serie 2. parte 9

Vangelo secondo Marco: capitolo 4,21-25

Testo del Vangelo
(trad. CEI 1977)

Lectio

21 Diceva loro:

"Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto?

O non invece per metterla sul candeliere?

Signore Gesù, hai parlato del seminatore e del suo lavoro rimasto in gran parte inutile. Solo una parte del seme gettato ha dato frutto, e lo ha dato in misura così abbondante da meravigliare il seminatore stesso! Quante cose ci hai detto con quella parabola! Essa non finisce mai di stupirci e di istruirci. Il Padre ha seminato nel mondo la Parola, in molti modi (Eb 1,2) attraverso patriarchi e profeti, ma solo da ultimo, quando ha mandato te, il Figlio, si è visto il frutto, si è compiuta la sua speranza e il suo disegno, si è compiuto il suo progetto nascosto nei secoli, il "mistero"! Sei tu il seme che porta frutto dove il trenta, dove il sessanta, dove il cento per uno!
Il Padre ha inviato te, e tu sei venuto e continui a venire come lampada, luce che illumina i passi dei fedeli, come fuoco che guida il popolo nella notte (Sal 119,105)! Il Padre di certo non fa cose inutili: non accende una luce perché rimanga nascosta. Se la nascondesse sotto il moggio si spegnerebbe! Tu che sei la luce, perché sei la Parola, devi esser posto in alto perché tutto sia illuminato e tutte le cose e le persone siano viste dagli uomini, così come il Padre stesso vede la realtà con il suo vero significato e la sua destinazione alla gloria! Ma anch'io, in cui tu hai seminato la Parola, sono lampada che il Padre vuole porre in alto, sul candeliere. Da lì, e soltanto dall'alto, la lampada che porta la luce può essere utile a tutti. Gesù, tu sai cosa vuoi dire ai tuoi discepoli: saranno capaci di comprendere che il candeliere posto in alto è la tua croce?

22 Non vi è infatti

nulla di nascosto

che non debba essere manifestato

e nulla di segreto

che non debba essere messo in luce.

Ma ora questo è ancora mistero nascosto. Il Padre rivela gradualmente la sua volontà, il progetto del suo amore, man mano che si realizza, perché noi non siamo capaci di portarne il peso (Gv 16,12). Tu ora ci assicuri che tutto il mistero, "taciuto per secoli eterni" (Rm 16,25; 1Cor 4,5; Ef 3,5; Col 1,26…) deve apparire in tutto il suo splendore. Chi lo manifesterà se non la luce posta sul lucerniere? Tu, che sei la parola-lampada, quando sarai innalzato rivelerai a tutto il mondo, anche ai pagani (15,39), la tua bellezza, la tua figliolanza divina, la tua forza di salvezza! Allora il disegno del Padre risplenderà e noi potremo unirci a te, portare la tua croce, soffrire con te, per dare alla tua luce un nuovo lucerniere su cui splendere e continuare ad illuminare!
Ora molte realtà restano segrete: perché i capi ti rifiutano e tramano la tua uccisione? Perché il popolo di Dio, Israele, non crede in te e non accoglie la tua rivelazione (Rm 11,25-32)? Perché essi ti sono nemici? "Inaccessibili sono le vie" di Dio, e profonda la sua scienza, ma dovrà esser messa in luce! La tua parola, o, meglio, tu, Parola del Padre, rivelerai tutto ai tuoi amici (Gv 15,15), a coloro che ti amano (Gv 14,23)!

23 Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!".

 

24 Diceva loro:

 

"Fate attenzione a quello che ascoltate.

Gesù, com'è preziosa la parola che esce dalla tua bocca! Essa deve essere continuamente ascoltata, accolta con amore, riascoltata dopo ogni nuovo passo dei nostri piedi. Ogni giorno essa ha qualche cosa da rivelarci, perché ogni giorno il mistero di Dio deve esser messo in luce. Tu stesso ci raccomandi un'attenzione sempre nuova, perché ogni volta che si manifesta il mistero nascosto, esso cresce, diventa più grande, e la nostra mente e il nostro cuore si aprono a nuova rivelazione.

Con la stessa misura con la quale misurate

sarà misurato a voi;

anzi, vi sarà dato di più.

Quello che ascoltiamo è un dono grande che ci elargisci: il mistero del Regno! Se lo misuriamo come cosa da nulla, o come cosa che può stare accanto a desideri e a preoccupazioni terrene, esso non ci darà nulla, non cambierà la nostra vita. Se calcoliamo povero il dono di Dio, Dio non potrà rivestirci della sua gloria e renderci partecipi della sua pienezza di vita.
Dobbiamo misurare il dono con la misura della fede: allora il mistero del Regno ci avvolgerà e ci riempirà in modo sorprendente! Anche se la nostra fede è sempre piccola, il Padre ci darà luce grande, anzi riverserà in noi lo Spirito senza misura (Gv 3,34)!

25 Poiché a chi ha, sarà dato;

 

ma a chi non ha,

sarà tolto anche quello che ha".

Ti ringrazio, nostro Gesù, per le tue esortazioni e le tue promesse. Ti ascolterò con attenzione, perché ogni tua parola ci cambia la vita, ce la arricchisce, ci comunica forza e sapienza, ravviva il rapporto con te e con i tuoi fratelli!
"A chi ha sarà dato"! Quante cose ci lasci capire, Gesù!
A chi ha molta attenzione alla tua parola, sarà data molta luce per comprendere il mistero!
A chi ha il mistero del Regno, sarà dato di appartenervi in maniera stabile.
A chi ha la tua parola, sarà dato di essere luce per molti!
E a chi non ha attenzione alla tua voce, perderà anche quelle parole che ha udite.
A chi non ha il dono del regno, non valgono nulla i meriti che ritiene d'aver accumulato con i suoi sforzi.
Chi non ha la tua parola, si ritrova a mani vuote, a cuore vuoto, privo di ogni motivazione per le sue fatiche, privo di luce per i suoi passi.
Gesù, ti amo: riversa in me la tua ricchezza!

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