Vangelo secondo Luca

Capitolo 13,10-17

10 Una volta stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato.

11 C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo.

La tua parola continua a risuonare e a riempire le sinagoghe.
Il giorno di sabato è il giorno benedetto in cui la Parola di Dio e la tua parola portano al popolo la gioia e la pace della libertà. Ma non è solo il faraone di molti secoli prima o l'attuale potere di Pilato o quello di Erode che rattristano il popolo! C'è anche il potere di Satana, e soprattutto questo, che impedisce agli uomini di essere nella gioia, di guardare in alto, di incontrare con lo sguardo gli occhi di colui che si china dal cielo per vedere se c'è uno che lo cerca!
È una donna ora che rappresenta tutti coloro che sono impediti di camminare al cospetto di Dio e di godere d'essergli figli. È una donna costretta da uno spirito! È spirito di tristezza? È uno spirito di depressione? Egli impedisce al volto d'essere illuminato dal sole.

Ormai la donna e anche tutti gli altri si sono abituati a quella malattia, a quello spirito. Ella non desidera nemmeno più una vita diversa.
Diciotto anni: tre volte il numero di Satana! Questi ora si trova davanti a te, Gesù: tu lo scopri e lo vinci. Gesù, sei il più forte, come avevi detto. Sei l'amico dell'uomo, l'unico che possa accorgersi dove si nasconde il nemico.

12 Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: "Donna, sei libera dalla tua infermità",
13 e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
14 Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: "Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato".
La donna non chiede nulla a te, Gesù. Nessuna donna ebrea può chiedere nulla ad un Maestro. Ma tu sei davvero Maestro che insegni l'amore di Dio, lo fai vedere, lo fai gustare.
Ed ecco la tua voce, Gesù, risuona nella sinagoga non più per proclamare e raccontare, ma per chiamare. Ora tu fai salire una donna fino al luogo centrale della sinagoga, dove mai una donna era salita. Tu mostri a tutti la dignità della donna, pari a quella dell'uomo. L'uno e l'altra sono creature del Padre tuo, che ha rivolto ad ambedue la sua Parola: egli ha parlato ad Adamo e a Eva, ad Abramo e a Sara, soprattutto a tua Madre!
Ecco la donna curva davanti a te, accanto a te! I diciott'anni di sofferenza diventano ora strumento della tua Rivelazione. Tu sei colui che guarisce, tu sei colui che libera dal Nemico, tu sei colui che agisci liberamente a favore dell'uomo in piena comunione col Padre tuo! Tu compi la sua opera e riveli la sua gloria!
In giorno di sabato tutti gioiscono per la libertà data da Dio, la libertà dalla schiavitù del faraone! Ora anche la donna può gioire, può far festa perché Dio è ancora colui che libera e che salva!
Proprio questo giorno, il giorno della gloria del Dio liberatore, è il giorno speciale in cui Dio si manifesta come il liberatore! E sei tu, Gesù, che lo manifesti. La donna lo ha compreso, e glorifica Dio, canta la sua bontà! La comunità che riceve la tua Parola ed è purificata dal peccato lo comprende e ti applaude, Gesù!
15 Il Signore replicò: "Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? Purtroppo rimane sempre qualcuno alleato del tuo nemico, che non gode della tua opera! Egli manifesta la sua ipocrisia rimproverando tutti. La sua accusa manifesta l'accusatore dei fratelli. Eri stato tu, Gesù, a chiamare la donna. Il capo della sinagoga non sgrida te. Colui che parla in lui sa che non può far nulla contro di te. Egli se la prende con tutti: vuole fare del giorno di sabato un giorno vuoto, non vuole che in esso Dio manifesti la propria gloria amando e donando vita agli uomini.
Ma tu, Gesù, con poche parole vinci l'accusatore. L'uomo, che vale più dei passeri, è al centro delle attenzioni di Dio proprio nel suo giorno! Gli uomini badano agli animali anche in giorno di sabato, tanto più bisogna sciogliere dai legami del maligno la donna!
16 E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciott'anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?".
17 Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
E tu, Gesù, ora non la chiami più soltanto donna, ma figlia di Abramo, partecipe delle promesse rivolte a lui, portatrice dell'amicizia di Dio!
Gesù, anche noi facciamo tacere quella voce che vorrebbe opporsi a te nei nostri cuori e nelle nostre menti orgogliose e invidiose. E anche noi con i semplici e i puri di cuore esultiamo, perché riveli il Padre come il Dio amico degli uomini, e riveli te stesso come il portatore della sua vita, della sua salvezza.
Gloria a te, Figlio di Dio!

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