Venite in disparte

«Guardate a lui e sarete raggianti…» (Salmo 34,6)

 

introduzione agli esercizi spirituali

 

Contenuto

Lettera d'invito

Spiegazione: esercizi per vivere il Battesimo

Che cosa sono?

Lo scopo

Introspezione o contemplazione?

Le distrazioni

Gli aiuti: il riposo

Il silenzio

Povertà, obbedienza, castità

Io ho scelto voi

Preparazione

  

Caro amico,

ti scrivo questa volta per farti una proposta che ti suonerà nuova certamente. Non ti chiedo di venire a lavorare, non ti chiedo aiuto di denaro, ti chiedo di venire tu stesso per fare... gli Esercizi Spirituali!

So che mi opporrai molte difficoltà perché molte cose hanno forza nel tuo cuore.

Non ho tempo da perdere!

Cosa dirà mia moglie?

E i miei amici non mi prenderanno in giro?

Io sono capace solo di lavorare: se mi fermo divento matto!! Non sono queste roba da preti e suore?

E poi, cosa cambia?

Certo, hai già uno stile di vita cristiano, hai già le tue convinzioni. Eppure oltre ai tuoi pensieri, e a quelli degli altri, ci sono i pensieri del Signore. Anche quelli hanno o devono avere peso sulla tua vita. Gesù s'è lasciato venir dietro nel deserto folle di uomini, ha goduto nel vederseli attorno attenti alla voce per giornate intere.

E spesso portava i suoi fuori, o sul monte, o al di là del lago: venite in disparte...

Vieni per metterti a scuola del Maestro, per conoscerlo meglio e crescere nell'amore per Lui. Gli altri ne troveranno di certo giovamento quando tu, tornato in mezzo a loro, sarai più saldo nella fede, più umile, più somigliante a Dio.

Non badare a quello che dicono tutti, bada semmai a ciò di cui essi hanno bisogno. Hanno bisogno di vedere dei testimoni, dei cristiani che danno peso al Signore e spazio alla loro vita spirituale. Hanno bisogno di vedere... Vieni, oso dirti che... Gesù stesso ti aspetta!

 

***

Voglio ora rispondere agli interrogativi che può averti suscitato la mia lettera. Bisogna vivere il battesimo, vivere immersi nella vita di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.

Ma tu sai quante sono le distrazioni che trovi e nel tuo lavoro e negli ambienti che frequenti, tanto da trovarti invece immerso negli spiriti che formano l'atmosfera del mondo: egoismo, avarizie, accusa e giudizio, impurità sessuali, clientelismi, rabbie... A forza di viverci immerso tutti giorni tu non sai più se sei o se non sei cristiano, non distingui più la vita di Dio nella tua vita... Qualcosa si rende necessario. Qualcosa di forte e di vero. Se non vuoi lasciarti travolgere del tutto qualcosa devi fare. Che cosa?

La mia proposta è questa: alcuni giorni apportati, alcuni giorni segregato da tutti per immergerti nel clima di Dio, per ascoltare solo parola di Dio, per badare solo a Lui. E' un aiuto a rinfrescare quel battesimo cui tieni tanto e che è la tua salvezza, a patto che sia costantemente rinnovato.

Sono dei giorni che possono aiutarti a ricuperare «l'amore di prima», l'amore esclusivo per il Signore, quell'amore che si affievolisce fino a divenire insignificante, se non lo si nutre con costanza. Sono dei giorni di... semina nello spirito.

E tu sai che chi semina nello spirito, dallo spirito raccoglierà vita eterna!

E ancora sono dei giorni in cui ci si esercita a camminare secondo lo Spirito, per portare i frutti dello Spirito: gioia, pace, amore, benevolenza, bontà...

Cerco di spiegarti ora che cosa sono gli Esercizi Spirituali. Già il termine che adoperiamo è abbastanza chiaro. Sono esercizi, cioè esercitazioni dello spirito.

Non sono esercitazioni del corpo, né della intelligenza, nemmeno della memoria. Non ti farò spremere le meningi a ragionare, né ti farò imparare a memoria dei brani. Ti darò solo occasioni per esercitare lo spirito, il cuore! A che cosa? ad amare: metterò davanti al tuo sguardo interiore delle immagini del Signore, delle parole, dei fatti: tu guarderai con amore, così semplicemente. Non ti dovrai sforzare né per essere diverso da quello che sei, né per pregare meglio.

