serie 6. parte 1

Vangelo secondo Marco: capitolo 13,24-37

Testo del Vangelo
(trad. CEI 2008)

Lectio

24"In quei giorni, dopo quella tribolazione
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
25le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli
saranno sconvolte.
26Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 27Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo.
28Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. 29Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
30In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. 31Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
32Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre.
33Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!".

Signore Gesù, avevi annunciato la distruzione di Gerusalemme e del tempio, raccomandando ai tuoi di stare attenti e di vegliare. I Giudei avevano come riferimento sicuro la Città santa col suo tempio (Ger 7,4), e sono rimasti privi del fondamento della loro sicurezza: hanno perso ogni speranza per un futuro per sè e per i propri figli. