Vangelo secondo Luca

Capitolo 9,49-56.

49 Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli: "Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro".

50 Ma Gesù che aveva udito rispose: "Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata".

Signore Gesù, la tua parola vivificante è interrotta dalle voci dell'uomo che continua ad annunciare la morte.
Com'è difficile credere che tu sei il Signore della vita!
Ogni nuova esperienza di sofferenza e di morte impedisce all'uomo di ascoltarti, diventa tentazione, invece che nuova occasione per affidarsi al tuo amore potente e vittorioso. La morte è annunciata come sovrana; cosa potrà fare il maestro? Chi piange per la morte non può avere più consolazione né speranza.
Tu, Gesù, odi anche queste parole che ti vorrebbero escludere dal momento culminante, che ti vorrebbero tenere lontano dal nemico principale dell'uomo. Tu odi e parli: "non temere!". Non c'è nemico contro cui tu non possa combattere. "Soltanto abbi fede": ecco il segreto della vita, la fede! Credi, affidati a Dio, ritieni la sua presenza e il suo amore più forte di qualunque altra forza. "E sarà salvata"! La figlia unica non solo vivrà, ma vivrà in Dio. Avrà ancora più di quanto aveva.
51 Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all'infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla.
Ti fai padrone di quella casa, Gesù, di quella casa dove aveva cominciato a regnare la morte. Là non deve entrare nessuno, se non tu stesso e coloro che sono capaci di credere nell'amore del Padre presente in te.
In quella casa tu non vuoi curiosi, né freddi spettatori. Solo sette persone, compreso tu: una piccola immagine della Chiesa! Sette persone che attendono l'agire di Dio.
52 Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: "Non piangete, perché non è morta, ma dorme".
Gli altri continuano come se tu non ci fossi, come se tu fossi un uomo qualunque sottomesso alla morte: piangono e gridano. È il mondo in cui continua a vivere la Chiesa, un mondo che piange e lotta col rumore contro la sofferenza della morte, senza ricevere né donare alcuna speranza. La tua Chiesa, in silenzio, sta con te: la tua Chiesa piccola e timida, i tuoi apostoli e famiglie semplici, si muove ai tuoi cenni senza badare al trambusto generale. La tua parola, Gesù, risuona ancora, per tutti. Non piangete! Il vostro lamento è inutile, il vostro lamento è dannoso, disturba. La morte è un sonno: oltre la morte c'è ancora speranza. Come dal sonno uno si risveglia riposato e rafforzato, così dalla morte si passa a nuova vita.
53 Essi lo deridevano, sapendo che era morta,
Le tue parole, Gesù, rallegrano i genitori e i discepoli, coloro che credono, mentre coloro che sono sicuri di sé, o meglio della morte, ti deridono.
Pietro, Giacomo e Giovanni si sentono derisi con te: ma essi godono la tua fiducia e sopportano in silenzio. Per vedere la tua opera bisogna soffrire, per partecipare alla tua vittoria bisogna lasciar morire ciò che di noi appartiene alla terra!
54 ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: "Fanciulla, alzati!".
Ora tu tocchi la fanciulla che dorme nella morte: le parli e la prendi per mano; è un segno della tua presenza vera e concreta, segno della certezza che in te opera il Dio della vita, il Dio creatore che fa vivere con la sua parola.
Ecco la ragazza dodicenne, la futura sposa, eccola in piedi, obbediente. Così sarà la tua Chiesa, la sposa illuminata dalla tua luce che riceve vita dalla tua Parola.
Bisogna darle da mangiare.
55 Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all'istante. Egli ordinò di darle da mangiare.
56 I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.
La tua Chiesa deve continuamente nutrirsi e nutrire i suoi figli del pane che tu, Gesù, ordini!
La tua Chiesa non deve dir nulla a nessuno, non deve far sfoggio della propria vita ricevuta nella speranza contro ogni speranza. Ella deve mangiare, deve nutrirsi per continuare la sua vita in mezzo al mondo che la ritiene morta e la deride, e continua a rimanere sbalordito della sua presenza!

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