serie 2. parte 3

Vangelo secondo Marco: capitolo 3,1-6

Testo del Vangelo
(trad. CEI 1977)

Lectio

1 Entrò di nuovo nella sinagoga.

Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata,

2 e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato,

per accusarlo.

Signore Gesù, ritorni nella sinagoga. Qui avviene l'incontro dell'uomo con Dio, che gli rivolge la sua Parola sempre creatrice e che ascolta la sua lode e la sua preghiera. Qui avviene pure l'incontro dell'uomo con gli uomini alla luce della presenza di Dio. Qui gli uomini imparano a conoscerlo, a cogliere i segni della sua presenza e del suo amore, a convertirsi ai suoi pensieri. Qui Dio ha l'occasione di manifestarsi rivelando la sua misericordia per l'uomo, che è sempre bisognoso, fin da quando s'è accorto di essere nudo. Da allora infatti ogni uomo è privo di libertà e di gioia, fintanto che non viene raggiunto dalla Parola che gli manifesta ancora l'amore del Padre e lo fa rivivere come figlio.
Tu, Gesù, hai già rivolto la parola all'uomo posseduto da spirito immondo e a quello paralizzato nel corpo e triste per i suoi peccati, ed essi si sono rialzati con la forza e la gioia di una vita nuova. Ora, qui, proprio nella sinagoga, è presente un uomo con la mano rattrappita. Egli non può usare quella mano nè per salutare, nè per accarezzare, nè per lavorare: non può comunicare con essa i segni e i doni dell'amore, nè compierne le opere. Perché quell'uomo è così menomato? È Dio che non ha voluto per lui la pienezza?
Ma oggi è sabato, proprio il giorno in cui Dio completa la vita dell'uomo col dono della sua comunione! Oggi è il giorno della gioia di tutta la creazione per la vita dell'uomo, oggi è il giorno della libertà, giorno di festa! Questo giorno è il primo dono dato da Dio all'uomo, perché possa godere, nella libertà da ogni impegno, la comunione con lui! Molti lo hanno dimenticato. Tu hai il compito di rivelare la bellezza e la bontà del cuore del Padre: per questo sei venuto. E lo fai conoscere non come se egli fosse un estraneo, lontano, - allora non lo si conoscerebbe - ma come è veramente, Padre per te e Padre per noi! In tal modo manifesti ancora te stesso come il suo Figlio, il Messia!

3 Egli disse all'uomo che aveva la mano paralizzata:

"Alzati, vieni qui in mezzo!".

 

4 Poi domandò loro: "E' lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male,

 

salvare una vita o ucciderla?".

Tu ti accorgi certamente dell'atmosfera ostile che ti circonda. Nella sinagoga ci sono persone - quelle che contano - già decise di farti morire. Essi non hanno voluto vedere l'amore di Dio nelle guarigioni compiute dalla tua parola. Ti stanno spiando. Forse hanno fatto venire apposta quell'uomo promettendogli la guarigione da parte tua! Essi si ritengono custodi della legge, e non custodi dei tuoi figli e loro fratelli! Non hanno compreso che la legge è donata da Dio per custodire la libertà dell'uomo e per favorire la sua crescita come figlio, fino alla piena confidenza con lui, fino che egli diventi capace di compiere le opere dell'amore!
Essi adorano la legge e non adorano Dio: non lo ascoltano più, perché la legge è più comoda, non richiede di impegnare amore! La legge li ha fatti padroni, sicuri di sè e giudici degli altri. Non ascoltano più Dio, e difatti, invece di collaborare con lui nel dare la vita, hanno già deciso di toglierla a te. Tu non badi a queste cattiverie, anzi, li vuoi aiutare ad iniziare una conversione. Chiami l'uomo impedito alla mano perché "risorga". Lo poni al centro della sinagoga, e al centro dell'attenzione. Egli è già al centro delle attenzioni del Padre, come tutti i poveri e i bisognosi, come gli orfani e le vedove, di cui si è fatto difensore. Non solo lui tu vuoi guarire. Hai posto in mezzo l'infermità fisica dell'uomo, ma così poni nel mezzo anche l'infermità spirituale di coloro che ti stanno osservando con malvagità. Ora il loro cuore indurito e il loro rifiuto ad osservare e imitare l'amore e la misericordia di Dio stanno là in mezzo, e sono molto più pesanti e più pericolosi di quella mano paralizzata. Essa non può far del male a nessuno, mentre l'indurimento del cuore diventa capace di uccidere quella vita che Dio ha dato e di cui egli gode proprio nel giorno di sabato!
La domanda che tu fai risuonare nel silenzio della sinagoga mette in luce la tua intenzione e il loro progetto. Tu vuoi collaborare con l'amore di Dio a dare vita, essi collaborano con il nemico di Dio a togliere la vita. Adorando la legge al posto di Dio essi sono diventati idolatri, e l'idolatria è nemica dell'uomo, soprattutto dell'uomo di Dio.

5 Ma essi tacevano.

 

 

E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori,

 

disse all'uomo: "Tendi la mano!".

 

 

Egli la tese e la sua mano fu guarita.

La tua domanda non ha bisogno di risposta. In giorno di sabato si può fare il bene e si può salvare una vita, perché di queste azioni Dio si compiace! Il gioo di sabato è il giorno della sua gioia, e l'uomo che compie il bene aumenta la gioia di Dio! Ed è chiaro che il male non lo si può fare mai, nemmeno di sabato.
Ti rispondono con il silenzio. È una risposta malvagia. Vogliono nascondere le loro intenzioni palesi. Sei tu che rispondi alla loro malvagità con il tuo sguardo penetrante. E con indignazione rispondi allo spirito di menzogna che li avvolge come un manto sporco. La loro situazione, di persone incapaci di reagire con la gioia alle opere di Dio, ti rattrista. Nulla è più triste d'un uomo che rifiuta l'amore del Padre. Ma nonostante la tristezza tu ora non dimentichi l'uomo che ti ha obbedito e sta là nel mezzo come triste spettacolo. Al tuo comando egli muove la mano immobile, la mano che ora ha e dà vita, comunica gioia, lascia vedere l'amore di Dio e ne può diventare strumento! Egli tende la mano, quella che Dio stesso tende per difendere gli oppressi e che Mosè ha teso sul mare finché il popolo fosse passato (Sal 138,7; Es 14,26)!
Tu hai parlato: la tua parola è parola nuova che fa ciò che dice. La tua parola è parola di Dio, del Dio creatore dell'uomo! Grazie alla tua parola l'uomo diventa capace di comunione, di generosità, di amore!

6 E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui,

 

in che modo farlo morire.

Coloro che tacevano, ora manifestano la loro inimicizia a te, e si consultano per riuscire a toglierti la vita. È sabato, e fanno ciò che ogni giorno è proibito dalla legge: come mai non si accorgono della loro disobbedienza? L'odio acceca davvero. Essi ti odiano perché conosci il Padre e lo ami e sei da lui amato. Essi non lo sanno amare, e t'invidiano. Si alleano con i loro nemici contro di te, così come dice il salmo: "Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme contro il Signore e contro il suo Messia" (2,2)!
Signore Gesù, abbi pietà!

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