I SALMI 

 

Alleluia. 

Lodate, servi del Signore,

lodate il nome del Signore. 

Sia benedetto il nome del Signore,

ora e sempre.                (dal Salmo 113[112]) 

Antichi monaci ed eremiti raccomandavano ai loro discepoli di imparare a memoria i Salmi.

S.Benedetto prescrisse nella propria Regola di recitare tutto il Salterio in una settimana, come già faceva la liturgia sinagogale ebraica.

La preghiera della Chiesa è composta in gran parte di Salmi. 

Che cosa sono i Salmi?

Come affrontarne la lettura?

Posso pregarli anch'io?  

 

Alcune riflessioni brevi possono esserti d'aiuto. Chissà che non prenda coraggio, non solo a pregare qualche Salmo, ma anche a leggerne qualche altra spiegazione più approfondita e più completa! 

don Vigilio Covi

 

Lodate il Signore, popoli tutti!

Voi tutte, nazioni, dategli gloria;

 

perché forte è il suo amore per noi

e la fedeltà del Signore dura in eterno. Salmo 117 (116)

1. SALMI:

 scuola di preghiera per il peccatore.

 

L'uomo è peccatore. Ogni uomo è peccatore. Ogni uomo si ritrova nel cuore sentimenti e pensieri che non sono di Dio, non possono provenire da quel Dio che è solo amore. L'uomo è erede di Adamo, di quell'Adamo che fugge dallo sguardo di Dio.

Fin dalla giovinezza ogni uomo s'accorge d'aver ereditato questo orientamento: le spalle girate a Dio Padre. L'uomo è peccatore. Egli è peccatore anche quando decide di pregare.

Le preghiere che l'uomo rivolge al Padre sono preghiere che riflettono la sua situazione.

C'è Gesù che insegna la vera preghiera, ma l'uomo non è immediatamente capace di mettere sulle proprie labbra quelle parole di Gesù che suppongono il perdono, l'umiltà, la mitezza! 

I Salmi sono scuola di preghiera per l'uomo peccatore. Essi sono scuola di preghiera per il violento, per il vendicativo, per l'uomo incapace di sopportare il peccato del fratello. Quante persone chiedono a Dio giustizia, e la chiedono come sono capaci, con spirito di vendetta e di odio!

Ebbene, Dio ha pietà di loro, e ci offre dei Salmi adatti proprio a questi casi. 

"I suoi figli rimangano orfani

e vedova sua moglie"           (108[109],9)

"Nessuno gli usi misericordia."                 (108,12)

"Ha tramato la maledizione: ricada su di lui." (108,17)

 

Anche il vendicativo e l'uomo esasperato deve poter pregare, deve incontrarsi col Dio dell'amore e del perdono. Chissà che, frequentandolo, non cambi? Vada da lui così com'è, con quei sentimenti che gli vengono spontanei. Vada da lui così. Certamente ne verrà beneficato. Quando l'uomo peccatore, con sentimenti da peccatore, s'accorgerà d'avere Dio come alleato, chissà che non lo interroghi più profondamente e che non si lasci interpellare da lui?

La disperazione e l'esasperazione diventino pure preghiera: il fratello odiato e maledetto sia presentato a Dio. Venga rimessa a lui la vedetta e il castigo.

Guardando a Dio che si assume il compito di castigare e di far vendetta vedremo com'è la vendetta di colui che sa solo amare! Vedremo Gesù che subisce la maledizione che noi abbiamo pronunciato contro il peccatore. 

Scuola di preghiera sono i Salmi, che fanno pregare l'uomo peccatore e - pian piano - gli cambiano i pensieri, i sentimenti, i desideri. L'uomo peccatore che s'avvicina a Dio comunque, si ritrova cambiato! 

Ti ho manifestato il mio peccato,

non ho tenuto nascosto il mio errore.

Ho detto: "Confesserò al Signore le mie colpe"

e tu hai rimesso la malizia del mio peccato. (Salmo 32[31],5)

 

2. SALMI:  

preghiere, per chi? a chi? 

Che cosa sono i Salmi?

