede dalla ragione».47 Alle logge massoniche infatti partecipano frequentemente uomini politici. Uomini politici hanno dichiarato in pubblico di aver interpellato maghi e maghe prima o durante i loro lavori parlamentari italiani! Non è solo la ragione ed il buon senso che prendono piede nei luoghi importanti come le assemblee legislative! Il Presidente U.S.A. Bush si è fatto assistere e sostenere 'spiritualmente' da un famoso predicatore di una setta elettronica nel prendere la decisione d'iniziare la guerra del Golfo (1991).

Ma la politica va oltre. 

Il segretario di Stato americano Rockfeller, in una conferenza tenuta a Roma nel 1969 ha detto apertamente che in America Latina bisogna «sostituire i cattolici con altri cristiani».48 Sembra che la politica statunitense p. es. tenti di sfasciare l'unità dei popoli quando vuole imporre la propria legge economica: per farlo non esita a servirsi

anche delle sètte e a finanziarle a questo scopo.

Ma succede anche questo: il presidente dell'Ecuador, Roldòs, e quello del Panama, Torrijos, sono periti in misteriosi incidenti aerei nel 198 1, poco dopo aver firmato decreti di espulsione di una setta religiosa. Questa setta era sostenuta da una potente compagnia petrolifera, cui aveva prestato preziosi servizi. 49 Vari programmi politici statunitensi - certamente per favorire l'espansione della propria potenza economica - prevedono di cambiare nel mondo il concetto di uomo, l'immagine che l'uomo ha di se stesso. 50 In questo programma s'inserisce ottimamente il movimento Nuova Era (New Age). Nel n. 2/1990 della rivista «New Age» diffusa in Italia si legge, a proposito della musica: «La musica della Nuova Era anticipa nuovi modi di considerare l'esistenza stessa e tutti i suoi valori naturali e culturali».51 

Per realizzare questi scopi serve pure la droga (progetto della C.I.A. "MK ultra": diffondere centinaia di milioni di dosi di LSD a soggetti inconsapevoli. La religione più difficile da coinvolgere è la cristiana (chiese ufficiali e cattolica in particolare), che, nel proclamare la Signoria di Gesù Cristo, difende pure la libertà e dignità dell'uomo e promuove l'unità e l'autonomia dei popoli per una loro crescita umana e sociale. 

Dentro questa politica si trovano a lavorare anche i politici cristiani. Qui essi devono testimoniare la loro fede e l'amore di Dio per l'uomo. Essi vanno sostenuti e incoraggiati a non lasciarsi abbattere da insuccessi e calunnie. Talora essi sono veri martiri, missionari che lavorano in ambiente pagano, ostile, impenetrabile: ambiente dove domina il dio Mammona, pronto a distruggere l'amore per gli uomini e l'amore tra gli uomini.

S.Paolo fa questa raccomandazione a Timoteo: «Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità».53

 

47 Messaggero di S. Antonio, dic. 90, pg. 17

48        P. Canova, o. c., pg. 128

49        id., pg. 136; 140

50 Adessa, Ist. Schilier, convegno GRIS Bergamo, 15.9.91

51 A.   Staiti, o.c., pg 47

52 Adessa, o. c.

53        1Tim 2,1-2

 

 

15. CHE COSA MANCA.

 

Che cosa cercano e che cosa trovano le persone affascinate dalle sètte o dai nuovi movimenti religiosi? Tutti noi siamo alla ricerca della pace interiore e della felicità, dell'armonia e della sicurezza. Anche quelle persone che si sentono attratte dalle sètte e dai nuovi movimenti sono persone che - per avere gioia e felicità - hanno bisogno di comunità, calore, amicizia, fraternità, hanno bisogno di sentirsi utili, accolti, tollerati, aver sicurezza e protezione, guida spirituale, ecc.

Nella situazione odierna, dove la convivenza è un agglomerato di persone che vivono accanto senza conoscersi - e spesso anche l'appartenenza a una chiesa lascia nell'anonimato, nell'isolamento -, diviene spontaneo desiderare il piccolo gruppo, la cerchia ristretta dove si possa esser qualcuno.

Le sètte e i gruppi dei nuovi movimenti religiosi sembrano offrire questa attenzione ai singoli individui, il sostegno in piccole comunità unite. Così suppliscono pure alla mancanza di unione spirituale che si registra così spesso persino all'interno della famiglia tra i coniugi e tra genitori e figli.

Questi gruppi offrono risposte semplici e «Sicure» alla domande vitali e religiose. Le loro direttive sono chiare, talora sono nuove verità, provate dall'autorità morale di qualche personaggio o da qualche «rivelazione» nuova.

