Vangelo secondo Luca

Capitolo 24,13-35

13 Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, distante circa sette miglia da Gerusalemme,
14 e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.


15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. 16 Ma ai loro occhi era impedito di riconoscerlo.

Lo stupore di Pietro e l'annuncio delle donne non trattengono i due che hanno deciso di allontanarsi da Gerusalemme. Tu però, Gesù, sei attento all'amore che essi hanno nutrito e ancora nutrono per te. Tu sei sempre al centro della loro attenzione, dei loro discorsi, dei loro desideri. Sei al centro della loro vita, nonostante la tua morte in croce. Il disprezzo e il rifiuto dei capi non li ha contagiati. Non sanno e non vogliono rassegnarsi al fatto che tutto sia finito. Ti fanno rivivere nella loro animata conversazione.
La tua presenza accanto a loro è vera, benché essi non se ne accorgano. Sei vicino a loro con comprensione e pazienza, come lo sei oggi a noi. La tua domanda fa sì che essi si rivolgano a te come ad un estraneo, ad uno che non sa nulla, cui si deve spiegare e raccontare tutto, proprio come ai bambini e ai ragazzi cui tutto dev'essere narrato da capo. E noi spesso facciamo così: raccontiamo a te tutto quello che ci succede e ci fa soffrire, come se tu non sapessi nulla!
La tristezza li accomuna e li accompagna; con tristezza raccontano il tuo amore al Padre e a tutti gli uomini, la tua vita donata per manifestare la presenza e la potenza di Dio, le tue parole che avvicinano la nostra mente e il nostro cuore al cuore del Padre. Essi raccontano le grandi speranze che, fraintendendoti, sono rimaste deste in tutto il popolo, e poi la fine di tutto per opera di persone che si devono stimare perché agiscono a nome di Dio.
Gesù, tu ascolti con pazienza, e con impazienza.
Con pazienza lasci che i due raccontino, ma fremi di impazienza, perché tutto ciò deve essere proclamato con gioia, non con tristezza! Anche quanto raccontato dalle donne e da coloro che nel sepolcro hanno trovato solo le bende deve dar gioia e fiducia!

 

17 Ed egli disse loro: "Che discorsi state facendo tra voi lungo il cammino?". Si fermarono, col volto triste; 18 uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: "Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?".
19 Domandò: "Che cosa?". Gli risposero: "Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20 come i capi dei sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi lo hanno crocifisso.
21 Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22 Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23 e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui, non l'hanno visto".
25 Ed egli disse loro: "Voi non capite e siete lenti a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! 26 Non bisognava che il Cristo subisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?".
27 E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 28 Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano.
29 Ma essi insistettero: "Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto".

Ed ora parli tu, parli come parlano coloro che nella Chiesa leggono le Sacre Scritture. Esse si riferiscono a te, che soffri e muori per salvare i peccatori, a te che devi offrire te stesso affinché noi riceviamo la tua vita, a te che devi passare per la morte per poter essere innalzato, per manifestare in te la pienezza della presenza dell'amore del Padre!
Tu parli di cose antiche, ma in modo nuovo. Mosè non è più l'antico condottiero di un popolo, ma l'immagine che preannuncia te, Capo e Salvatore! E pure i profeti hanno descritto proprio quella sofferenza che tu hai vissuto!


Tu sei il viandante, colui che s'avvicina senza imporsi, che non sei qui soltanto per loro, sei colui che deve andare ancora lontano per raggiungere molti, tutti. Eppure ascolti e accogli l'invito, un invito che finge di essere utile a te.


Cleopa e l'altro desiderano ancora ascoltare le tue spiegazioni e godere della luce delle Scritture per rivedere tutta la tua vita e la tua morte! Le Scritture sono sempre il dono più grande perché annunciano l'amore del Padre che si compie e ci incontra attraverso di te!


Egli entrò per rimanere con loro.
30 Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. 32 Ed essi dissero l'un l'altro: "Non ardeva forse il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?".
33 Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34 i quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!".
35 Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avessero riconosciuto nello spezzare il pane.
Signore Gesù, tu accogli l'invito e rimani. Il tuo rimanere è un dono, è grazia nuova. Prendi il pane, benedici, lo spezzi, lo offri. Così fai ogni volta che ci raduniamo, dopo che abbiamo ascoltato le Scritture. Allora noi non ti vediamo, ma ti riconosciamo presente. Tu ci sei, sei proprio tu che doni consolazione e certezza, tu che ti manifesti come il Vivente, benché i nostri occhi non ti vedano.
La tua presenza nascosta ci fa riconoscere che sei tu stesso che apri il nostro cuore nel cammino della vita per comprendere le Parole, per renderci sicuri dell'amore del Padre, che ci segue da sempre!
E tu ancora fai sparire la stanchezza e ci fai alzare per ritornare là dove sono gli altri, là dove tu hai donato la vita, là dove nasce e cresce la comunione e la pace.
I due discepoli, confortati dall'incontro con te, incontrano gli altri. Non sarà la loro esperienza che farà da fondamento alla fede della Chiesa. Il fondamento posto è la fede degli Undici, sostenuta da quella di Simone! Simone ti ha visto: egli ti annuncia, e noi crediamo che sei il Vivente!
La nostra esperienza d'aver compreso le Scritture e d'aver ricevuto il Pane spezzato da te si aggiunge all'annuncio di Simon Pietro, che risuona senza interruzione! Questa esperienza, sostenuta dalla fede di Simone, noi la possiamo ripetere spesso, perché tu sei il Vivente, sei il Viandante che continui a raggiungerci e accompagnarci nel cammino della nostra vita. Allo spezzare il pane, dopo averti ascoltato, ti riconosciamo, ci rialziamo, anche se all'imbrunire, e con gioia raccontiamo di te!
Grazie, Signore Gesù!

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