serie 1. parte 3

Vangelo secondo Marco: capitolo 1,9-11

Testo del Vangelo
(trad. CEI 1977)

Lectio

9 Ed ecco, in quei giorni Gesù

venne da Nazaret di Galilea

e fu battezzato

nel fiume Giordano

da Giovanni.

Nella lontana Nazaret, Gesù, hai udito di Giovanni e del suo battesimo. Anche tu vuoi essere presente là dove tutto il popolo riconosce i propri peccati e li confessa. Vai in quel luogo lontano dove si parla di te, della tua grandezza e del tuo compito mai eseguito da nessuno. Lasci il villaggio dove sei conosciuto e sconosciuto, villaggio di Galilea, regione dalla quale nessuno si attende gli interventi di Dio (Gv 7,52). Ti rechi là dove gli uomini diventano umili, dove, aiutati da Giovanni, essi riconoscono di essere stati disobbedienti, e iniziano il passaggio da una vita vissuta senza di te, ad un cammino di conoscenza della tua persona, della tua forza, del tuo amore per il popolo, per lasciarsi così investire del tuo Spirito che purifica e rinnova!
Tu accorri, e anche tu compi il gesto dell'umiltà, facendoti immergere da Giovanni nel "battesimo di conversione per il perdono dei peccati". Gesù, come mai ci lasci pensare che anche tu chiedi perdono a Dio?

 

 

Anche tu compi il passaggio del fiume che ubbidisce alla fede (Gs 3,14-17), fiume dalle acque risanatrici! Tu non hai deposto nelle acque peccati tuoi, ma hai preso su di te i miei e i nostri, quelli di tutto il mondo. Sei entrato in quelle acque per accompagnare nel percorso di conversione i peccatori, da esse ascendi per guidare il popolo che inizia il cammino verso il Padre!
Sei entrato per dire a tutti coloro che si riconoscono peccatori: "Io sono con voi, non vi abbandono, non vi lascio perdere. Io vi prendo con me, vi accompagno al Padre; vi presento io a lui. La sofferenza del vostro peccato non va perduta, la raccolgo io. La solitudine che vi fa soffrire, e che è conseguente al peccato, non c'è più: non siete soli, perché io sono qui, dentro le vostre paure per trasformarle in gioia!".
Giovanni ti ha battezzato, ha versato su di te l'acqua là dove tutti sono stati lavati da ogni sorta di peccato. Ora egli ha compiuto la sua missione. Tutta l'attenzione degli uomini e di Dio ora è su di te!

10 E, subito

uscendo dall'acqua,

vide aprirsi i cieli

 

 

 

e lo Spirito

discendere sopra di sé

come una colomba.

Tu sali dall'acqua: è la tua prima ascensione, inizio di quel percorso che ti porterà sulla croce e alla destra del Padre! Infatti la prima realtà che tu puoi vedere non sono gli uomini, ma i cieli aperti, e in essi il volto splendente del Padre! Sono squarciati i cieli: è stata esaudita la preghiera del popolo (Is 63,19). Il popolo sa che basta la tua presenza perché scompaiano le sue sofferenze, siano vinti i suoi nemici, allontanate le sue paure. Ora i cieli sono davvero squarciati sopra di te: salendo dall'acqua, tu sei colui che scende dai cieli per "andare incontro a quanti praticano la giustizia" (64,4).
Dall'alto scende su di te la colomba! Ecco, viene, e trova che in te è la sua dimora. Lo Spirito di Dio ha trovato sulla terra un luogo dove posarsi, dove rimanere, donde soffiare per donare la vita e far risorgere i morti! Lo Spirito aleggia su di te, in te riposa! Ora noi sappiamo dove rifugiarci per ricevere lo Spirito di Dio, per essere ristorati dall'amore del Padre! Verremo a te, Signore Gesù. Dai cieli aperti risuona pure la voce, forte come il tuono. La voce è di colui che abita i cieli, voce che Mosè non poteva comprendere perché troppo pesante, come suono fortissimo di tromba (Es 19,16), voce che Elia non poteva udire perché era fruscio silenzioso (1Re 19,12)! Ecco la voce che per te, Gesù, pronuncia parole che non finiscono mai, tanto sono colme d'amore che trabocca!

11 E venne una voce dal cielo:

"Tu

sei il Figlio mio,

il prediletto:


in te ho posto il mio amore".

"Tu": la prima parola ti chiama, ti fa attento, ti dà certezza di essere visto, amato, considerato. Colui che parla vuole entrare in rapporto con te, colui che abita i cieli guarda verso di te, Gesù! " Tu sei il Figlio mio "! Sono per te queste parole con cui veniva intronizzato il re. Tu sei il re, re degli uomini, l'unico re scelto e consacrato da Dio! Il Figlio mio! Le parole di consacrazione del salmo 2 rivelano pure che tu sei il re: "Io l'ho costituito mio sovrano… Ti darò in possesso le genti" (Sal 2,6-8). Tu sei re, perché il Padre ti costituisce giudice e sovrano, tu il Figlio! Colui che parla, che abita i cieli, si manifesta attraverso di te: egli è Padre, come desidera il popolo che chiede lo squarciarsi dei cieli: "Tu sei nostro padre, noi siamo argilla e tu colui che ci dà forma" (Is 64,7)!
Gesù, sei il Figlio, il re! Sei l'unico Figlio, il prediletto, come Isacco, il figlio di Abramo che sale il monte per essere offerto a Dio (Gen 22,2.12.16)! Mai come in quel momento il figlio è stato il prediletto di Abramo: un figlio promesso da Dio, donato da Dio, protetto da Dio, voluto da Dio! Ora tu sei il figlio che concentra in sè l'amore, tutto l'amore, quello di Dio e quello dell'uomo. Tu, Gesù, sei il " prediletto ", sei colui che dovrà salire il monte del sacrificio per offrirsi come unico dono gradito al Padre, unico dono vero sulle mani degli uomini!

Scendendo nell'acqua del Giordano sotto la mano di Giovanni, dietro a tutti i peccatori, solidale con loro, tu hai donato te stesso alla volontà del Padre che vuole riscattare gli uomini. Perciò sei gradito a lui, sei la sua gioia, colui che realizza la sua volontà d'amore! Sei colui che già il profeta aveva visto come gioia di Dio e luogo dello Spirito (Is 42,1), mandato a portare la pienezza dell'amore per ogni specie di bisogno dell'uomo. E il bisogno dell'uomo è il bisogno di Dio, che riceve gloria e manifesta la propria grandezza e la propria ricchezza di misericordia nell'uomo risanato e ricolmato di gioia!
Tu, Gesù, sei la pienezza di vita dell'uomo, sei la gioia e la gloria di Dio!

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