Vangelo secondo Luca

 

Capitolo 1,1-12

 

1 Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi,

2 come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola,

3 così ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo,

4 perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

Tu, Luca, evangelista, ti sei fatto strumento di Dio. Egli ha agito nella storia e tu hai cercato con accuratezza e con amore di raccogliere le testimonianze di chi ha visto e ha dedicato la vita a proclamare l'amore del Padre che ha incontrato gli uomini. Il tuo lavoro è dono grande che riceviamo e che ci fa incontrare non solo la parola dei testimoni, ma anche la sapienza e la forza e la grandezza e la bontà di quel Dio che realizza le sue promesse!

5 Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta.

 

Padre, t'adoriamo: tu agisci e susciti chi trasmette le testimonianze fedeli del tuo agire, del tuo amore che si fa concreto nella storia degli uomini. Essi contano gli anni e distinguono le epoche coi nomi dei personaggi che fan parlare di sé: chi è Erode? Un uomo che non si occupa di obbedirti ma si fa schiavo dell'ambizione e del potere. Mentre la storia degli uomini è segnata dalle sofferenze provocate da questi tuoi nemici, Tu, mio Signore e Dio, agisci ancora. Tu sei attento a chi - secondo l'esperienza umana - non può attendere nulla né promettere nulla!

Ci sono i coniugi Zaccaria ed Elisabetta che hanno sofferto e soffrono vergogna tra gli uomini. Essi sono fedeli alla tua parola e l'osservano, nonostante siano considerati e si ritengano abbandonati da te, quasi 'maledetti'.

Unico dono in loro possesso è il nome, un nome profetico, che annuncia verità grandi, misteriose, più grandi di loro.

 

 

6 Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore.

 

Zaccaria: Dio ricorda!

Elisabetta: Dio ha giurato!

Abia: Dio è Padre!

Che cosa ricorda Dio? Che cosa deve ricordare Dio? Non i peccati degli uomini, non occorre ricordarli, poiché sono sempre presenti e di nuovo vissuti in ogni generazione. Egli deve ricordare le sue promesse: Dio ha promesso salvezza, ha promesso con giuramento un Salvatore, uno che mostri agli uomini la sua paternità! La profezia dei nomi, profezia del tutto inconsapevole, si concretizzerà in un nuovo nome, quello del bambino che nascerà!

7 Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.

Sì, la presentazione di questi coniugi si sofferma a descrivere la loro incapacità a generare, proprio come Abramo e Sara, come Anna, madre di Samuele, come i genitori di Sansone. Quando gli uomini non possono, proprio allora Dio può:

8 Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe,

9 secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso.

10 Tutta l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso.

Egli sceglie l'impossibilità umana per agire, in modo che l'azione sia richiamo sicuro a Lui.

Tu, o Padre, hai fermato il tuo sguardo su Zaccaria, e lo incontri là dove egli conosce la tua Presenza! Tu lo incontri mentre tutto il popolo prega, perché tu non agisci per lui, ma adoperi lui pere esaudire la preghiera di tutti, la preghiera dei secoli. Tu gradisci l'offerta dell'incenso, segno dell'attesa orante del tuo popolo.

 

11 Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso.

12 Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore.

Il profumo ti è gradito, come ti è gradita la preghiera! Il tuo angelo sta alla destra, perché al centro sei tu, tu che ami e che salvi, tu che ami e attendi il momento in cui l'uomo è capace di ricevere da te l'amore. Zaccaria, pur godendo di offrirti l'incenso e la preghiera del popolo viene preso dal timore della tua manifestazione. L'uomo non è mai pronto al tuo manifestarti, a stare davanti a te. Tu gli sei sempre estraneo, finché egli non sarà membro del Corpo del tuo Cristo.

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