serie 4. parte 8

Vangelo secondo Marco: capitolo 9,38-50

Testo del Vangelo
(trad. CEI 1977)

Lectio

38 Giovanni gli disse: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demoni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non ci seguiva".
39 Ma Gesù disse: "Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me.
40 Chi non è contro di noi è per noi.
41 Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa.

 

Signore Gesù, ora i tuoi discepoli sanno come comportarsi tra di loro, sanno che sarà grande chi si farà servo di tutti. E con gli estranei come debbono comportarsi? Ti pone la domanda, o meglio, ti manifesta il suo parere Giovanni, il figlio del tuono. In un momento in cui tu non eri presente i discepoli hanno impedito ad uno di invocare il tuo nome contro il diavolo. Gliel'hanno impedito semplicemente perché quel tale non stava con loro dietro a te! Essi manifestano la convinzione che tu appartieni a loro, e non essi a te. In tal modo essi impediscono a te di agire al di fuori della loro cerchia, limitano la tua autorità entro la Chiesa. Metterebbero così la Chiesa stessa nella condizione di non poter crescere, di non poter accogliere più nessuno: tu infatti chiami chi si trova ancora fuori di essa! Santo è il tuo rimprovero: essi non possono sostituirsi a te! Hanno agito male, perché chi invoca il tuo nome evidentemente dà gloria a te e ti amerà maggiormente, fino a divenire discepolo! Chi non manifesta ostilità verso di te e verso la tua Chiesa è già sulla buona strada, è aperto ad accogliere la tua luce e il tuo amore. I tuoi discepoli stessi sono beneficati da chi non è ancora membro della Chiesa, ma ha simpatia per te! E Dio stesso gode per ogni persona che favorisce la vita e la missione di coloro che ti appartengono: li ricompenserà. La ricompensa di Dio è la salvezza! Sei tu stesso la ricompensa del Padre per coloro che ti amano!

I tuoi discepoli dovranno affrontare molte difficoltà. Ci sarà chi vorrà distoglierli dal credere in te, dall'ascoltarti, dal seguirti. C'è chi lo farà persino con persecuzioni. Ebbene, questi deve sapere che agendo così non danneggia solo loro, ma ancor più se stesso.

 

42 Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio che gli venisse messa al collo una macina da mulino e fosse gettato nel mare.
43 Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è bene per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. [44].
45 E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è bene per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nel fuoco della Geènna. [46].
47 E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è bene per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due essere gettato nel fuoco della Geènna,
48 dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue .
49 Ognuno infatti sarà salato con il fuoco.
50 Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri".

 

 

 

Ogni discepolo deve però vigilare anche e soprattutto su se stesso, perché le tentazioni più forti per rinnegarti vengono dal di dentro. La nostra stessa mano, il nostro piede e il nostro occhio possono ostacolarci nel darti adesione. Queste membra del corpo possono esserci di tentazione in vari modi. La mano vuole afferrare e possedere, il piede raggiungere le cose bramate e l'occhio cercare le ricchezze da afferrare. La ricchezza bramata e posseduta impedisce di seguirti. Tu hai detto che è difficile per un ricco entrare nel regno dei cieli (10,25), perché l'amore alla ricchezza prende il posto dell'amore per te, e inoltre genera avarizia, e questa invidia, e poi superbia, atteggiamenti che ci mettono sulla strada del potere e del dominio sugli altri. Per te non c'è posto in un cuore dove si sviluppano queste radici.
Signore Gesù, abbi pietà di me, abbi pietà di noi e della tua Chiesa. Rendici attenti, vigilanti e decisi. Evitare la Geenna e il suo fuoco terribile è possibile, con la tua grazia. Grazie al tuo aiuto userò mani e piedi e occhi per te, per cercare te, il tuo volto e il tuo sguardo, per seguirti e raggiungerti ovunque tu sia. Aprirò le mani per tenderle ai fratelli ancora ciechi e condurli a te, perché abbiano la vita e gustino la gioia e la pace del regno di Dio.
Grazie al tuo aiuto sarò deciso nel distogliere il desiderio da ciò che passa, anche se bello e buono, perché né occhio né piede né mano restino impigliati in ciò che poi inevitabilmente trascina lontano da te. È preferibile infatti, come tu dici, essere poveri, ignoranti, deboli e disprezzati dal mondo, ma essere con te!

Signore Gesù, tu sai che noi, uniti a te, siamo e diventiamo sacrificio gradito al Padre. Il sacrificio viene bruciato, e prima salato (Lev 3,13). Per offrirci a Dio dobbiamo essere cosparsi di sale! Il sale che dà il sapore gradito alla nostra vita è la sapienza della tua parola: essa deve rimanere in noi, compenetrarci profondamente. Allora potremo esser dati al fuoco dell'amore che ci brucia e ci presenta a Dio come profumo a lui gradito. Sale che ci conserva e ci dà sapore è ancor più il tuo nome stesso, Gesù! Il tuo nome deve rimanere in me, nel mio cuore e nella mia mente, nei miei desideri e nei miei rapporti con gli altri tuoi discepoli, e anche con chi ancora non ti conosce. Il tuo nome fa di me un luogo di pace. Se il tuo nome è il motivo e la forza di ogni mia azione e di ogni incontro, tutti coloro che s'imbattono in me riceveranno te, che sei la pace di Dio!

 

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