L'ignoranza della verità cristiana e talora anche purtroppo un cristianesimo poco attento a suscitare e a sorreggere una "vera" esperienza di fede, favorisce molto l'approccio a queste nuove risposte; la debole capacità critica dell'uomo d'oggi, che si accontenta di ascoltare e non ha più il tempo di pensare, fa il resto.

La ricerca di un ambiente caldo e d'amicizia fa superare con superficialità la necessità di vagliare le convinzioni. E la mentalità molto diffusa, secondo la quale dappertutto c'è del buono, e la convinzione che in fondo si tratta di un unico Dio a cui vengono dati nomi diversi, e quindi, comunque si preghi e comunque lo si adori è ben servito, rendono anche il credente ben disposto verso qualunque messaggio che si presenti come religioso o con parole «spirituali».

Questi gruppi offrono poi possibilità di impegno personale, di responsabilità, di sviluppo del proprio potenziale, di sentirsi membri di un'èlite. Molte persone, frustrate nella famiglia e nel lavoro, ci cadono dentro trovandovi una certa compensazione a ciò che loro manca. Alcune sètte sembrano offrire una formazione biblica, una realizzazione e direzione spirituale da parte di maestri carismatici influenti, cui si può obbedire ciecamente, delegando ad altri la decisione personale.

Comprendi anche tu che persone deboli ed incerte, con problemi interiori di maturazione umana, anche fossero colte e istruite, trovano facilmente un'esca deliziosa al loro appetito nelle promesse delle sètte e dei nuovi gruppi: i quali non sempre si presentano con onestà, ma usano raggiri, lusinghe, metodi di alterazione delle coscienze, esortazioni continue, sottomissione automatica alle direttive, concentrazione sul leader, distribuzione di denaro e medicine, isolamento psicologico dei nuovi adepti, ecc... Chi si accorge che l'amicizia loro offerta e una messinscena che li porterà a farsi convertire a nuove credenze? In realtà ciò che manca all'uomo che cade nelle reti delle sètte, è la conoscenza di Gesù Cristo, il Figlio di Dio.

Talvolta gli manca tale conoscenza perché lo ha rifiutato.

Tal altra gli manca perché, per un falso concetto del rispetto della libertà individuale, non gli è stato annunciato. 

Talvolta ancora è stato forse annunciato un Gesù parziale, un Gesù capace solo di dar comandamenti o istruzioni, un Gesù sentimentale, ecc. C'è anche chi ha alle spalle una autentica iniziazione cristiana, ma che per vari motivi ha dimenticato; c'è pure chi non l'ha mai avuta. Chi potrà mai ingannare chi ha conosciuto veramente il Signore? Per chi ha trovato la pienezza della vita le illusioni settarie sono riconosciute vane, come chi ha mangiato il formaggio non può essere ingannato dal polistirolo.

Sì, ciò che in realtà manca in queste persone è la conoscenza profonda del Signore Gesù, che viene ricercato in surrogati.

 

16. CRISTIANI SIGNIFICATIVI

La nostra presenza cristiana in mezzo a uomini portatori di varie credenze o convinzioni o in cerca di qualche luce e di sicurezza, è senza dubbio un dono di Dio per loro. La nostra presenza infatti è una testimonianza alla vera salvezza che Dio offre all'uomo, Gesù Cristo crocifisso. A patto naturalmente che la nostra presenza cristiana non sia solo di nome.

Affermiamo che è Gesù il Salvatore degli uomini: perciò è necessario che siamo intimamente uniti alla sua Persona con amore e obbedienza. Non basta che noi siamo onesti, che siamo giusti, che siamo accoglienti, che scegliamo di difendere i poveri, che aiutiamo gli altri a responsabilizzarsi. Non siamo noi i salvatori, non sono le nostre virtù o i nostri atti anche eroici che salvano gli uomini. Essi possono essere salvati solo da Gesù. 

E' Lui che riempie i cuori vuoti, che dà vita e gioia duratura.

La nostra presenza è significativa e utile al mondo quando portiamo in noi la vita di Gesù. Egli stesso ha detto di S. Paolo: «porterà il mio Nome... »54 e ai discepoli: «senza di me non potete far nulla», «chi rimane in me porta molto frutto»55. Un certo «pudore», che si rivela poi timore degli uomini, ci fa cedere al pericolo della secolarizzazione. Siamo tentati di lasciare sottinteso il nostro rapporto con Gesù, perché ci riesce compromettente pronunciare il suo nome e dichiararci suoi amici. A forza di lasciarlo sottinteso esso rischia di rimanere escluso.

