Vangelo secondo Luca

Capitolo 4,22-30

22 Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: "Non è il figlio di Giuseppe?".
Signore Gesù, gli abitanti di Nazareth si meravigliano di te e ti ammirano. Sanno che sei uno di loro, e odono dalla tua bocca uscire parole che non sono solo parole. Dalla tua bocca escono parole di grazia, dalla tua bocca esce ciò che viene dalla bocca di Dio: amore perfetto, luce che provoca gioia, nutrimento solido e pieno per la vita. Anch'io, Signore Gesù, riconosco che ogni tua parola è quel pane che alimenta la vita e che dà il motivo a tutto il mio agire.
La meraviglia porta i tuoi paesani a guardare indietro, a considerarti né più né meno uno di loro. Invidia? Gelosia? Paura di dover ammettere che in te è all'opera Dio stesso? Com'è difficile il cuore dell'uomo: non riesce a stare alle conseguenze. Se le tue parole, Gesù, sono di grazia, perché non considerarti profeta? Perché non amarti e ascoltarti?
23 Ma egli rispose: "Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua patria!".
24 Poi aggiunse: "Nessun profeta è bene accetto in patria.
Tu stesso, Gesù, ti fai interprete del silenzio stupito e per alcuni già irritato: tu senti che il loro silenzio è attesa di miracoli senza preporre fede. Essi attendono segni e prodigi solo perché ti considerano uno di loro, ti hanno visto crescere e ti hanno salutato al mattino e alla sera senza soggezione. Non ti chiedono la Parola. Non aspettano da te la rivelazione che Dio dà di sé tramite i profeti, né la sua correzione, non vogliono l'annuncio dell'opera divina, né lo sviluppo di quanto hai già detto leggendo la pagina di Isaia dal rotolo custodito dietro la sacra tenda: essi vogliono solo non esser da meno di quelli di Cafarnao, spettatori di prodigi!
  Tu, Gesù, hai compreso cosa c'è nel cuore dell'uomo, davvero povero e davvero distratto dal principe di questo mondo: pur comprendendo l'amore di Dio, non cerca la sua Parola. Sapendo d'averti avuto tra loro come uomo pretendono che tu sia ancora legato a loro dai vincoli umani e che tu dia loro, solo a loro, a loro per primi, i doni di Dio, di quel Dio che essi ritengono di conoscere e della cui parola non hanno sete!
25 Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese;
26 ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone.
Ma tu sei attento all'agire del Padre: egli ha mandato il profeta, il grande profeta Elia, lo ha mandato fuori dei confini d'Israele a chiedere il pane, il nutrimento necessario, a una vedova povera davvero! E là a Zarepta il pane e l'olio non mancarono né ad Elia né a chi lo ospitava! Anzi, ancora là il profeta poté dare la vita al figlio della vedova fedele e generosa. Anche tu, Gesù, non hai confini e accetti l'amore da chiunque, pure straniero, per donargli il dono di Dio, il pane che sazia e l'olio che consacra!
27 C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro".
E il Padre ancora ha inviato ad Eliseo, - l'altro profeta che indossava lo stesso mantello di Elia, un lebbroso straniero, un capo dell'esercito nemico, per manifestarsi come Dio vero e universale! Egli è un Dio per tutti, è l'unico Dio che tutti possono riconoscere e conoscere. Egli si serve del profeta d'Israele per farsi incontrare da tutti. Così tu, Gesù, non vuoi e non puoi fermarti a Nazareth, né nella terra d'Israele. L'amore del Padre è su di te, e tu lo porti sì ai tuoi, ma per manifestarlo a tutti. Si può solo godere e rallegrarsi, perché il disegno del Padre si realizza in te.
28 All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno;
29 si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio.
30 Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
Perché, Nazareni, vi indignate? Perché cacciate fuori della vostra città colui dalla cui bocca escono parole di grazia? Perché lo volete buttar giù dall'alto? Perché volete fare al vostro Gesù ciò che voleva fargli fare il maligno? Proprio questo vostro agire è profezia, perché fate a lui ciò che è stato fatto ai profeti.
Signore Gesù, pietà di noi!

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