Userai la tua fantasia, la tua capacità d'amare per guardare e ascoltare il Signore con amore. E questo per alcuni giorni consecutivi. Cinque giorni non sono molti. I primi due ti parranno interminabili, ma al terzo già vi prenderai gusto e quando sarà ora di tornartene a casa vorresti invece continuare! In queste giornate farai un esercizio al mattino e uno al pomeriggio. Per ogni esercizio avrai un paio d'ore di tempo a disposizione. Passeranno in fretta, sta tranquillo. Ti darò un aiuto:... ti presenterò io stesso dei fatti o delle parole in cui risplende la figura di Gesù! Inizierò io stesso con te l'esercizio. E tu continuerai poi ad osservare il Maestro: quali sentimenti ci sono nel suo cuore? Quale amore nelle sue parole? Che cosa dona, che cosa propone, che cosa chiede ai suoi e a chi non è ancora suo? Di che cosa posso ringraziarlo? Per quali motivi adorarlo?

Con semplicità, senza sforzi, starai in sua compagnia. Immaginati che egli stesso ti prenda per mano e faccia dei passi accanto a te mentre cammini nel bosco, o si sieda vicino a te mentre stai comodo nella stanza o nella cappella. Ecco gli Esercizi Spirituali. Semplici, senza fatica, un atto d'amore, gratuito possibilmente: non attenderti nulla, rischieresti di non amare!

Mi chiederai qual è lo scopo di questo modo di occupare il tempo, lo scopo di questi giorni trascorsi quasi fuori del mondo!

Caro amico, ho scoperto che noi cristiani riteniamo di essere cristiani, cioè di appartenere a Gesù Cristo. E invece, quale delusione! Apparteniamo a noi stessi, ci lasciamo dominare dal pensiero degli altri, veniamo influenzati dalle opinioni correnti nel mondo, ci nutriamo delle idee e ideologie passeggere. Siamo più mondani che cristiani!

Riteniamo di essere cristiani, e spesso non è vero.

Io ho continuamente bisogno di imparare a vivere, dico a «vivere» di Gesù, con Lui, per Lui, e anche in Lui. E sono sicuro che il mio bisogno è anche tuo.

Questi giorni sono perciò un esercizio in questo stile di vita.

Impariamo a vivere di Gesù: Egli si è definito pane, cioè nutrimento. E' Lui destinato da Dio a dovermi dare forza interiore, energia d'amore. Solitamente ci nutriamo di ragionamenti anche belli, ma essi non danno vigore allo spirito. Essi riescono solo ad appagare in superficie il nostro intelletto e la curiosità,il nostro senso estetico e forse quello sociale. Abbiamo estrema necessità di imparare a nutrirci del pane che viene dal cielo, per poter salire il monte di Dio, per poter vivere la vita divina. Nutrirci di Gesù, della sua presenza, della sua sapienza, della sua Luce.

Impariamo a vivere con Gesù. Noi viviamo con gli uomini, parenti conoscenti, clienti, concorrenti, superiori, inferiori, esperti, istruiti, potenti, mendicanti... Viviamo con gli uomini: sono essi a suscitare reazioni nel nostro cuore e nelle nostra mente e nelle decisioni.

Sono gli uomini a dominare la nostra vita. In pratica è così! Il nostro spirito e i nostri sentimenti sono mossi in maniera non libera: siamo succubi di quel che pensano o fanno o non fanno gli altri. E Gesù? Egli muove così poco i nostri sentimenti perché non viviamo con Lui. Abbiamo bisogno di imparare a reagire alla sua presenza, a lasciarci influenzare dal suo pensiero. Per questo è necessario stare con Lui, lontano dagli altri! E' Lui il pastore, chiamato dal Padre a guidare, a nutrire, a tener uniti. Da Lui mi lascio comandare, solo da Lui. Questo voglio imparare.

Impariamo a vivere per Gesù. Quant'è facile credere di far qualcosa per il Signore, e invece anche là si nasconde il nostro amor proprio. Viviamo per avere gratificazioni, anche dal lavoro apostolico! In ogni cosa cerchiamo il nostro successo, l'approvazione degli altri, la stima, il guadagno, la superiorità, la bella figura!

Anche l'amore in famiglia è rovinato spesso - senza accorgerci dall'amor proprio. Solo vivere per Gesù ci salva. Vivere per Lui: Egli è lo scopo di tutto, come è scritto «tutto è stato creato in vista di Lui»: impariamo perciò a inserirci in questo movimento voluto da Dio: «fare tutto quel che facciamo come per il Signore e non per gli uomini», per avere solo la sua ricompensa.

