Signore e Maestro

(Giovanni 11, 46 - 13, 38)

 

1. PER RIUNIRE I FIGLI DI DIO Gv 11, 46-53

 

46 Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.

47 Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che cosa facciamo? Quest'uomo compie molti segni.

48 Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro Tempio e la nostra nazione».

49 Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla!

50 Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera».

51 Questo però non lo disse da se stesso ma, essendo sommo sacerdote, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione;

52 e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.

53 Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.

 

1. PER RIUNIRE I FIGLI DI Dio Gv 11,46-53 

Gesù, di fronte a te, che agisci con l'amore e la luce del Padre, gli uomini si dividono: tu sei sempre segno di contraddizione!

Ci sono quelli che scoprono nella tua persona i segni dell'amore di Dio e credono in te, ti danno tutta la loro fiducia.

E ci sono coloro che - cercando gloria dagli uomini - non riescono se non a rifiutarti e odiarti in modo sempre più manifesto. Sono proprio coloro che hanno udito il tuo grido davanti alla tomba di Lazzaro e lo hanno visto uscire, che ti vogliono denunciare.  

I tuoi nemici ormai non ti cercano più. Essi sanno che tu li hai identificati con coloro che rubano e uccidono, che profanano il tempio di Dio e fanno bestemmiare il suo nome. Vogliono impedirti di agire. Essi sanno che le tue opere sono "segni", che manifestano qualcosa di più grande, un amore divino per i poveri e i sofferenti, amore che essi non riescono a praticare e condividere.

Tu sei l'oggetto del loro odio, della loro paura.

Essi non cercano la volontà di Dio, non interrogano le Scritture, ma soltanto i propri interessi.

Gli interessi di questo mondo, ricchezze, ambizioni, potere, non permettono l'ascolto della voce di Dio. Questi interessi trovano sempre qualche motivazione, vera o presunta, per toglierti di mezzo, per farti tacere, per chiamarti «nemico del popolo».

È il sommo Sacerdote, proprio colui che dovrebbe portare gli uomini al Padre, che pronunzia la tua sentenza. Egli crede d'esser l'unico a capire, ma in realtà egli stesso non comprende nemmeno il significato che Dio dà alle sue parole.

Si fa strumento di Satana, che è omicida fin dal principio; vuole «salvare» il popolo con la violenza! Vuole «salvare» con i metodi dell'uomo peccatore. Non sa che l'unico Salvatore del popolo è Dio! Vuole «salvare» il popolo, ma gli preme l'istituzione di cui è a capo, e che la fede, che tutti potrebbero avere in te, Gesù, renderebbe inutile.

Salvare gli uomini con le forze dell'uomo significa rinnegare l'onnipotenza di Dio: e Dio Padre ci salva proprio con l'impotenza dell'uomo, con la tua impotenza, Gesù: è il tuo sangue - che ora i capi decidono di versare - che salva noi e tutti coloro che crederanno in te dal vero nemico dell'uomo, dal Maligno. È lui che ci vuole divisi!

È il tuo sangue versato e il tuo corpo donato che ci uniscono in un unico popolo di Dio, unico gregge, unico corpo che loda il Padre.

Tu ti sei offerto per la nostra vera salvezza, Signore Gesù!

Ti lodo, ti benedico, ti ringrazio e mi offro a te, perché tu possa manifestare anche in me la tua gloria!

2. CERCAVANO GESÙ Gv 11, 54-57 

54 Gesù allora non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim, dove rimase con i suoi discepoli.

55 Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi.

56 Essi cercavano Gesù e, stando nel Tempio, dicevano tra di loro: «Che ne dite? Non verrà alla festa?».

57 Intanto i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava, lo denunziasse, perché potessero arrestarlo.

 

2. CERCAVANO GESÙ Gv 11, 54-57 

Signore Gesù, tu non accetti di far cambio della tua vita con quella del popolo, secondo i disegni degli uomini.

Tu doni la vita solo al Padre, liberamente: sarà lui a decidere la tua "ora". Per questo ti ritiri nel deserto con i discepoli: anch'essi devono conoscere la solitudine, devono provare cosa significhi il disprezzo degli uomini e il loro odio; anch'essi devono assaporare la croce.

Il luogo del tuo nascondimento è fuori della Giudea, nel territorio considerato pagano, ma che ha dimostrato di accoglierti e di riconoscerti: la Samaria e, in essa, la città che porta il nome di Efraim, definito, da Geremia, "primogenito", il primo tra i popoli che tu riconduci!

Molti salgono a purificarsi a quel tempio che tu avevi dichiarato immondo: molti sono ancora schiavi di leggi e tradizioni esteriori, ma hanno già nel cuore e nella mente te, e vorrebbero vederti.

Essi hanno percepito che sei tu la luce e la vita, sei tu colui che purifica e salva; essi hanno percepito che sei tu il pastore, e perciò rimangono là, non escono finché tu non li conduca fuori; non chiedono nulla ad altri, perché solo tu hai parole di vita e di salvezza.

La notizia che i capi ti vogliono catturare fa loro temere che non ti avrebbero trovato. Senza di te la festa non sarebbe piena, la Pasqua non sarebbe 'pasqua', la festa della libertà!

Sei tu la vera festa, la vera liberazione: sei tu che dai la vita! E tu, Gesù, andrai, per far sì che quella Pasqua sia la vera Pasqua per sempre!  

I sommi sacerdoti e i farisei erano ciechi: essi avevano altri interessi, di guadagno e di potere; il loro cuore era occupato dalle cose della terra; non potevano desiderare la vita né riconoscere che la vita sei tu.

Solo i poveri, gli umili e oppressi sono sensibili all'amore e riconoscono dove l'amore del Padre si manifesta!

Chi non ti cerca per amarti e per accoglierti, Gesù, ti cerca per eliminarti!

Tu sei sempre - e ancora - il segno di contraddizione sul quale si divide l'umanità.

 

Gesù, tu hai parole di vita eterna,

Tu sei il pastore che dà la vita per me!

Tu sei l'inviato del Padre per portarmi il suo amore!

Tu sei la sapienza di Dio Amore che salva il mondo!

Tu sei il mio Diletto cui offro la vita!

Gesù, mio Re e mio Dio, mio Fratello e mio Pastore, mia Pace e mio Bene, mia Vita senza fine e senza confronto, mia vita Piena e Beata!

continua