serie 2. parte 6

Vangelo secondo Marco: capitolo 3,20-35

Testo del Vangelo
(trad. CEI 1977)

Lectio

20 Entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla,

tanto che non potevano neppure mangiare.

Signore Gesù, dal monte ritorni nel mondo, e ancora cerchi rifugio in casa. Ma la casa si riempie: è la folla che ti cerca, e ancora per toccarti. Qui non c'è la barca che ti protegge! Non riesci a trovare il tempo e lo spazio per mangiare il pane con i tuoi discepoli. Tu con loro vieni privato dei momenti di intimità!

21 Allora i suoi familiari,

sentito questo,

uscirono per andare a prenderlo;

 

poiché dicevano:

"E' fuori di sé".

A questa fatica s'aggiunge ora una sofferenza nuova. I tuoi familiari devono aver udito la sentenza dei farisei e degli erodiani emessa contro di te, e vengono a prelevarti. Il profeta Geremia ti ha predetto: "Perfino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre, perfino loro sono sleali con te; anch'essi ti gridano dietro a piena voce; non fidarti di loro quando ti dicono buone parole" (12,6). Potrebbero essere invidiosi o gelosi. Hanno udito che hai scelto e formato un nuovo Gruppo che sta sempre con te: temono che questo d'ora in poi sostituisca il loro posto nel tuo cuore? Stai rinnegando o abbandonando i tuoi parenti? Forse vengono solo per difenderti da quelli che hanno deciso la tua morte, portando una scusante: ti fanno ritenere un invasato, uno che ha perso il lume della ragione.

22 Gli scribi,

che erano scesi da Gerusalemme,

dicevano:

 

"Costui è posseduto da Beelzebùl

 

e scaccia i demoni

per mezzo del capo dei demoni".

Non bastasse, si sta ora avverando pure quanto è scritto nel libro della Sapienza (5,42): "Ecco colui che noi una volta abbiamo deriso e che stolti abbiam preso a bersaglio del nostro scherno;... Perché ora è considerato tra i figli di Dio e condivide la sorte dei santi?". Arrivano dei personaggi da Gerusalemme, decisi a parlar male di te. I tuoi discepoli, e i Dodici tra loro, ne rimarranno scandalizzati? Non saranno tentati di abbandonarti? Essi sono ancora deboli e incerti. Che cosa dicono quegli scribi? Essi si pronunciano contro di te nel peggior modo che si possa pensare; e sono autorevoli: tutti daranno loro fiducia.

23 Ma egli, chiamatili, diceva loro con parabole:

"Come può satana scacciare satana?

24 Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi;

25 se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi.
26 Anche satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito.

 

27 Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.

Ai familiari tu non rispondi, ma a questi devi dare una risposta, Gesù, altrimenti i discepoli ti lasceranno!
Tu scacci i demoni in combutta con Beelzebul? I demoni tu li scacci davvero, come tutti hanno visto anche nella sinagoga. E tu impedisci loro di parlare quando, nella loro presunzione, vogliono rivelare la tua identità divina! I denigratori venuti da Gerusalemme parlano alle tue spalle, ma tu li fai venire alla tua presenza. Tutti, anch'essi, devono udire la tua difesa. La loro insinuazione è chiaramente menzognera, perché nessuno si mette contro se stesso, nemmeno Satana. Comunque, anche fosse così, con la loro calunnia essi stessi ammettono che alla tua presenza il suo regno è finito. La vera lettura dei fatti, cioè dei tuoi esorcismi, può essere solo che tu sei il più forte (Is 49,24s)! Tu sei entrato nella casa in cui regna sovrano Satana, e lo leghi. Tu lo incateni e ricuperi la sua preda liberando gli uomini dal suo giogo.
Signore Gesù, vieni, tu, il liberatore e il salvatore. Vieni, tu, il più Forte, che leghi colui che imprigiona gli uomini. Vieni, tu che stabilisci nell'unità la tua Chiesa! Essa deve essere un regno e una casa mai divisa, anzi, in essa deve essere sempre attivo il legame del tuo amore!

28 In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno;
29 ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna".
30 Poiché dicevano: "E' posseduto da uno spirito impuro".

Ora le tue parole solenni danno speranza a tutti i peccatori, ma mettono in guardia i menzogneri. Dio è capace di perdonare tutto, anche i peccati più gravi: tu offrirai te stesso per questo! Ma come potrà essere perdonato chi ti rifiuta? Chi ti accusa di essere un demonio non riuscirà a rivolgersi a te per chiedere perdono e salvezza! A chi si rivolgerà? Ci sarà mai un altro salvatore? Tu sei l'unico! Accusarti di essere un posseduto e di lavorare per Satana è peccato che non avrà perdono: è contro lo Spirito Santo!

31 Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.
32 Attorno a lui era seduta la folla, e gli dissero:

 

"Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano".

 

33 Ma egli rispose loro:

"Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?".

 

34 Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse:

"Ecco mia madre e i miei fratelli!

 

35 Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre".

Guardiamo ora insieme con te i tuoi parenti: con loro è pure tua Madre. Condivide anche lei il loro giudizio? Ella condivide la preoccupazione, condivide il desiderio di vederti, ma di certo condivide - anzi - è esempio a coloro che, seduti attorno a te, dentro la casa, condividono la tua vita! Ella è "fuori" a intercedere. Ma è la prima di quelli che sono "dentro", in ascolto della tua parola!
La tua risposta alla notizia che ti viene recata è nuova, è bella, è sorprendente. Il tuo sguardo aiuta a comprendere le tue parole, anzi, è quasi più eloquente di esse. Tu guardi con compiacenza e con amore quanti sono rimasti seduti attorno a te, nonostante le accuse e le malvagità giunte ai loro orecchi contro di te. Sono rimasti con te, sono saliti con te sul monte, sono discesi, hanno sopportato le accuse che ti avrebbero voluto annientare e hanno accettato di essere a loro volta annientati per la loro fedeltà a te. Tu ora li premi, elevandoli, riconoscendoli tuoi intimi, tuoi "fratelli" e persino tua "madre"! A loro doni e da loro ti attendi affetto, amore, condivisione di tutto.
Essi, ascoltandoti, fanno la volontà di Dio. Questo è ciò che Dio può volere dall'uomo: che rimanga con te, pronto ad ubbidirti! Rimanere con te sul monte di Dio e nella casa dell'uomo, là dove c'è croce e fatica.
Tu, Gesù, sai che queste parole sono udite anche da tua Madre: ella ne gode, perché ora lei diventa madre di una famiglia sempre più grande, anzi, di un popolo che è già iniziato e che continuerà a crescere. In quel popolo nuovo ella vuol portare anche gli altri tuoi fratelli, anche quelli che ora vengono a te mossi solamente da gelosie o dalla paura del giudizio degli uomini. Tu vedi tua Madre, e con gioia la puoi indicare come modello a tutti, a chi è già con te e a chi non lo è ancora! Ed ella riuscirà a trascinare anche questi tuoi parenti, che ora ti giudicano esaltato, a pregare e ad attendere con gli altri il tuo Spirito (At 1,14; cf Rm 8,29 e Eb 2,11)!

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