E poi succede che invece di dare importanza alla sua Persona, diamo importanza ai «valori» di cui la cultura cristiana è portatrice. I valori sono apprezzati anche dagli atei e dai pagani e così noi ci illudiamo di farci accogliere e di far accogliere il messaggio cristiano dal mondo. In tal modo però presentiamo al mondo solo dei valori, non presentiamo Gesù. Chi accoglie i «valori» (rispetto alla vita, giustizia, pace, ecologia ... ) ancora non è salvo. E' salvo chi accoglie «Colui che il Padre ha mandato»! L'annuncio cristiano deve far sempre i conti con il rifiuto e la persecuzione o l'indifferenza.

Se risultiamo poco significativi, per nulla incisivi, è perché abbiamo perso la testimonianza di Gesù, il vero e unico salvatore dell'uomo.

E' la testimonianza di Gesù che mi fa segno di contraddizione. Di fronte a Lui si dividono i cuori. Se non sono pronto ad esser disprezzato o ad esser trattato da poveretto e ignorante non diventerò mai testimone di Gesù, perché Egli talora è ignorato e disprezzato, non sempre bene accolto. Se voglio esser testimone di Gesù debbo esser pronto alla derisione, anche da parte dei parenti, degli amici, dei conoscenti, delle persone influenti.

Quando Gesù ha dei testimoni allora può toccare i cuori e salvare coloro che iniziano ad amarlo.

Questa certezza e centralità di Gesù vuole essere pure la luce del discernimento cristiano. Se io cercassi di fare ciò che è bene e di evitare ciò che è male, metterei al centro delle mie scelte le mie convinzioni e potrei restare ingannato, perché posso vedere bene o male ciò che soddisfa o contrasta il mio egoismo o l'egoismo degli altri. 

Voglio abituarmi a discernere invece confrontando tutto con Gesù, mandato da Dio per essere il «giudice»: farò ciò che piace a Gesù e non farò ciò che a Lui non piace. Confronterò tutto con ciò che Gesù dice. Sono così obbligato a rileggere e meditare sempre di nuovo il Vangelo e a tenermi occupato con la preghiera.

Vero discernimento cristiano è il valutare le scelte e i fatti e le parole rispondendo a questi interrogativi: vengono da Gesù? portano a Gesù? danno gloria a Gesù?

Se mi abituo a questo discernimento le sètte e i nuovi movimenti religiosi non saranno più un pericolo per me: esse sono fondate infatti su ragionamenti umani, non su Gesù! E quando sarò rinfrancato in questo discernimento potrò essere un dono per i fratelli, un sostegno, una luce per dare sicurezza anche alla loro vita!

 

54 At9,15

55 Gv 15,5

 

17. IL MIO E IL TUO COMPITO 

Qual è il compito del cristiano in questo agitarsi confuso di molte presunte verità? Credo di poterlo riassumere con quattro parole: testimoniare, proporre, difendersi, difendere.

Ti propongo anzitutto di diventare testimone di Gesù. Ciò potrà avvenire attraverso gesti significativi della vita, anche se piccoli, decisioni che cambiano il modo di vivere e ci rendono consapevoli di essere realmente e concretamente impegnati con Gesù nella sua Chiesa. Questi gesti significativi e incisivi possono essere l'impegno di una preghiera quotidiana più prolungata, il prendersi dei giorni di ritiro spirituale, il decidere una povertà pratica in casa propria, il frequentare un corso di specializzazione o di formazione cristiana o di servizio di carità e volontariato, l'impegnare una parte stabile dello stipendio per soccorrere le comunità cristiane povere ecc. ecc., offrirsi per un servizio stabile in parrocchia...

Tutto questo naturalmente avverrà per amore di Gesù, senza pudore di dichiararlo apertamente, se utile alla sua gloria. 

Così la tua vita diventa una proposta: per chi è frastornato e disorientato dal luccichio di tante parole tu diverrai un faro, un punto di riferimento. E l'aver preso delle decisioni significative ti sarà di stimolo e di incoraggiamento per proporre il nome di Gesù a chi ti avvicina. E le tue parole saranno autorevoli. Potrai proporre la fede in Gesù come l'unico e vero dono che restituisce all'uomo la pienezza dell'umanità, cioè l'esser figli per Dio col suo Unico Figlio nella comunità da Lui voluta e da Lui sostenuta nei secoli.

