Vangelo secondo Luca

Capitolo 17,11-21

11 Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea.

12 Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza,
13 alzarono la voce, dicendo: "Gesù maestro, abbi pietà di noi!".

14 Appena li vide, Gesù disse:

"Andate a presentarvi ai sacerdoti". E mentre essi andavano, furono sanati.


15 Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce;
16 e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano.

17 Ma Gesù osservò: "Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono?

 

Continui il tuo cammino verso Gerusalemme, Gesù! La città santa è la tua meta, il tuo continuo riferimento. Là Dio manifesterà te come il suo Messia attraverso l'incomprensione e il rifiuto degli uomini. Gerusalemme è la meta, ma non disdegni le altre regioni: tu passi in mezzo ad esse con tutto il tuo amore per il Padre e per gli uomini. Essi devono vederlo, e goderne!
Tu non avevi avuto timore di toccare un lebbroso per guarirlo. Ora essi, i dieci lebbrosi che t'incontrano, si tengono lontani: ti ritengono un osservante della Legge, e ti amano. Non gridano "Immondo, immondo", ma chiamano te per nome, usando il titolo udito sulla bocca dei tuoi discepoli, e rivolgono a te la preghiera che si rivolge a Dio nei salmi. La loro fede è forte: non hanno paura di gridare, di far sentire a tutti la fiducia riposta in te. Essi sono dieci, il numero necessario per costituire un popolo per l'ascolto di Dio e per la sua lode: essi rappresentano davanti a te tutto il popolo, e anche tutti i popoli, poiché tra essi c'è pure un samaritano!
Tu, Gesù, li vedi. Il tuo sguardo nota la loro situazione non solo di sofferenza, ma anche di maledizione, di popolo fuori del popolo! Tu vedi anche la loro attesa e la loro speranza, sorretta dalla fiducia data a te come maestro e come autorità! Tu vedi la fede riposta nella tua parola: essi, tenendosi a distanza, non attendono che una tua parola!
Il profeta Eliseo aveva inviato all'acqua del Giordano il pagano Naaman che chiedeva guarigione dalla lebbra. Tu non mandi questo piccolo popolo a compiere un gesto: esso è già puro per la fede in te e per l'ascolto della tua parola. Tu li mandi a verificare lo stato di purità già avvenuto. Ed essi non si indignano, come si è indignato Naaman, ma ti ubbidiscono con prontezza.
Si accorgono che l'incontro con te ha allontanato la lebbra! Sono preoccupati delle conseguenze sociali? Si avviano ad offrire il sacrificio rituale al tempio di Gerusalemme, dove anche tu sei incamminato?
Uno di loro ritorna per lodare Dio! Si inginocchia davanti a te e ti ringrazia! Egli riconosce che tu sei il luogo di Dio, il tempio della sua Presenza! Egli si è accorto che tu sei Dio, e ringrazia te per l'opera che Dio ha compiuto. Risanare e purificare un lebbroso, maledetto da Dio, solo lui lo può fare!
18 Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?". E gli disse:
19 "Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!".
Egli è un Samaritano! È doppiamente lebbroso, doppiamente maledetto! Eppure egli torna indietro: ha saputo riconoscerti, ha visto chi tu sei.
Gli altri nove, non stranieri, appartenenti al popolo, non sanno riconoscerti. Essi non leggono i segni, non vedono, rimangono ciechi. Tu ti meravigli, Signore Gesù! La tua meraviglia è grande: solo uno straniero ti riconosce. Solo uno straniero riceve salvezza. Egli aprirà le porte del Regno ai popoli, ai pagani: uno straniero rende piena la propria fede! Egli ora può alzarsi, risorgere, andare. La sua vita è piena, la sua vita è nelle mani di Dio, poiché egli ti ha riconosciuto come il suo Messia e si è messo a tua disposizione gettandosi ai tuoi piedi!

Assistono a tutta la vicenda coloro che ancora non ti accolgono, i farisei. Ti odono parlare di salvezza e di fede e pensano subito al regno di Dio, il regno dei salvati, nel quale ritengono di poter entrare di diritto, anche senza di te, semplicemente perché appartengono al popolo.

20 Interrogato dai farisei: "Quando verrà il regno di Dio?", rispose:
21 "Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!".
Tu sai che il Regno non è come essi ritengono, non è un loro diritto, non è riservato a loro! Hai già lasciato capire che il samaritano vi è entrato, ma essi non intendono.
Il regno non è riconoscibile con metodi umani, non è oggetto di calcolo intelligente, non è riservato a chi lo vede come qualcosa di esteriore né dobbiamo attendere che siano gli altri ad indicarcelo. Il Regno di Dio, il luogo della nostra pace, sei tu, Gesù. Tu in mezzo a noi, tu in noi! Chi ti riconosce e ti accoglie come tempio della gloria di Dio, costui è entrato nel Regno! Chi viene a te per rendere grazie a Dio, costui è già guidato, protetto, amato dal Padre. Chi si mette ai tuoi piedi in ascolto, costui può alzarsi e andare e portare vita e gioia in tutto il mondo: non gli manca più nulla!
Grazie, Signore Gesù! Tu sei in mezzo a noi, mandato dal Padre per farci gustare il suo amore e la sua pace! Tu sei il Regno di Dio che ci avvolge silenziosamente! Gesù!

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