Impariamo pure a vivere in Gesù. Egli è la vite cui i tralci devono essere uniti per portare frutto.

La mia esistenza è fruttuosa nel Regno di Dio se vivo in Gesù, nascosto in Lui, innestato in Lui. La mia vita non è utile al Regno di Dio se faccio, se mi muovo tutto il giorno, se parlo, se dono ricchezze, se giro il mondo, ma solo se sono in Gesù.

E' una vita da imparare. Potrò arrivare a ripetere ciò che scrisse l'apostolo S. Paolo: «non sono più io che vivo»! Non sono più io che amo, non son più io che ragiono, che desidero, che prego, che agisco non son io che parlo, che lavoro, ma «vive in me Cristo».

E' Lui che ragiona in me, che esprime desideri, è Lui che prega nel mio cuore,che agisce, che parla, che lavora!

I cinque giorni di esercizi non sono certamente sufficienti a realizzare questa mia trasformazione, né la tua, ma - se il Signore ci darà la grazia - la potranno avviare.

Le esercitazioni di questi giorni ci gioveranno in quanto ci abituano un pochino in questo stile di vita, che poi cercheremo di continuare nella nostra vita normale.

 

***

In questi giorni troverai anche altri che desiderano la stessa cosa. Non sei solo in questa ricerca.

La loro presenza potrà esserti d'aiuto: forse sei ancora debole interiormente, quindi il vedere che altri uomini sono impegnati come te potrà esserti un aiuto psicologico.

Dovrai badare però che gli altri non facciano freno al tuo amore e alle parole che Dio farà risuonare nel tuo cuore. Tu sei solo con Lui! In fondo in fondo, dovrai sopportare la presenza degli altri, fare un po' di fatica per vivere come se non ci fossero. Allora anche la tua presenza potrà essere un aiuto per loro.

Ci sarò anch'io, o qualche altro, per farti da guida, per accompagnarti. Non temere. Non sarai in balia di te stesso.

Ma, ti dico subito, non guardare troppo a me, perché il mio orgoglio mi trasforma in uno di quelli che dicono e non fanno. Terrai d'occhio solo Gesù.

Ti verrà il desiderio di guardare a te stesso, per vedere chi sei, per conoscere le tue doti, i tuoi carismi, i tuoi difetti, per sapere a che punto della vita spirituale sei arrivato.

Ti metto subito in guardia da questo atteggiamento.

Esercitarsi spiritualmente non significa mettersi davanti allo specchio: non vedresti nulla più di quel che sei e non ci guadagneresti altro che tentazioni o di depressione e scoraggiamento o di orgoglio.

Esercizi Spirituali non sono un tempo dedicato all'introspezione. L'introspezione non dà nemmeno una vera conoscenza di sé. Questa viene come un dono di Dio, vero e salvifico quando guardi a Lui, quando contempli il suo Volto. Allora vedrai ciò che sei chiamato ad essere e potrai ricevere coraggio per inoltrarti sulla via della santità con reale umiltà; ti si chiariranno infatti le tue incongruenze e la tua povertà di peccatore.

Gli Esercizi Spirituali sono occasione per esercitarti nella contemplazione di Dio. Guarderai a Lui osservando la sua vera immagine, Gesù, l'uomo creato a immagine e somiglianza di Dio e non deturpato dal peccato come me e te! Guardare, osservare, tener d'occhio Gesù e i suoi minimi movimenti è l'esercizio che dà forma al tuo spirito, lo purifica, lo rinnova. Contemplando, cioè guardando con amore il Signore, ti ritroverai cambiato. «Saremo simili a Lui perché lo vedremo!» dice s. Giovanni. Succede a noi ciò che succede ai bambini: essi imitano i genitori senza accorgersene, perché li guardano con amore!

Così in forza della nostra contemplazione ci ritroveremo diversi, somiglianti al nostro Signore, che amiamo!

 

***

Interverranno varie distrazioni.

Non appena avrai iniziato ti verranno in mente alcune cose che hai dimenticato di fare o di dire, e vorrai telefonare a casa. Io ti chiederò di fidarti di Dio e di lasciare a Lui di occuparsi della tua famiglia e delle tue cose.

Ti verranno in mente idee geniali per il futuro: ti darò un pezzo di carta perché te le segni e non ci pensi più.