Ti riuscirà allora facile difendere il tuo cuore e la tua mente dalle attrattive dei nuovi ragionamenti e dei seducenti miracoli delle varie magie. 

Questa difesa sarà sicura con una vita di unione a Gesù e sarà rafforzata dalla ricerca di una istruzione sempre più profonda e più biblica dei misteri della fede. Frequenza alle catechesi, lettura di libri che completino l'istruzione di base, confronto personale con un padre spirituale che aiuti ad essere centrati su Gesù Cristo nel proprio discernimento. 

E' necessario pure difendere gli altri cristiani, vivendo con loro momenti di comunione e di amicizia sincera, vivere anche l'unità della parrocchia in modo che tutti possano sentirsi accolti e stimati personalmente e in modo che tutti possano esercitare i propri carismi e le proprie doti per l'edificazione della comunità. 

Le persone sole e quelle che restano sole, o per la morte dei propri cari, o per difficoltà col coniuge, o perché non inserite ancora nella comunità ecclesiale sono le persone maggiormente esposte al pericolo dell'inganno dei nuovi gruppi religiosi e simili. Così pure le persone che hanno molto tempo libero e lo dedicano a sé stesse rischiano di cercare soddisfazioni in ginnastiche olistiche o training o meditazioni proposte da guru e maestri che disorientano e distolgono dalla fede. Proposte per occupare il tempo libero per amare i nuovi poveri con qualche forma di volontariato sono un dono che difende da molte tentazioni. 

Noi cristiani non possiamo permettere che il maligno disorienti e distragga dalla Verità un numero così grande di persone. Non possiamo tacere. La nostra vita deve diventare un grido, una proclamazione, un messaggio, una proposta. 

Siamo missionari per i nostri vicini di casa, per i nostri colleghi di lavoro, per i nostri parenti, per chiunque incontriamo: missionari di Colui che è stato mandato per salvare l'uomo dalle sue false immagini di Dio, che lo rendono schiavo dell'egoismo proprio e altrui. 

 

18. LA PROFEZIA DI UN PAGANO

Ponzio Pilato quando ha rivolto a Gesù la domanda che tutti gli uomini si pongono, non s'è preso tempo per attendere la risposta. 

Egli ha chiesto a Gesù: «che cos'è la verità?». Davanti a lui è rimasto Gesù, coronato di spine, in silenzio. Davanti a Pilato è rimasta la verità: l'amore vero di Dio, l'amore puro, l'amore disinteressato.

Pilato non ha compreso, eppure è stato strumento dell'ultima e più bella profezia di Dio agli uomini: ha fatto scrivere una frase che viene letta ancora in tutto il mondo annunciando la Verità: «Questi è Gesù Nazareno, il Re dei Giudei».

Pilato stesso non conosceva pienamente il significato di ciò che ha scritto: quell'uomo che viene da Nazaret è Gesù, la salvezza che Dio offre agli uomini. Nella lingua ebraica il termine Nazareno ricorda quel Germoglio che era stato annunciato dai profeti: quell'uomo è mandato da Dio. Ed Egli è il Re dei Giudei: Egli è colui che incarna la vera regalità di Dio, unico Re, per il suo popolo a favore di tutti i popoli. 

Gesù Crocifisso mostra agli uomini il vero volto di Dio, amico dell'uomo.

E Pilato ha fatto scrivere la sua profezia in tre lingue: ebraico, greco, latino.

In ebraico: la lingua del popolo che si crede di Dio, del popolo religioso e sicuro della propria religiosità tanto da potersi permettere di giudicare tutti gli altri popoli come esclusi dalla misericordia dell'unico Dio! Gesù è offerto come Re agli uomini religiosi, che d'ora in poi sapranno di trovare salvezza solo in Lui e non nella propria religiosità. Vera religione che incontra Dio è ora l'ascolto e l'accoglienza amorosa di Gesù Crocifisso. 

In greco: è la lingua del popolo ritenuto sapiente; con tutti i suoi filosofi e sottili ragionatori ha riempito il mondo di cultura e spesso anche di orgoglio intellettuale. Anche al mondo della cultura e della scienza Dio presenta Gesù, Gesù in croce. 

Senza di lui e senza il suo amore gli uomini sapienti e colti riuscirebbero solo a distruggere l'umanità, a rovinare ed eliminare il clima fraterno e solidale che i poveri vivono a prezzo della loro semplicità.

Senza Gesù Crocifisso gli uomini colti sono stati capaci di creare classi e caste opponendo le une alle altre. Con Gesù anche la cultura diviene umana, capace di servire all'amore, e quindi divina!

