Vangelo secondo Luca

Capitolo 4,38-44

38 Uscito dalla sinagoga entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei.
39 Chinatosi su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi all'istante, la donna cominciò a servirli.

 

 

Signore Gesù, ti alzi dalla sinagoga. Con la parola hai liberato l'uomo - il vecchio Adamo - dall'influsso del seduttore. Con i tuoi discorsi hai reso gli orecchi dei fedeli attenti alla Parola. Ora esci dal luogo sacro. Il tuo entrare nella casa di Simone dice la gioia di Dio, che vuole abitare trai i figli degli uomini.
Il luogo sacro è ora là dove sei tu. Dovunque tu vada ti accompagna la Gloria di Dio, del Dio amico degli uomini. Anche qui, nella dimora degli uomini è giunta l'opera del nemico di Dio. La donna, la padrona di casa, la figlia di Eva, giace, incapace di accogliere, incapace di parlare, incapace di amare. La malattia impoverisce a tal punto. Ti parlano di lei. Chi? Coloro che già ti hanno ascoltato e tengono nel cuore l'eco del tuo ordine allo spirito del demonio impuro. Che cosa ti dicono di lei?
Gesù, tu vedi di più di ciò che vediamo noi. Tu hai già visto: ti chini su di lei senza paura. La malattia non ti spaventa: come se avesse orecchi le parli, ed essa lascia la donna. È anche la febbre uno spirito immondo? O è l'effetto della sua presenza? Tu lo sai, Gesù.
Nella sinagoga hai liberato l'uomo, nella casa liberi la donna, che nella sinagoga ti è impedito di incontrare. La tua parola è grande per tutti, è manifestazione dell'amore del Padre per tutti.
Oggi è Sabato, il giorno di Dio. Dio opera dando la vita: egli agisce attraverso di te. La donna risorge. In lei è entrata la vita, ora può amare, e ama servendo. Ella serve te e coloro che sono con te. È Sabato, ma servire te è servire colui che ti ha mandato: un onore, un dovere, una grazia, una festa! Di Sabato nella sinagoga ti porgono il libro, nella casa di Sabato ti porgono il pane e il vino, la concretezza dell'amore del Padre!
40 Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva.
La città ha visto e ha udito: essa viene ora a te con tutto il suo bagaglio di sofferenza. E più fortunati sono quelli che soffrono, che possono sentire il calore delle tue mani e - tramite la loro imposizione - diventare tuoi.
È il primo giorno, il giorno dell'operare dell'uomo. In esso tu prendi per te gli ammalati, i deboli, coloro nel cui corpo s'annida del maligno. Questa è la tua opera: continuare l'agire di Dio che dà la vita! Ogni giorno per te è un unico giorno: il giorno dell'amore di Dio per l'uomo.
41 Da molti uscivano demòni gridando: "Tu sei il Figlio di Dio!". Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era il Cristo. Il maligno vuol parlare e tu lo fai tacere. Gli uomini non devono mai ascoltarlo, nemmeno se parlasse di Dio, nemmeno se parla di te: egli parla sempre senza amore. Non c'è verità senza amore. Gesù, allo spuntar del giorno tu non cerchi altri malati, non cerchi altri posseduti.
42 Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perché non se ne andasse via da loro. "Alla tua luce noi vediamo la luce."
Tu cerchi il Padre, colui che ti ha chiamato Figlio, che ti ha consacrato per essere suo. Ed eccoti nel silenzio, nella quiete, avvolto dalla luce.
43 Egli però disse: "Bisogna che io annunzi il regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato". Gli uomini, cui tu doni la vita, non ti attirano: non sei qui per ubbidire a loro, ma per obbedire al Padre: è lui che tu cerchi ancora, per offrirti a lui. Gli uomini ti cercano, vogliono che tu resti con loro. Tu cercherai invece uomini che camminino con te.
44 E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.
Tu devi camminare. Le strade sono state preparate per te. Devi arrivare a tutti, non per guarire soltanto, ma per annunciare la gioia del Regno di Dio. Ciò che hai detto a Nazareth e la parola pronunciata sull'uomo e sulla donna di Cafarnao la devi portare a tutti, anche alle altre città.
Gesù, non rimanere con me, io vengo con te!

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