Verranno a galla della memoria peccati, momenti della vita non ancora consegnati a Dio. Anche questi li segnerai su di un foglio nell'attesa che ti sia data l'occasione di confessarti, così potrai stare tranquillo a contemplare il Signore.

Ci sarà poi il ricordo degli altri: i familiari, il parroco, le suore del paese che ti hanno raccomandato di pregare per loro durante gli esercizi! Non lo farai. Non per disprezzo della preghiera, ma per non togliere spazio alle esercitazioni. Se occuperai il tempo a ricordare persone e situazioni bisognose dell'intervento di Dio riempiresti cuore e mente di volti, di ricordi, di fatti del mondo e non di Dio!

Non promettere a nessuno quindi che pregherai per loro. Chiedi piuttosto la loro preghiera perché tu possa celebrare bene i tuoi esercizi. Tu dovrai occupare tutto il tempo a lasciare che Dio riempia il tuo cuore e la tua mente del suo ricordo, il tuo spirito del suo Spirito.

Qui ti sembrerà forse di trovarti come in un altro mondo, in quel mondo dove gli uomini non comandano più, nemmeno con il loro affetto e le loro volontà, e dove invece solo Dio regna. Ti sembrerà di entrare nell'altro mondo. E fare questa esperienza è dono prezioso e grande. Quando tornerai a casa porterai con te un po' del sapore e della vita che regna dove io è tutto in tutti.

Gli Esercizi spirituali ti portano a dimensioni di vita che non pensavi esistessero, eppure ci sono date! Per questo eviterai pure di portare con te libri da leggere, lavori da eseguire, lettere da scrivere. Semmai, per queste cose potrai fermarti un paio di giorni ancora dopo il termine degli esercizi. Questi non è bene decurtarli con altre «buone» cose!

Ti sarà d'aiuto il riposo. Sì, ti lascerò riposare.

Potrai riposare di notte, anche al pomeriggio, e - se vorrai anche durante le mie conversazioni!

Il riposo è importante.

Riposerai il corpo e l'anima. Sperimenterai un po' della bellezza della vita eterna che è definita come l'«entrare nel riposo di Dio». li nostro correre affannato non è volontà di Dio, è piuttosto espressione di mancanza di fede, di incapacità di confidare in Lui; è segno di fiducia smisurata nelle nostre forze, è dimenticanza di ciò che dice la Scrittura: «Se il Signore non costruisce la casa, invano s'affaticano i costruttori». E ancora un salmo canta: «Il Signore riempie di beni i suoi amici nel sonno».

Non è certo invito all'ozio, ma ad un sano riposo sì.

Riposo nelle braccia di Dio, del Padre. Riposo è ristoro, ripresa di energie spirituali. La stanchezza spesso porta con sé il non saper più tener a freno la lingua né i pensieri: quelli negativi avanzano vittoriosi dove c'è stanchezza.

Venite e riposatevi un po'!

Venite a me e troverete ristoro per le vostre anime! Gesù conosce i nostri bisogni veri.

Egli ci fa godere la sua compagnia in un clima di riposo. Venite in disparte e riposatevi un po'.

Riposerai più che in qualunque altro luogo.

Riposo, perché sarà uno stare nell'ambito di quella luce e di quella pace in cui sei nato come figlio di Dio.

Ritroverai forza per tornare alle occupazioni del compito che ti è affidato dal Signore nel mondo.

Vero riposo non sono le giornate trascorse nel divertimento. Spesso il divertimento stanca più del lavoro, assorbe energie e non dona nulla.

Gli Esercizi Spirituali sono vero riposo.

Venite in disparte e riposatevi un po'.

Riposerai sul materasso e riposerai sulla parola di Dio.

Anch'essa ti verrà data non per lavorare, ma per riposare: sarà per te come un cuscino su cui chinare il capo, come un dolce da succhiare, come un liquore profumato da gustare lentamente.

Quale riposo sulla parola viva e calda, piena e penetrante, leggera e forte di Dio!

 

***

Ti sarà d'aiuto anche il silenzio. Non sarai obbligato a parlare, nemmeno del tempo. Potrai tacere. Anche gli altri taceranno, non ti diranno nemmeno buongiorno! Mangerai in silenzio, trascorrerai la giornata silenziosa.

Vivrai questo silenzio come atto di fede. Sai che Dio è presente ovunque; lo credi, lo hai sempre creduto. Ebbene, in questi giorni metterai in azione questa fede. «Se Dio c'è qui, ora, gli do importanza. Se Dio è qui sto attento solo a lui, più a lui che a tutti gli altri. Non dico nulla e non m'attendo nessuna parola dagli uomini». Vivrai il tuo star zitto come un atto di fede.

