serie 4. parte 11

Vangelo secondo Marco: capitolo 10,23-31

Testo del Vangelo
(trad. CEI 1977)

Lectio

23 Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: "Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!".
24 I discepoli erano stupefatti delle sue parole; ma Gesù riprese: "Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio!
25 E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio".
26 Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: "E chi può essere salvato?".
27 Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: "Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio".

Signore Gesù, quell'uomo che tu hai guardato con amore non sta più davanti a te. I tuoi occhi cercano, con misericordia e con desiderio di salvare, qualcuno su cui posarsi, qualcuno che ti ascolti. Ci sono i tuoi discepoli. Il tuo amore incontra il loro sguardo che manifesta perplessità ed esitazione. La certezza la doni tu con le tue parole, che commentano e spiegano la tristezza dell'uomo che non se l'è sentita di mettere te al di sopra e al posto di tutto. "Entrare nel regno di Dio" è difficile per chi ha già un altro tesoro da custodire. Da queste tue parole comprendiamo che cosa intendi dicendo "entrare nel regno di Dio": è venire e seguirti! Questo è il regno di Dio e la vita eterna. Chi possiede ricchezze è svantaggiato, perché deve fare la grande fatica di lasciarle: con te può stare solo chi non possiede nulla, chi ha il cuore libero, chi non ha un tesoro sulla terra.
Lo sguardo dei tuoi discepoli manifesta uno sconcerto ancora più accentuato: delusione? tristezza? incomprensione? Tu li tranquillizzi subito chiamandoli "figli". Essi non devono temere, sono amati, nonostante tutto, nonostante i tuoi frequenti rimproveri, nonostante la loro incapacità a comprenderti. Essi sono amati da te perché sono figli di Dio: tu doni loro il tuo tempo, la tua parola, la tua attenzione, la tua presenza. Essi sanno che una madre mai abbandonerebbe i suoi figli, così e ancor più tu non ritirerai il tuo affetto da loro. "Figli"!
Il loro sguardo ora è pronto ad accogliere la tua nuova parola, più chiara e più decisa. È una parola che 'maledice' la ricchezza: questa è un grave ostacolo, è uno scandalo. Essa impedisce di passare la porta che introduce al regno di Dio anche a chi lo vorrebbe. I tuoi discepoli capiscono: o la ricchezza o il regno! O la ricchezza o l'essere con te. Essere con te significa salire la croce. E chi può salire la croce se deve custodire ricchezze?
Tu vuoi smorzare lo sgomento dei discepoli con un paragone comico: il cammello vuol passare per la cruna d'un ago! Ma essi non ridono: questa volta capiscono. Questa volta si rendono conto che la cosa è seria, e manifestano sbigottimento, poiché sanno che entrare nel regno equivale ad essere salvati. Nessuno potrà essere salvato, perché tutti desiderano ricchezze, anzi, le ritengono benedizione di Dio, sua approvazione all'uomo fedele.
Tu ora fissi i loro volti: non devono pensare agli altri in questo momento, ma a se stessi. Tu li guardi con un amore ancora più profondo di quello che hai manifestato all'uomo che poco fa era inginocchiato davanti a te. La salvezza è opera di Dio, essi non devono preoccuparsi. È Dio che salva coloro che accolgono il Salvatore nella propria vita. Essi sono con te: sono salvati. Non aggiungi nulla, ma essi capiscono che devono solo preoccuparsi di rimanere con te! Dio può salvare anche i ricchi: egli mette in loro la volontà di vendere tutto per acquistare il campo che nasconde il tesoro e di dare con gioia tutte le perle per quella preziosa. A Dio è possibile anche questo, e anche di più. Gli è possibile far sì che il cuore d'un uomo che pende dalla croce accolga e, senza vergognarsi, manifesti amore per te.

28 Pietro allora prese a dirgli: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito".
29 Gesù gli rispose: "In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del vangelo,
30 che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.
31 E molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi".

Ora i discepoli hanno capito, forse hanno capito tutto e sono contenti. Parla Pietro, dopo aver pensato anche agli altri. Egli ripensa al cammino percorso e s'accorge che essi hanno fatto quello che tu avevi proposto all'uomo attaccato alle ricchezze. Essi hanno lasciato tutto per seguirti. Hanno lasciato barca e reti, padre e lavoro, la posizione sociale e progetti di vita. Tu per loro sei diventato più importante di tutto: per questo sono lì con te. Pietro non aggiunge null'altro. Chissà, forse pensava che le cose sarebbero cambiate quando tu ti saresti manifestato a tutti come il Cristo, il Messia? Ma tu avevi già chiarito che la tua via è quella della passione e della morte. Comunque non vuoi lasciare né Pietro né gli altri nell'incertezza: fai loro una promessa solenne. "In verità io vi dico": ti impegni con tutta l'autorità che hai ricevuto. Chi mette te e la tua parola al posto delle sicurezze, degli affetti umani e delle proprietà… Chi ha lasciato queste realtà che occupano i pensieri, generano preoccupazioni, tengono legato il cuore, chi le ha lasciate per far posto a te e alla tua parola, per avere te in cima ai pensieri, in fondo al cuore, preoccupato di realizzare la tua parola che annuncia l'amore del Padre per tutti,… ecco, costui non sarà abbandonato, anzi! La gioia che avrebbero potuto dare tutte quelle realtà sarà centuplicata! La sofferenza che il mondo può provocare col rifiuto con cui ti consegna alla morte sarà coperta già qui da gioie e consolazioni infinite. E tu assicuri anche il futuro col dono perfetto di Dio, la vita eterna (Sap 2,1-22; 2Cor 4,8-11; 6,4-10).
Tutto sarà realizzato da Dio: non volerti mettere tra i primi, non ti dispiaccia se sei ultimo. Primo e ultimo: il confronto tra noi uomini, non è conosciuto da Dio! Egli agisce con la sua libertà, con un amore che sorpassa i nostri modi di vedere e di giudicare!

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