serie 3. parte 5

Vangelo secondo Marco: capitolo 6,7-13

Testo del Vangelo
(trad. CEI 1977)

Lectio

7 Allora chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri.
8 E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient'altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura;
9 ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.


10 E diceva loro: "Se entrate in una casa, in qualunque luogo, rimanetevi fino a quando non andrete via di lì.


11 Se in qualche luogo non vi accogliessero, andatevene e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza per loro".


12 Ed essi, partiti, predicarono che la gente si convertisse,
13 scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.

Signore Gesù, non ti scoraggi per il rifiuto ricevuto a Nàzareth, e invece moltiplichi la tua predicazione: incominci a inviare i Dodici! Anzitutto li chiami vicino a te, come già avevi fatto altre volte (1,17; 3,14s). Essi devono aderire alla tua persona, imparare da te come impara chi ti ama e si è accorto che da te viene la vita! Li chiami: come tu sei sempre rivolto al Padre, così essi devono essere protesi a te. Da questa intimità e confidenza e unità di vita e di intenti li puoi mandare. Essi sono in grado, perché uniti a te, di andare e fare ciò che tu fai.
Li mandi a due a due! Essi non dovranno proporre se stessi e la propria esperienza, ma solo ciò che tu consegni! La loro testimonianza sarà accolta come vera perché testimonianza di comunione, di vita d'amore, di condivisione di fede. Si aiuteranno nelle necessità, si sosterranno a vicenda, si correggeranno reciprocamente per non diventare stravaganti o ripiegati su di sè. Tu, Gesù, donerai lo Spirito Santo, Spirito di comunione: vuoi che i tuoi abbiano sempre la possibilità di fargli portar frutto! Il primo incarico dato da te ai Dodici, anche senza doverlo dire, è quello di essere umili, ubbidienti l'uno all'altro, fedeli al messaggio ricevuto da te! Come è bella e grande la tua sapienza, Signore Gesù!
Tu "davi" loro potere sugli spiriti impuri! Gesù, tu stesso hai visto che gli spiriti impuri impediscono l'ascolto della tua Parola, e perciò anche la salvezza dell'uomo. Gli spiriti impuri, che non sopportano la tua presenza, devono abbandonare gli uomini prima che i tuoi inviati parlino di te! I tuoi discepoli devono saper riconoscere questi spiriti per poter esercitare su di essi l'autorità del tuo nome. L'autorità su di loro la doni tu, non viene da capacità particolari dei discepoli. Questi saranno sempre orientati a te, coscienti che ogni loro passo e ogni loro parola riceve motivo e forza e frutto da te. Questo lo devono sempre ricordare: non lo dimenticheranno se nel loro andare saranno poveri, mantenendo sempre viva la fede nella presenza del Padre che li ama perché ubbidiscono a te.
Avranno con sè un bastone. Più che difesa da animali pericolosi questo bastone sarà memoria di quello con cui Mosè ha aperto il Mare e fatto scaturire l'acqua dalla roccia (Es 4,17; 14,16; 17,5). Sarà sostegno per la loro fede nella potenza di Dio e profezia che solo nel legno della croce abbiamo salvezza (Nm 21,8).
I due discepoli non si preoccuperanno del pane, perché hanno nel cuore te, unico pane necessario. Non avranno riserve di cibo, né di vestito e nemmeno del denaro dei poveri. Faranno esperienza e potranno annunciare, senza bisogno di parole, che il Padre è davvero padre, e che la tua parola si diffonde con la sua stessa forza. I sandali invece li lasci calzare, perché il cammino sia spedito: è urgente l'annuncio del Regno di Dio (Ef 6,15).
I tuoi discepoli potranno essere accolti o rifiutati, proprio come te. Tu sei stato ascoltato e sei stato allontanato. Come dovranno reagire i tuoi inviati quando saranno accolti e quando saranno rifiutati?
Se saranno accolti non ne approfitteranno per migliorare la propria condizione. Da poveri saranno accolti dai poveri: rimarranno nelle case dei poveri. Essi non devono distribuire ricchezze, ma solo la tua Parola. Questa è potente anche quando esce da una casa povera, anzi, proprio allora ha maggior forza di persuasione.
Se non saranno accolti, non dovranno fare calcoli e inventare stratagemmi per farsi accettare o per convincere della verità della tua Parola. Non si creeranno nemmeno sensi di colpa per non essere riusciti a convertire qualcuno. Non dovranno perdere tempo con chi non vuole aver rapporto con te. Se ne andranno e faranno sapere, scuotendo la polvere, che non sono in comunione con chi rifiuta te e la tua parola. Non cercheranno altri motivi per rimanere, non si illuderanno di poter salvare quella città con altre azioni, proponendo valori condivisi, né cercheranno di mantenere comunione fondandosi su iniziative congiunte per il benessere della città. Solo il tuo nome è salvezza. Solo tu sei il Salvatore vero e necessario a tutti.
I tuoi discepoli ubbidiscono e vanno a due a due, portatori di una notizia certa (Dt 19,15). Propongono alla gente di convertirsi, di attendere te e di fondare su di te la loro speranza. Essi vedono i demoni e li scacciano, perché il tuo nome sia accolto e amato! Tu agisci davvero con loro, e il tuo potere accompagna le loro parole. Quale grazia e quale pace scende, Signore Gesù, su quelle persone e in quei villaggi visitati dai tuoi! Essi poi completano il loro compito con l'attenzione agli infermi, proprio come tu avevi fatto a Cafarnao e a Nazareth. Non confidano nelle proprie mani, ma con olio ungono i malati, con l'olio che evoca l'unzione con cui tu sei stato consacrato Messia per la salvezza degli uomini (Is 61,1). Quell'olio mette i malati a contatto con te, con la missione che il Padre ti ha consegnato e con l'amore con cui tu gli ubbidisci! Ed essi vengono guariti: la fede dei tuoi discepoli li tocca: essa è vera, come quella di Giairo e come quella della donna che ha toccato il tuo mantello nascosta tra la folla.
Gesù, grazie che hai fatto partecipi i tuoi discepoli della tua missione, del tuo potere d'amore e di salvezza, e della tua disposizione a portare la croce!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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