Lo potrai vivere come un atto di speranza. Ti attenderai ogni cosa da Dio: Egli conosce i tuoi bisogni, Egli è Padre. «Sto in silenzio, non apro bocca, perché sei Tu che agisci!». Speri i beni di Dio senza chiedere l'intervento degli uomini.

E infine il tuo silenzio sarà pure un atto d'amore!

Sì, un atto di amore a Dio stesso. Egli sta forse attendendo l'occasione di aprirti il suo cuore, di donarti una parola o di fatti una richiesta, e non ne trova il tempo, perché tu non glielo dai...

In questi giorni, finalmente, dai a Dio l'occasione di amarti. Un atto di amore! Dio è contento che tu gli dia importanza, che tu lo metta al di sopra di ogni possibile discorso tra gli uomini, che tu abbia attenzioni esclusive per Lui.

Ma il tuo silenzio è anche un atto d'amore per gli uomini. lo mi sento amato da Dio quando un uomo sta in silenzio per farsi attento a Lui. E' un esempio che mi trascina a ciò che è essenziale, che mi aiuta all'ascolto di Dio. Fin d'ora quindi ti ringrazio del dono che mi farai col tuo silenzio.

Non aver paura del silenzio. Non è tempo vuoto, anzi!

T'accorgerai che Dio lo riempie a tal punto che ti diventerà il tempo più prezioso della tua vita, il tempo più pieno, più ricco, più santo!

Il tuo silenzio però riceve un valore assai più grande dal fatto che esso è obbedienza.

 

***

Gesù è vissuto quaranta giorni nel deserto in silenzio per obbedienza allo Spirito. Nel suo silenzio assoluto s'è avvicinata la tentazione, ma risplendette pure la Parola di Dio che lo difese dal cadere nell'orgoglio.

L'esser figlio di Dio per lui significava umiltà e sottomissione al Padre, mentre la tentazione avrebbe voluto farne motivo d'orgoglio.

Gesù perseverando nel silenzio è stato aiutato a rimanere nell'umiltà, ed è stato coronato di vittoria.

Anche tu nel silenzio vivrai ciò che Gesù ha vissuto. Col silenzio renderai visibile quell'aspetto della vita del Signore. Egli non è stato solamente attenzione ai piccoli e ai poveri, non è stato solo consolazione per i sofferenti e guarigione per i malati, istruzione per gli assetati di verità. Egli è stato anche vita silenziosa, vita attenta ai cenni e ai desideri del Padre. Questa attenzione è risultata visibile nei quaranta giorni e poi di frequente nelle serate, nottate, mattinate trascorse sul monte o in disparte da solo. Anche quel ritirarsi nella solitudine fa parte della vita del Figlio di Dio, del salvatore dell'umanità.

Anche il silenzio fa parte della pienezza dell'amore di Gesù per noi. Il tuo silenzio che vivrai durante gli Esercizi Spirituali è un obbedire a questa vita di Gesù, un rivivere i suoi silenzi: e per il Corpo di Cristo che è la Chiesa questo è dono prezioso. La Chiesa - nella sua completezza - rivive e celebra tutta la vita di Gesù, tutte le sue espressioni. Attraverso il silenzio di questi giorni tu partecipi e rendi attuale qui quell'aspetto della Presenza del Signore che è più dimenticato e da parte di molti sconosciuto, mai vissuto. Ritengo perciò il tuo vivere gli Esercizi Spirituali come un grande dono ricevuto dalla Chiesa. Ed è un dono anche per quelli che li disprezzano: anch'essi sono nutriti e perdonati dal Sangue dell'Agnello, benché tengano in mano gli strumenti con cui Egli viene immolato. La tua partecipazione è un dono a tutta la Chiesa, e a tutto il mondo, che riceve salvezza solo da quel Gesù di cui tu ora t'accingi a vivere un particolare aspetto della vita. 

Durante gli Esercizi ti sarà data occasione di vivere pure una vita povera. Non avrai tutto, come al solito. Forse non avrai nemmeno una stanza da solo, la dovrai condividere con un altro «silenzioso», che forse - speriamo di no - russerà!

Nel cibo non avrai tutto quel che desideri, anzi, ti eserciterai a prendere tutto dalle mani di Dio, anche la mancanza di qualcosa che di solito, a casa tua, non manca mai.