Sono preghiere scritte da persone diverse in epoche diverse. Esse sono raccolte in uno dei libri dell'Antico Testamento, chiamato appunto Libro dei Salmi o Salterio. Salmo è un termine che si potrebbe genericamente tradurre "Lodi" che vengono cantate con accompagnamento del ‘salterio’, uno strumento a corda.

Molte di queste preghiere sono attribuite a Davide, talune a Salomone, altre ad altri personaggi noti e ignoti nella storia del popolo di Israele. Gli studiosi non sono sempre concordi nemmeno con l'attribuzione riportata accanto al titolo del Salmo: probabilmente, dicono, coloro che le hanno pregate pensavano al grande re e musico, capostipite della famiglia regale e messianica, o a qualche fatto della sua vita.

Alcune di queste preghiere sono molto antiche, forse anteriori a Davide stesso. Altre risalgono proprio a lui, altre sono più recenti o sono state riscritte, allungate, completate in seguito a qualche avvenimento particolare per pregarle in tempi in cui sorgevano problematiche e necessità nuove: durante l'esilio del popolo a Babilonia o dopo il ritorno e la ricostruzione della città e del tempio.

Per chi sono state scritte? da chi devono essere pregate?

Alcune sono state scritte per il singolo fedele che vuole supplicare o lodare o ringraziare il Dio dei padri, il Dio fedele. Altre sono destinate alla preghiera liturgica del tempio, altre al popolo pellegrino alla conclusione del viaggio che lo porta a salire le gradinate del luogo santo, altre ai cantori che rendono solenne con la loro partecipazione la liturgia delle varie feste, altre sono riservate al giorno dell'intronizzazione o della consacrazione del re, altre sono per le feste che fanno memoria dei momenti drammatici della storia del popolo.

Alcune sono una richiesta di perdono per il fedele pentito, altre sono la supplica di un ammalato che si sente morire o di uno che sente pesare su di sé l'ingiustizia dei potenti. Alcune esprimono la gioia incontenibile di chi sente l'amore di Dio e di chi ne ha avute le prove! 

A chi sono rivolte queste preghiere? A un Dio diverso dal nostro? Talora sembra proprio così. Talora il Dio dei Salmi sembra un Dio capace di maledire o di vendicarsi, un Dio che abbandona l'uomo e che non ha pietà di nessuno. Noi siamo abituati troppo bene dal Vangelo, dalla buona notizia dell'amore fedele del Padre. Noi godiamo della piena rivelazione del volto di Dio, amico degli uomini, e perciò ci scandalizziamo dell'imperfezione con cui Dio è conosciuto nell'Antico Testamento dal popolo d'Israele.

E' lo stesso Dio, il nostro Padre, pregato però da chi lo conosce imperfettamente, da chi gli attribuisce tutti i modi di reagire dell'uomo.

Noi non ci scandalizzeremo, ma cercheremo di "completare" la preghiera con la nuova e più completa conoscenza di Dio che ci è stata donata da Gesù, dal Figlio. 

 

Sorgi, Signore, nel tuo sdegno,

levati contro il furore dei nemici,

alzati per il giudizio che hai stabilito. 

Poni fine al male degli empi;

rafforza l'uomo retto,

tu che provi mente e cuore, Dio giusto. (dal Salmo 7)


3. SALMI,  

preghiera di Maria. 

I Salmi non sono preghiere destinate a rimanere sulla carta! Infatti essi erano cantati dal popolo sui piazzali del tempio, ripetuti nei loro pellegrinaggi, mormorati nelle case, proclamati nelle sinagoghe. L'ebreo fedele al suo Dio prega tre volte al giorno, e quindi tre volte al giorno ripete qualcuna di queste preghiere, alla sera, al mattino e a mezzogiorno.

Qualche persona più devota non si limita ai tre momenti ufficiali, ma li moltiplica, fino a giungere al numero perfetto: sette volte!

"Sette volte al giorno io ti lodo..."!1 dice appunto una di queste preghiere.

L'uomo fedele e pio poi, anche nel tempo che corre tra una preghiera e l'altra, continua a tenere nel cuore le parole o le frasi che lo hanno "risvegliato" e a mormorarle con un amore che esprime tutto il suo attaccamento a quel Dio fedele e misericordioso che le preghiere stesse gli fanno conoscere.