In latino: la lingua del popolo potente, del popolo dominatore, di coloro che mirano ad unire le nazioni. Gesù è in croce anche per loro, per mostrare che la vera potenza dell'uomo sta nell'amore e che la forza delle armi e del terrore è invece presenza distruttrice di Satana. Gesù viene annunciato a chi detiene il potere, ai re e governi di tutti i tempi e di tutto il mondo: essi con Gesù potranno trasformare il potere in servizio, potranno usare la loro posizione per amare. Gli uomini non sono fatti per cercare poteri speciali che li mettano al di sopra degli altri, perché Dio è umile e vince il male con l'umiltà della croce di Gesù

L'annuncio che Pilato ha fatto scrivere nella sua rabbia è veramente una parola degna di stare all'incrocio delle strade dove tutti passano. Essa mette in evidenza quell'Uomo di cui tutti hanno bisogno, senza di Cui nessuno è vero uomo, né figlio di Dio, né fratello degli uomini, né in armonia con sé stesso

Gesù è per tutti, dono per tutti, fonte d'unità per tutti gli uomini, a qualunque religione, cultura o razza appartengano. Porre speranza nelle proprie capacità o nella conoscenza dei segreti più grandi o nei poteri più strabilianti è solo inganno, fonte di delusione e di sofferenze,

La persona di Gesù, che puoi incontrare realmente nella sua Chiesa, attraverso i santi Sacramenti, ti riempie, ti salva, ti rende strumento di unità e di pace. 

lo te lo annuncio con gioia. Vorrei avere a mia disposizione le agenzie di stampa di tutto il mondo per dirlo a tutti, in tutte le lingue e in tutti i modi.

 

Ma l'agenzia migliore... è ancora la mia vita obbediente, umile e nascosta. Lo Spirito di Dio, che è come il vento, potrà effondersi e raggiungere un'infinità di cuori.

 

Diventa anche tu obbediente a Dio Padre, e il suo amore in te conquisterà i cuori di molti a Gesù, e saranno salvi!

«Noi annunciamo Cristo Crocifisso»!

 

BIBLIOGRAFIA

Opere Consultate

 

1.            SEGRETARIATI PONTIFICI, Il fenomeno delle sètte o nuovi movimenti religiosi. Sfìda pastorale, EDB, Bologna, 1986

 

2.            TARCISIO MEZZETTI, Tantrismo, medicina alternativa e cristianesimo, Relazione a Perugia, 1990

 

3.         (A cura di M. Introvigne), CESNUR, Lo Spiritismo, L.D.C., 1990

 

4.         J-F. MAYER, Le sètte, FdF, Milano, 1989

 

5.         P. CANOVA, Un vulcano in eruzione, EMISUD, Bologna, 1987

 

6.         W. BARTZ, Le sette oggi, Queriniana, Brescia, 1976

 

7.         M.B. SCHLINK, La Nuova Era - New Age, Darmstadt, 1990

 

8.         E. KREMER, Gli occhi aperti sulle astuzie di Satana, Ed. La Buona Novella, 1979

 

9.            GIRAULT-VERNEITE, Credere in dialogo, EDB, 1984

 

10.            CLAUDE LABRECQUE, Le sètte e le gnosi, Ed. Ancora, Milano, 1987

 

li.            COMUNITA' TERAP. S. LUCA, Yoga-Zen, Meditazione Trascendentale e Vita Cristiana, 1987

 

12.       T. MEZZE'ITI, La «nuova era», in Venite e Vedrete, Perugia, 1989, n. 22

 

13.       DE LUCA e MARITATI, Ignoranza e confusione... e prosperano le sètte, in Mess. S. Antonio, dic. 90

 

14.       G. FRANGI, Troppa religione, in Il Sabato, 12.1.91, pg. 59-61

 

15.       M. BLONDET, I maghi son tornati, in Avvenire, 11. 10.90

 

16.       LA CIVILTA' CATTOLICA, vari numeri citati in nota, Roma

 

17.       L. MUTI, Viaggio nel mondo dell'ignoto, Milano

18. NEW AGE MUSIC, Monza, 1990, n. 2

 

 

Altri volumi sull'argomento

19.       M. INTROVIGNE, Le Nuove Religioni, Ed. Sugarco

 

20.       J. VERNETTE, Occultismo, magia, sortilegio, Ed. L.D.C., Torino

 

21.             C.BALDUCCI,AdoratorideldiavoloeRocksatanicoEd.Piemme

 

22.       Sette e Religioni, Rivista trimestrale, a cura del GRIS, ESD, Bologna

 

Associazioni

 

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