La povertà è un grande aiuto per la vita spirituale.

E poi potrai obbedire. Ci sono degli orari, dei tempi fissati. Ti eserciti così a non fare quel che vuoi, ma a lasciarti «amare», anche se questo amore sembra costrizione. Vedrai quanta libertà nascerà nel tuo cuore.

Vivrai anche un aspetto dimenticato della castità: non formerai amicizia con nessuno. Il silenzio te lo impedirà, ma soprattutto la fede e l'amore vero t'aiuteranno a superare antipatie e simpatie, nemiche della vita interiore, e quindi del regno di Dio.

Insomma questi esercizi spirituali, sono proprio una scuola completa. Una scuola che insegna vivendo, con l'esperienza, non con lezioni e libri.

Sono scuola... di vita eterna! Di quella vita che riceviamo quando crediamo nel Figlio di Dio, quando ci fondiamo su di lui, gli diamo spazio e il posto principale nel cuore. Una scuola in cui s'impara a morire e in cui si scopre che chi muore a se stesso vive in maniera più piena e perfetta: la scuola del Mistero Pasquale.

Ci sarà occasione pure di celebrare con maggiore intensità l'Eucaristia e la Liturgia delle Ore, per gustarle e viverle in maniera meno frettolosa, più cosciente e degna del grande amore di Dio in esse nascosto e rivelato.

Certamente, mi dirai, gli Esercizi Spirituali non sono l'unica occasione per imparare queste grandi realtà; è vero, ma ne sono un'occasione privilegiata senza dubbio.

 

***

Quando verrai non ti dirò: bravo! Non te lo dirò, perché lo voglio dire al Signore. E' Lui che ti ha scelto, è Lui che ti ha chiamato. Se tu hai pronunciato il tuo sì è solo perché la grazia dello Spirito Santo ha agito in te con potenza, ha vinto le ultime resistenze dei ragionamenti, della forza delle cose e delle opinioni.

Lo Spirito Santo ha smosso in te qualcosa e tu ti sei aperto alla scelta di Gesù.

«Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi»: questa parola vale anche per la tua partecipazione a queste giornate. Gesù ti ha scelto: vieni con gioia. Egli ha dei disegni su di te. Egli ha intenzione di rivestirti di luce e di forza per poterti affidare qualche compito o per darti vigore a svolgere quella missione che già hai ricevuto.

Egli non ti tratterrà qui per sempre nel silenzio, come non ha permesso a Pietro, Giacomo e Giovanni di piantar tende sul Tabor. Dopo quel momento di luce Egli stesso li ha riaccompagnati in mezzo agli altri. Erano diventati più silenziosi, avevano in cuore una certezza nuova, una forza inspiegabile, una grazia sensibile che sarebbe diventata decisione e fermezza molto tempo dopo.

Gesù ti ha scelto e continua a sceglierti.

Nel silenzio forse ti farà scoprire per che cosa Egli ti ha scelto. E la sua grazia ancora ti darà coraggio e forza per dire sì. Sii dunque disponibile.

Partendo da casa lascia tutto, come Abramo. Lascia persino tua moglie e i tuoi figli come li dovessi lasciare per sempre.

Quando tornerai da loro vi ritornerai con un compito nuovo, con un dono di grazia nuovo, con un volto nuovo.

Essi non ti riconosceranno più come quello di prima, e tu vivrai con loro non più come finora, ma come uno che viene dal cuore di Dio per distribuire i tesori che vi ha trovato.

 

***

Mentre attendi il giorno della partenza, prega.

Anch'io prego per te. Ringrazio per te e lodo il Signore che ti ha dato la grazia grande di una fede viva e desiderosa di rafforzarsi, e un amore sano e santo, desideroso di abbracciare tutto l'universo. Questi giorni di attesa sono già un esercizio preliminare dello spirito, come il vivere l'Avvento è prezioso perché il Natale sia ricco di frutti.

lo chiedo al Padre che prepari il tuo cuore capace di accogliere e godere le sue cose. Tu chiedigli di esserti Padre in tutte le dimensioni, anche in quella della correzione! lo ancora lo ringrazierò in questi giorni per tutto ciò che Egli opererà in Te, e in me. Sono sicuro infatti che la tua presenza agli Esercizi Spirituali è un grande dono di Dio anche per me. Ne ho bisogno, perché sono grande pescatore.

 

Nulla osta: don Iginio Rogger, cens. Eccl. – Trento, 2 marzo 1989

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