Vangelo secondo Luca

Capitolo 14,1-11

1 Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo.

 

 

2 Davanti a lui stava un idropico.

 

Signore Gesù, tu accogli un nuovo invito a mangiare il pane! Il pasto preparato nel giorno precedente, Parascève, è momento di comunione e di gioia nel Sabato di Dio. È uno dei capi farisei che t'invita, uno di quelli che ti hanno già preso per nemico pericoloso.
Tutti guardano te. Vogliono vedere come ti comporti, come fai onore a colui che ti ha invitato, come reagisci alla presenza di un malato, fatto venire appositamente per poterti spiare.
Ma tu ti senti ovunque nella casa di Dio, Padre tuo. Anche nella casa del fariseo tu fai ciò che piace e dà gloria al Padre. Soprattutto in giorno di sabato tu vuoi rivelare la sua bontà e il suo amore agli uomini!
Per spiegare le Sacre Scritture non bastano le parole pronunciate nella sinagoga, ma servono ancor più i gesti dell'amore e i segni di potenza di Dio per i suoi piccoli, per i sofferenti, per chi attende da lui la risposta alla preghiera di guarigione e di liberazione dal male.
3 Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: "E' lecito o no curare di sabato?".
4 Ma essi tacquero.
Ora tu fai la domanda che tutti i poveri tengono nel cuore: è lecito o no curare di sabato? Un atto di amore è un onore o un disonore per il giorno di Dio? I farisei e i dottori della Legge che stanno davanti a te sanno cosa rispondere. Sono essi che impongono al popolo di non far nulla di bene nel giorno del Dio misericordioso. Così la misericordia di Dio rimane una parola, non un'esperienza vissuta, e il giorno di Dio diventa il giorno della tristezza più amara per i poveri e i bisognosi.
Nessuno ti risponde, Gesù, ma tu non hai bisogno della risposta degli uomini. Tu sai onorare il Padre, tu sai annunciare il suo amore e la libertà profonda che egli vuol partecipare a ciascuno.

Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.

 

 

5 Poi disse: "Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?".
6 E non potevano rispondere nulla a queste parole.

Tu prendi l'idropico per mano: quest'uomo sofferente non è un immondo da tener lontano, è un uomo da avvicinare al Dio della vita e della gioia!
Lo guarisci: nessuno dice come hai fatto, ma sappiamo già che il tuo sguardo e la tua parola sono salute e salvezza. Lo guarisci: fai ciò che solo Dio può fare! E chi può dire a Dio ciò che lui può o non può compiere e determinare i tempi del suo agire?
Tu lo congedi: non lo trattieni per strumentalizzarlo, come coloro che l'avevano fatto venire. Non era stato invitato a mangiare il pane, bensì perché essi potessero spiarti. Tu gli dai libertà. In quella casa avrebbe avuto solo tentazione e incitamento contro di te.
Gesù, sei tu colui che dà la vita e il vero pane della vita. E i farisei non hanno capito? Essi stessi si curano dell'asino e del bue in pericolo anche in giorno di sabato. Tanto più del loro figlio! E Dio Padre non può curarsi dei suoi figli nel suo giorno? E tu, Gesù, non puoi condividere la sua preoccupazione?
Nessuno risponde perché sono tutti già tuoi nemici. Non rispondono perché non vogliono riconoscere l'opera di Dio che corregge e cambia i loro pensieri e manifesta te come suo Inviato!

7 Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola:
8 "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te
9 e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto.
Tu continui ad osservare, Gesù. Essi ti volevano spiare, ma sei tu che vedi tutto, vedi nel profondo del loro cuore!
Coloro che erano invitati con te sceglievano i primi posti. La vanità e l'ambizione erano il movente della loro vita, in quel giorno davanti agli altri uomini, e un giorno anche davanti a Dio!
In tal modo essi si comportavano disobbedendo alla Parola che comanda l'umiltà anche a tavola. Ma essi sono farisei, sono quelli che sono certi d'essere i primi anche nel banchetto del Regno celeste, e perciò presumono di poter imporre a Dio la propria scelta! Essi pensano di potersi guadagnare con le proprie opere il posto nella casa del Padre!
10 Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.
11 Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato".
Non è così per i tuoi discepoli, Gesù! E tra i tuoi discepoli voglio essere anch'io. Mi metterò all'ultimo posto, e osserverò ciò che fai tu, Gesù, tu che inviti e accogli al Banchetto eterno. Sarò contento di essere stato chiamato da te, sarò contento che tutti abbiano il loro posto più bello del mio, perché l'amore che tu hai per loro è l'amore che anch'io voglio avere nel cuore.
Io non cercherò un posto, perché me lo darai tu: quello è il posto più bello, quello sarà il mio posto, perché dato da te!
Chi presumerà di prendersi un posto si troverà lontano da te, Gesù, mio Signore. Ti ringrazio , perché già stai preparando i posti per tutti i tuoi!
E ti ringrazio della parola che mi tiene sul tuo piano, vicino a te: "chi si esalta sarà umiliato, chi si umilia sarà esaltato". Tu ti sei umiliato, Gesù! Ma il Padre, che ti ha visto, ti ha preso dal sepolcro e ti ha esaltato! Alleluia!

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