Vangelo secondo Luca

Capitolo 18,15-23

15 Gli presentavano anche i bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano.

16 Allora Gesù li fece venire avanti e disse: "Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio.

 

17 In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà".

Signore Gesù, hai insegnato con le parabole quale spirito di povertà deve avere il discepolo e come deve sentire gli interventi di Dio nella propria vita, interventi di amore del tutto gratuito. Ora tu hai l'occasione di ribadire l'insegnamento con un gesto eloquente.

Le mamme portano davanti a te i loro piccoli: esse vogliono semplicemente che tu li tocchi. I bambini non hanno alcun merito, non hanno ancora fatto nulla nella loro vita né in bene né in male, non sono né giusti né peccatori.
I tuoi discepoli lo vedono come un perditempo? Oppure come una pretesa inutile e sconveniente?
Tu, invece, anche questa volta vedi le cose diversamente dai tuoi discepoli.

Venendo a te i bambini danno una lezione agli adulti. Essi ti accolgono con semplicità. Essi non hanno pretese: sanno ricevere tutto come dono. L'atteggiamento del bambino è esemplare, come quello del pubblicano che si batte il petto. Il Regno va accolto per potervi entrare! Il bambino non vanta diritti, non fa calcoli. Il Regno di Dio è un dono immeritato che deve suscitare un continuo grazie dal cuore che lo riceve! La vita di chi lo accoglie diventa una continua eucaristia!

18 Un notabile lo interrogò: "Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita eterna?".
19 Gesù gli rispose: "Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio.
20 Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre ".
21 Costui disse: "Tutto questo l'ho osservato fin dalla mia giovinezza".
Sanno tutto ora i tuoi discepoli? Tu hai detto tutto, Gesù, ma noi dimentichiamo spesso ciò che è essenziale. Tu avevi detto la necessità di rinunziare a tutto per essere tuoi discepoli. Ora ti viene data occasione per richiamarci questa necessità.
Uno dei capi ti ripete una domanda importante.
Bisogna fare qualcosa per avere la vita eterna? Può l'uomo, e come può, acquistarla o meritarla?
Tu lo sai, Gesù, perché sei Maestro e perché sei buono, tu porti in te la bontà di Dio! Il capo ti chiama buono, sarà pronto a ritenere "buona" la tua risposta alla sua richiesta? Tu glielo fai notare! È di Dio la bontà, anche la tua! Se egli per "buono" intendesse che fai favori gratuitamente per rendere facili i passi difficili, tu gli ricordi che tutto dipende dal Padre. Tu devi proporre la via di Dio, la proposta di Dio, che è appunto accogliere e seguire colui che egli ha mandato! Tu non puoi cambiare questi disegni del Padre!
Passo importante per chi guarda in alto, per chi cerca la vita di Dio, è partire dall'obbedienza comune a tutti, dall'umiltà di chi fa parte del popolo di Dio e cammina in mezzo ad esso: conoscere i comandamenti che manifestano l'amore del prossimo e la cui osservanza può quindi essere verificata da tutti. Gesù, tu chiedi che chi cerca il Regno sia umile e compia i piccoli passi comuni a tutti.
Chi ti interroga è già su questa strada, compie già quanto è gradito al Padre! Ma egli desidera ancora qualcosa, quel qualcosa che percepisce mancante, ma non conosce ancora.
22 Udito ciò, Gesù gli disse: "Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi".
23 Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perché era molto ricco.

Sei tu, Gesù, la vita! Se quell'uomo vuole te deve lasciare tutto il resto, tutto ciò che di buono possiede, anche tutto ciò che gli permette di fare opere buone!
"Vendi tutto quello che hai". La vita eterna non si confonde con la vita materiale.
"Distribuiscilo ai poveri": senti fratelli quegli uomini che s'affidano a Dio!
"E vieni, seguimi!", leggero, senza pesi, senza impedimenti, senza preoccupazioni, "segui me"!
Sei tu la vita, Signore Gesù! Tu sei la vita eterna e dai a noi la vita eterna, quando nel nostro cuore c'è spazio libero!
Quello era molto ricco e aveva il cuore legato alle ricchezze. Egli divenne triste perché non cercava la vita eterna per aver la vita, ma solo per una soddisfazione in più. Divenne triste perché le ricchezze non danno la vita.

Io canto di gioia, Gesù, perché ho consegnato tutto a te, tutto me stesso!
Tu sei il tesoro di Dio, tu mio tesoro!

torna <<<