TU SEI IL MIO FIGLIO PREDILETTO  2/10

Meditazioni contemplative sul Vangelo secondo Luca capp. 3,1 - 5,26

Continuiamo la serie di dieci opuscoli, sostegno alla lettura del Vangelo secondo Luca. Al testo del Vangelo (traduzione CEI del 1997) viene affiancata una meditazione in forma di preghiera rivolta a Gesù, il Signore risorto che ci incontra: Egli ci rivela se stesso, termine e compimento delle Sacre Scritture, pienezza ed eternità della nostra vita.

Le undici meditazioni potrebbero accompagnarti quando desideri percorrere un cammino di esercizi spirituali con metodo simile alla Lectio Divina.
Ti devi regalare qualche ora di tempo ogni giorno per alcuni giorni. Puoi leggere e rileggere adagio il brano del Vangelo con pace e tranquillità. Una prima lettura della meditazione può aiutarti a fissare ancora più l'attenzione sull'una o sull'altra frase del Testo evangelico. Queste frasi le puoi ripetere una ad una molte volte, con calma, al ritmo del tuo respiro. Gli antichi Padri paragonavano questa ripetizione al ruminare degli animali, passaggio per essi necessario perché il cibo diventi energia vitale.
La Parola, passando e ripassando dalla nostra mente al nostro cuore, continuamente "rimasticata", ci allieta e ci nutre con ciò che essa contiene. Essa è piena e pregna d'amore, anzi, di Spirito Santo, quello Spirito che fa risplendere sul tuo volto l'immagine e la gloria del Figlio!
Come la spugna, pregna d'acqua, passando sul tavolo lo bagna e lo pulisce, così la Parola, passando e ripassando, purifica la nostra mente da ogni pensiero mondano e riempie il nostro cuore dello Spirito del Dio vivente!

Nulla Osta: cens eccl. P. Modesto Sartori, Trento, 09/01/2004

1. RAZZA DI VIPERE 3,1-9
2. "E NOI CHE DOBBIAMO FARE?". 3,10-20
3. TU SEI IL MIO FIGLIO PREDILETTO 3,21-38
4. IL DIAVOLO LO CONDUSSE IN ALTO 4,1-15
5. OGGI 4,16-21
6. LO CACCIARONO FUORI DELLA CITTÀ 4,22-30
7. "TACI, ESCI DA COSTUI!". 4,31-37
8. "TU SEI IL FIGLIO DI DIO!". 4,38-44
9. SULLA TUA PAROLA 5,1-11
10. SII RISANATO 5,12-16
11. ATTRAVERSO LE TEGOLE 5,17-26

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