ECCO IL VOSTRO RE!

"Gesù Cristo ha dato se stesso
per i nostri peccati,
per strapparci da questo mondo perverso
secondo la Volontà di Dio e Padre nostro"

(Gal 1, 4)

QUARANTA BREVI MEDITAZIONI SULLA PASSIONE DI GESù SECONDO GIOVANNI (Gv 18-19)

Le parole di san Paolo ai Galati: "Gesù Cristo ha dato se stesso per i nostri peccati, per strapparci da questo mondo perverso, secondo la volontà di Dio e Padre nostro" ci fanno attenti a Gesù, al momento culminante della sua presenza nel mondo, la sua morte. Quel momento ha, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, un influsso decisivo sul nostro vivere: ci strappa "da questo mondo perverso", ci toglie dagli influssi dell'egoismo e conseguente violenza che regna attorno a noi e in noi, per renderci strumenti del suo modo di vivere. nuovo per gli uomini: l'offerta di se stessi.

Le seguenti pagine vorrebbero essere un piccolo contributo a guardare a Gesù mentre s'avvicina all'" Ora" per cui è venuto.

don Vigilio Covi

(Alcuni spunti sono presi da Il Vangelo di Giovanni, Mateos-Barreto, Assisi 1982, pagg. 690-782.)


1.
Detto questo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cedron, dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. (Gv 18, 1)

Gesù, nella sua umiltà e mitezza, è grande! Egli compie con naturalezza gesti semplici che ci aiutano però ad intravedere l'importanza della sua presenza e della sua missione.
Egli esce dalla città dove ha consumato il pasto solenne della Pasqua con i suoi discepoli. Con loro attraversa il Cedron ed entra nel giardino, dove deciderà di offrire la vita per compiere l'amore del Padre. Gesù che esce, oltrepassa l'acqua ed entra nel giardino ci appare così come il nuovo Mosè. Mosè era uscito dall'Egitto, era passato al di là del Mar Rosso, ed era entrato nel deserto con tutto il popolo che doveva esser portato alla libertà dagli Egiziani e all'incontro con il proprio Dio.
Gesù con i discepoli esce dalla città: vuole che essi siano liberi dai condizionamenti degli uomini e trovino un luogo solitario e silenzioso per crescere nell'intimità con il Padre, aver luce dall'alto, ascoltare una sola Voce, quella che Egli stesso, il Figlio di Dio, può donare loro.
Quel luogo è il giardino, luogo di pace e gioia, luogo dove si può riposare e stare a tu per tu con Gesù stesso ricevendo da lui Spirito d'amore.
Per questo Gesù si ritirava spesso in quel luogo: spesso!

Signore Gesù Cristo,
tu porti spesso i tuoi nel luogo solitario, perché li vuoi abituare all'ascolto della Voce del Padre e li vuoi aiutare a crescere nella libertà dalle opinioni degli uomini e dal loro attaccamento alle cose della terra. Nella solitudine con te matura anche in me la pace e la capacità di vedere tutto a distanza, la luce per riconoscere i disegni di Dio e la forza per accettare le croci e sopportare le contrarietà. Grazie Gesù.

Signore Gesù Cristo,
amico degli uomini, abbi pietà di noi;
amante del silenzio, abbi pietà di noi;
deciso nell'incontrare il Padre, abbi pietà di noi.

2.
Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli. (Gv 18, 2)

Contempliamo Gesù che si reca nel luogo conosciuto dal traditore. Gesù non fugge il momento della prova. Gesù non cambia le proprie sante abitudini per salvare se stesso. Egli lascia fare al Padre. E se il Padre gli chiederà di morire per portare l'amore fin dentro la morte, Egli è pronto ad amarlo in questa Volontà.
Gesù è libero, e ama nella libertà da se stesso. Egli è libero, non condizionato dal potere dell'istinto di voler salvare la propria esistenza terrena dai pericoli che la minacciano.
Giuda conosce il posto. Giuda, che non conosce profondamente Gesù, conosce però il posto dov'egli si trova. Giuda non ama Gesù, non gli ubbidisce, non cerca con desiderio la sua parola: per questo non lo conosce. Egli sa però dove Gesù è presente.
Allo stesso modo succede che io so che Gesù è presente nella celebrazione Eucaristica, è presente nel Pane del Sacrificio, so che egli parla ancora ai suoi e la sua parola viva è nel Vangelo proclamato nella Chiesa, so che Gesù agisce nei santi Sacramenti, so che là egli è presente per perdonare, guarire, unire, consacrare. lo so dov'è Gesù. Eppure, come Giuda, posso non amarlo. Posso sapere dov'è Gesù senza cercarlo con amore.

Signore Gesù Cristo,
so dove sei. Ti voglio incontrare, per ricevere dal tuo cuore la parola che illumina nella notte, che salva nell'incertezza, che apre gli occhi sull'invisibile amore del Padre.
Da te ricevo libertà, la preziosa libertà dall'istinto di salvare la mia vita. La voglio invece mettere nelle tue mani, consegnarla con la tua al Padre.

Signore Gesù Cristo,
libero nella morte, abbi pietà di noi.
sconosciuto da chi non ti ama, abbi pietà di noi.
che tifai trovare da chi ti cerca, abbi pietà di noi.

3.
Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi. (Gv 18, 3)

Rimaniamo stupiti e muti vedendo Giuda, che per realizzare i suoi scopi intraprende una strada di violenza. Egli prende soldati e guardie, pagani i primi ed ebrei i secondi. Essi sono persone ignare di quanto sta per succedere. La violenza è fatta così: strumentalizza persone libere per scopi malvagi.
Il discepolo senza amore s'avvicina al luogo dove si trova Gesù: lanterne, torce e armi sono nelle mani del drappello di uomini. Lanterne e torce per illuminare i propri passi e i volti altrui. Nella notte risplendono queste luci che servono a usare le armi per spaventare, costringere, catturare.
Verso Gesù, luce del mondo, s'avanza il maligno con la sua sembianza di luce. Una luce che rende ancor più pauroso il buio della notte. I figli delle tenebre si fanno astuti per riuscire nei loro intenti, per sostituire la violenza all'amore. Ed essi trasformano la luce, dono dato da Dio per illuminare le tenebre, in strumento di terrore e di morte.
Gesù non si lascerà spaventare: anzi, si offrirà con decisione per essere testimone dell'amore del Padre.

Signore Gesù,
tu attendi con cuore trepidante l'incontro con colui che vuol toglierti la vita. Ma tu rimani sovrano, nessuno ti potrà costringere, perché tu offri te stesso, e ti offri liberamente. La luce delle torce e le armi divengono per te occasione per mostrare il tuo volto luminoso d'amore e di pace.

Signore Gesù Cristo,

luce che splende nelle tenebre abbi pietà di noi;
mite e umile di cuore abbi pietà di noi;
che continui ad amare abbi pietà di noi.

continua