Quando succede qualche fatto particolare, qualche gioia o qualche sofferenza inaspettate, dalle labbra dell'uomo abituato a pregare scaturisce una nuova preghiera, fatta di frasi raccolte da Salmi diversi, che si accostano per una nuova lode o benedizione dell'agire divino!

Nei primi due capitoli del Vangelo di Luca troviamo tre esempi di nuovi "Salmi" pronunciati da Maria, Zaccaria e da Simeone. Queste persone, trovandosi in presenza del compiersi dei misteri di Dio e della sua salvezza "esplodono" in canti di lode e benedizione. Dalle parole che essi spontaneamente usano, comprendiamo che sono persone abituate alla preghiera dei Salmi! Essi accostano spontaneamente frasi e parole ereditate da vari Salmi e altri cantici presenti nella S.Scrittura. Sono persone abituate a pregare con la Parola di Dio! Dai Salmi mormorati e cantati nel loro cuore ne sgorgano di nuovi per la lode di quel Dio che agisce in sempre nuove maniere nella storia degli uomini e che non smette mai di stupire i suoi fedeli con le novità del suo amore!

Maria, la nostra Madre, ha pregato i Salmi. Ella non li ha pregati solamente perché così si usava, ma ne ha riempito il proprio amore a Dio. Come si spiegherebbe altrimenti il suo "Magnificat", il suo cantico di lode nel quale ella spontaneamente unisce parole di Salmi e cantici diversi? 

E il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, 

perché ha guardato l'umiltà della sua serva. 

D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

 

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente

e Santo è il suo nome: 

di generazione in generazione la sua misericordia 

si stende su quelli che lo temono. 

Ha spiegato la potenza del suo braccio, 

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni,

ha innalzato gli umili; 

ha ricolmato di beni gli affamati, 

ha rimandato a mani vuote i ricchi. 

Ha soccorso Israele, suo servo,  

ricordandosi della sua misericordia, 

come aveva promesso ai nostri padri,  

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre”.2 

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1. Salmo 119[118],164

2. Lc 1,46-55

4. SALMI,  

preghiera di Gesù. 

Pure Gesù, il Figlio di Dio e nostro Maestro, ha pregato i Salmi. Anzitutto anch'egli, come ogni ebreo, li pregava nella Sinagoga, quando saliva a Gerusalemme ed entrava nel tempio, e quando celebrava la liturgia domestica della cena pasquale. Che i Salmi gli fossero familiari ne abbiamo più dimostrazioni nei Vangeli: una in particolare ne richiamiamo. Sulla croce Gesù inizia a pregare il Salmo 22: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" Gli evangelisti si fermano a riferirci il primo versetto, e certamente Gesù non aveva forze per continuare a voce alta tutta la preghiera. Ma nel suo cuore deve averlo pregato tutto: 

"Io sono verme, non uomo, ...

rifiuto del mio popolo.

Un branco di cani mi circonda, ...

hanno forato le mie mani e i miei piedi...

Si dividono le mie vesti... 

Il regno è del Signore...

e io vivrò per lui..." 

Egli, che non è venuto ad abolire, ma a dare compimento alla Parola scritta, dà compimento pure alla preghiera dei Salmi. Sulla sua bocca queste preghiere ricevono il significato più vero e completo. Essi si arricchiscono di una comprensione più profonda, spirituale.

Il nemico, che il popolo nomina continuamente nei Salmi pensando ai vari popoli circostanti o a qualche potente oppressore, sulla bocca di Gesù diventa il Maligno, il vero nemico dell'uomo e di Dio.

Il giusto lodato perché compie il volere del Padre, sulla bocca di Gesù è colui che accoglie l'inviato di Dio, il Messia, e gli diviene discepolo!

La terra, attesa e desiderata e raggiunta dal popolo con la guida di Mosè, sulla bocca di Gesù diviene la patria definitiva, il regno eterno dove noi già cominciamo a vivere tramite i sacramenti della S.Chiesa!

