VIA CRUCIS

 

"Pensate attentamente a colui

che ha sopportato contro di sé

una così grande ostilità dei peccatori,

perché non vi stanchiate

perdendovi d'animo".        (Eb 12,3)  

 

Ho cercato una Via Crucis che tenga i nostri occhi rivolti a Gesù, al suo amore, piuttosto che al peccato dell'uomo e alle ingiustizie del mondo.  

Sono queste, sì, che hanno provocato il dramma del Calvario, ma è l'amore di Gesù che lo ha vissuto ed è da lui che noi riceviamo forza e Spirito Santo per percorrere le nostre Viæ Crucis quotidiane e per portare l'amore dove il mondo semina ingiustizia.  

La contemplazione del male può portare scoraggiamento o rabbia, la contemplazione di Gesù, invece porta imitazione e vero pentimento, anzi conversione: conversione che comincia con il rivolgere lo sguardo non più a noi, ma a lui.  

L'umanità soffre ancora a causa del peccato, innocenti vengono ancora trattati come agnelli muti e condotti al "macello".

Il cristiano, che guarda a Gesù mentre porta la Croce e muore, riceverà coraggio e forza di Spirito Santo per vivere in questo mondo come nuovo segno del costante amore di Dio Padre, che vuole salvare dal Maligno i cuori e i corpi di tutti.

La Risurrezione di Gesù è garanzia per noi: anche il nostro cammino della croce, vissuto nell'amore, sarà fonte di gioia e di pace per molti.  

-  Le meditazioni, se lette pubblicamente, possono essere opportunamente accorciate.

    Dopo ogni stazione o dopo ogni tre si può eseguire un canto adatto.

-  I testi biblici sono tolti dalla Via Crucis del Libro della Preghiera, p. 474 e ss.

-  S = Sacerdote;  L = vari Lettori;  A = Assemblea.

Via Crucis