Vangelo secondo Luca

Capitolo 16,13-18

13 Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro.

Non potete servire a Dio e a mammona".

 

 

 

Signore Gesù, ora tu parli di servizio. Ogni uomo è un servitore, anche colui che si sente libero di fare ciò che vuole perché può disporre di denaro. Chi serve appunto il denaro, cioè la propria brama di possederlo, ha il denaro come padrone. Egli dovrà seguire le esigenze che il denaro gli impone, e si dimenticherà dei poveri, dei fratelli, del tempo da dedicare a Dio, e di Dio stesso. Chi serve la legge del denaro dimentica la legge di Dio: il possesso del denaro si mette al posto di Dio nel cuore dell'uomo. Esso pretende di essere la garanzia della sua vita, il suo appoggio sicuro: diventa idolo!
Signore Gesù, tu ci vuoi servi di Dio, obbedienti al Padre, legati a lui, affezionati al suo cuore attento ai poveri! Egli deve essere da noi riconosciuto come la nostra unica sicurezza, il nostro rifugio. Servire lui è la nostra gioia! Abbandoneremo il desiderio e l'attaccamento al denaro come immondizia, come la peggiore idolatria!
14 I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si beffavano di lui.
Quanto è difficile, Gesù, accogliere la tua Parola! Chi vuole apparire religioso trova giustificazione nella propria religiosità per pensare che il denaro sia benedizione di Dio, sia donato da lui come premio per l'osservanza delle leggi. Così pensano i farisei che ridono di te, disprezzandoti. Essi amano il denaro e fanno vedere di amare Dio. Essi servono a due padroni. Li servono proprio tutt'e due? Il denaro lo servono davvero, lo custodiscono con cura. Con altrettanta cura non conservano però la Parola di Dio, tanto meno accolgono te, Inviato del Padre!
15 Egli disse: "Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio. Per questo tu sei duro con loro e riveli la menzogna della loro posizione, menzogna che inganna i semplici e i poveri. Essi pensano ciò che Dio non pensa. Dio infatti vede qual'è il tesoro del loro cuore, ben diverso da ciò che vogliono far vedere! Usando parte del denaro per offrire sacrifici nel tempio essi giustificano l'attaccamento che hanno per esso e si fanno vedere dagli altri come graditi a Dio, amati da lui. Ma Dio ha parlato per mezzo dei profeti e ha condannato persino i sacrifici offerti sì a lui, ma con cuore privo di misericordia verso i poveri e i sofferenti. Un tale comportamento è un "abominio", un idolo posto in mezzo al tempio! Chi si comporta così non fa parte del popolo di Dio e non farà parte nemmeno del Regno che è iniziato con te.

16 La Legge e i Profeti fino a Giovanni; da allora in poi viene annunziato il regno di Dio e ognuno si sforza per entrarvi.

17 E' più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge.

Tu, Gesù, ora parli del tuo Regno! Giovanni il battezzatore ha chiuso l'attesa dei patriarchi e dei profeti. Egli ha atteso e indicato colui che la Legge e i Profeti hanno promesso. Queste promesse ora sono realizzate da Dio, compiute nel Regno! Chi ama Dio ora, da una presunta osservanza della Legge, passa all'ascolto diretto del Messia nel compimento del Regno.
Ciò sarà difficile soprattutto per coloro che deridono colui che lo annuncia! Ma anch'essi sono invitati. Sono invitati anche coloro che sono schiavi delle ricchezze e del denaro. Essi dovranno far violenza contro i propri desideri e le proprie tendenze. Se vogliono entrare devono faticare. Il Regno non si apre per i pigri, né per i disobbedienti a Dio! Il Regno non è una facilitazione per nessuno. Ciò che la Legge dice è tutto volere di Dio. Non cade dalla Legge quella parola che mette in guardia dalle ricchezze, né quella che maledice le ingiustizie sociali. Soprattutto non viene cancellata dalla Legge la Parola che annuncia il Servo di Dio, il Messia, come un re umile, come un giusto che salva gli uomini con l'offerta di se stesso in sacrificio, e apre così il Regno agli umili, ai poveri, ai peccatori: essi lo raggiungono benché non siano i legittimi eredi.
18 Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio.
I ricchi non disattendono solo quelle parole della Legge che riguardano la ricchezza, ma anche quelle che riguardano la vita e la famiglia! Essi considerano le relazioni familiari di marito e moglie alla stregua di acquisti e vendite, e, disponendo del denaro, si ritengono padroni di seguire gli ondeggiamenti dei propri sentimenti e dei propri istinti.
Tu, Signore Gesù, ricordi la Volontà del Padre e le sue intenzioni anche a questo proposito. Come l'uomo deve manifestare il volto misericordioso di Dio col proprio distacco dal denaro e il suo uso per i poveri, così deve manifestare la fedeltà del Padre con la propria fedeltà nei rapporti familiari!
Grazie, Gesù! Tu mi riporti a contemplare il Padre e a vivere per lui, per dargli gloria manifestando in me la bellezza e la pienezza del suo amore!
Gloria a te, Signore Gesù!

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