Gesù ha pregato i Salmi; se noi li preghiamo, li preghiamo con lui, come membra del corpo di cui egli è il Capo, che li prega con noi e per noi. Noi talora non li comprendiamo nel loro ultimo e perfetto significato: egli li può pregare nel modo gradito al Padre. Noi gli prestiamo la voce, egli ci mette il cuore. Noi pronunciamo le parole, Egli le rende gradite al Padre, le fa essere sacrificio accetto, lode vera, potenza influente sul cuore di Dio.

Gesù ha pregato i Salmi nella sua vita terrena: è ancora lui che li prega dal nostro cuore e dalle nostre labbra!

S.Agostino scrive a questo proposito: “Quando pregando parliamo con Dio, non per questo separiamo il Figlio dal Padre e quando il Corpo del Figlio prega non separa da sé il proprio Capo, ma è lui stesso unico salvatore del suo Corpo, il Signore nostro  Gesù Cristo Figlio di Dio, che prega per noi, prega in noi ed è pregato da noi. Prega per noi come nostro sacerdote, prega in noi come nostro capo, è pregato da noi come nostro Dio. Riconosciamo dunque in lui le nostre voci e le sue voci in noi”.1 

1. Commento al Salmo 85,1 - cfr. Principi e norme per la liturgia delle Ore, all’inizio del Vol. I pg 30 - (leggi pure i nn 4.5.6.7)

5. SALMI,

 preghiera della Chiesa.

 

La Chiesa, che vive fondata su Gesù come su roccia sicura, continua la preghiera del suo Signore e Maestro. La Chiesa continua quindi a pregare facendo uso dei Salmi, leggendoli con la nuova luce che la morte e risurrezione del Signore dà a tutta la vita e a tutta la storia.

Anche i Salmi parlano di questo avvenimento culminante della storia della salvezza. Lo dice Gesù risorto stesso: "Bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi." 1

La Chiesa non abbandona perciò queste lodi profetiche, perché esse parlano di Gesù, ci aiutano a conoscere il nostro Signore e Fratello, ci aiutano ad amarlo e portano in noi i suoi stessi sentimenti, la sua stessa preghiera.

La predicazione e gli scritti degli Apostoli tengono gran conto dei Salmi. Basti rileggere le prime esortazioni di Pietro raccolte negli Atti degli Apostoli per accorgersene.2

Anche nelle sue lettere l'Apostolo pescatore fa riferimento esplicito ai Salmi. Così pure S.Paolo, sia nella predicazione3 che nelle lettere cita ripetutamente brani di Salmi. Egli poi, come anche Giacomo4 invita a cantarli nell'assemblea insieme con inni e cantici.5

L'eco della preghiera dei Salmi è pure vivo nell'ultimo libro, l'Apocalisse.

La Chiesa è nata con questa preghiera: la prima comunità di Gerusalemme era assidua nelle preghiere e saliva ogni giorno al tempio, dove si pregava con il canto dei Salmi.6 La Chiesa quindi non abbandona questo genere di preghiera, anzi, quanto più essa cresce nell'amore del Signore e nel distacco dallo spirito del mondo, tanto più essa cerca di esprimere con queste preghiere la propria devozione e il proprio attaccamento al suo Capo e Salvatore. Queste preghiere sono e rimangono parola di Dio, viva e tagliente, parola che giudica e che salva. Le frasi più dure che esse contengono danno luce e forza per resistere al male, quelle più tenere e dolci danno consolazione e sostegno quando si è colpiti dal male. Con le parole dei Salmi la Chiesa esprime la propria comprensione e il proprio grazie, con queste parole essa si fa carico di tutte le situazioni belle e tristi in cui versano i suoi figli. 

Ecco quanto è buono e quanto è soave

che i fratelli vivano insieme!   (Salmo 133[132]) 

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,

su di noi faccia splendere il suo volto:

perché si conosca la tua via

fra tutte le genti la tua salvezza!            (67[68],2-3) 

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1. Lc 24,44

2. Atti 1,20; 2,25ss; 2,31; 2,34s; 4,25; ...

3. Atti 13

4. Gc 5,13

5. Ef 5,19; Col 3,16s

6. Atti 2,42ss

6. SALMI,  

con quattro chiavi.

continuazione