Vangelo secondo Luca

 

Capitolo 2,1-o

 

1 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra.

2 Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio.

3 Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città.

Padre santo e grande, per te tutto ciò che gli uomini fanno è piccolo e insignificante; ma tu adoperi le false grandezze dell'uomo, che provocano sofferenze e generano catene di violenza, come piccoli particolari del tuo grande disegno di salvezza!

Chi è Cesare Augusto per te?

Chi sono i suoi ministri?

Tutti tuoi servi, tutti strumenti ignari del tuo amore per gli uomini di tutta la terra.

Tu ami davvero e adoperi l'agire iniquo dell'uomo per realizzare il tuo amore, come userai l'agire di Giuda e dei Giudei contro Gesù per glorificare il tuo Figlio ed effondere il tuo Spirito!

 

 

4 Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme,

5 per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.

Tu hai scelto Giuseppe, l'uomo che ti ama: egli non è un ribelle, egli ubbidisce agli uomini sapendo che sei tu che muovi la storia. Egli già vive con Maria e già ama colui che nascerà da lei, il tuo santo, il tuo Figlio! Per lui e per lei si compie il tuo disegno, la tua salta Volontà: tu vuoi che nasca al mondo un bambino, figlio della vergine, come ha detto il profeta!

6 Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.

7 Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.

 

Eccolo, è nato! Egli è il primo nato: appartiene tutto a te!

Egli è il primo tra molti fratelli, egli è il primo di tutta la creazione: nessuno è nato da una vergine! Egli è tuo, e sarà consacrato a te chiunque si unirà a lui! Egli è come tutti i figli degli uomini, nulla lo distingue da loro. Anch'egli destinato a morire e ad essere sepolto: viene avvolto in bende e deposto come cibo per gli animali! Egli è davvero il pane per i peccatori, che come lupi e cani e bufali e leoni lo circonderanno per nutrirsi della sua carne e del suo sangue, ed essere così trasformati in figli di Dio!

8 C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge.

Gesù, tu rifiutato dagli uomini, non considerato uno di loro, fin dalla nascita il tuo rifugio è nel luogo degli animali, e tra essi ti fermerai nel deserto per prepararti alla tua manifestazione.

9 Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento,

10 ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo:

11 oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore.

I primi che godono di te sono i rifiutati, gli esclusi, gli immondi, i pastori. E pastori saranno i tuoi messaggeri che veglieranno sul tuo gregge.

Essi sono scelti dal Padre per portare la tua gloria, quella gloria che non trova più nel tempio il suo riposo. La presenza tua, o Dio, è tutta novità per loro che non entrano mai nei sacri recinti. Il loro spavento è grande, tanto più grande la gioia della tua rivelazione. La gioia messianica conquista prima i piccoli e i disprezzati per raggiungere poi tutto il popolo: non c'è più attesa, la promessa si è realizzata! Possiamo godere, possiamo gridare l'avvenuta salvezza. I pastori, eredi di Davide, pastore quando è stato scelto e consacrato, se sentono oggi scelti e consacrati della regalità divina: "non siamo più schiavi, non più in soggezione di alcun uomo perché Dio ci ama!" Ecco il promesso da secoli, ecco il re, ecco il vero Salvatore divino, l'Unto di Dio, il vero Signore portatore della Gloria divina: egli è davvero il Dio con noi!

12 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia».

 

Il suo segno non è come i segni prodigiosi e terrificanti che gettavano l'uomo nel terrore. Il suo segno, il suo distintivo, segno di riconoscimento sarà sempre la piccolezza, l'umiltà, la semplicità dell'uomo comune che si offre come cibo. Anch'io troverò te, Gesù, sempre mite e umile di cuore, ti troverò sempre nelle mani degli uomini che ti adagiano là dove io, peccatore, cerco il mio cibo, il mio sostegno, la mia forza.

 

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