Vangelo secondo Luca

Capitolo 12,35-48

35 Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese;

36 siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa.

Gesù, ora tu pensi a noi: tu pensi a quei discepoli che continueranno a perseverare per tutta la vita nel tuo amore, che per lunghi anni e decenni vivranno cercando il tuo Regno e fidandosi delle tue promesse e dell'amore concreto e fedele del Padre.
Proprio a noi può venire la tentazione dell'impazienza, la tentazione di dire: "Ma quando vieni, Signore? Non vieni più? Non possiamo vedere la realizzazione delle tue promesse, del tuo Regno?"
Ecco, a noi dici di non mollare mai, di stare sempre pronti, sempre all'opera con la cintura stretta ai fianchi. La nostra lucerna deve rimanere accesa, per essere pronti anche quando meno ce l'aspettiamo. Spegne la lucerna chi vuol dormire e basta, chi non attende più. Noi invece dobbiamo essere come colui che da un momento all'altro attende il suo signore che torna contento dalla festa più bella: non dobbiamo rattristarlo facendolo attendere fuori di casa sua!
37 Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
38 E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro!
39 Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa.
40 Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate".
Tu, Gesù, chiami beati i servi sempre pronti, sempre svegli perché essi amano il loro signore più di se stessi, pensano alla sua gioia invece che al proprio tornaconto. Ma tu sei il signore che tornerai ancora dopo un'assenza prolungata. Sei tu che non tornerai come signore, ma come servo, e inviterai a sedere i tuoi servi facendoli godere le gioie del banchetto! Sei tu che passerai ancora e sempre a lavare loro i piedi e a porgere loro il pane e il vino, vino che rallegra, pane che dà forza!
Ancora più grande la loro gioia se dovranno attendere molto, e se nell'attesa faranno più fatica, come chi attende nella notte fonda. E di fatto tu verrai in momenti sempre imprevisti. Tu non sei un ladro, ma appari come un ladro a chi non ti attende perché si sentiranno privati di ciò di cui si saranno indebitamente appropriati!.
Chi vive per te si rallegra della tua venuta, anche se essa sorprende sempre!
Tu sei il Figlio dell'uomo: l'inviato di Dio per la nostra storia, l'amore infinito del Padre per noi bisognosi di salvezza, il giudice degli ultimi tempi!
41 Allora Pietro disse: "Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?". Il tuo discepolo, il primo dei tuoi, ti pone la domanda che noi tutti teniamo nel cuore. Chi ti deve attendere? Solo i discepoli? Solo chi si è consacrato a te? Oppure devono sentirsi impegnati nell'attesa tutti gli uomini?
42 Il Signore rispose: "Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo?
43 Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro.
44 In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
45 Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi,
46 il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli.
47 Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse;
48 quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.
Gesù, prima di tutto tu pensi proprio a Pietro, a colui che tu incarichi di nutrire i fratelli! Egli deve anzitutto pensare ad attenderti lui stesso, e allora sarà di esempio per tutti gli altri: e così anch'io, che ti ho interrogato con lui. Egli non è escluso dal dovere di vigilare. Egli deve rimanere servo, servo tuo e servo dei tuoi servi! Egli non deve mai sognarsi di fare il padrone: lo farà se smetterà di attenderti. E allora per lui sono guai! Sarà diviso dagli altri, isolato, e messo tra gli infedeli: tu non lo riconoscerai!
Ma tutti noi, in proporzione alla conoscenza che abbiamo della tua luce e della tua volontà, siamo responsabili. Tu, che proclami beato chi è fedele, sai castigare e percuotere chi si dimentica di te. Le tue percosse, Gesù, sono certamente benefiche: sono lo strumento che ci farà rinsavire, che ci riporterà alla fedeltà.
Percuotimi, Gesù, quando vedi la mia pigrizia e rilassatezza. Usa metodi efficaci, perché voglio che la mia vita e tutto ciò che mi hai dato portino frutto per il tuo Regno
I tuoi doni, pochi o molti, che mi hai elargito devono dar gioia a te e ai tuoi servi!
Gesù, mio Signore, tu sarai esigente anche con me! Tu mi hai dato molto amore e mi hai affidato molti compiti: me ne chiederai il frutto! Abbi pietà: chiedo a te di sostenermi nella fedeltà e nella perseveranza!

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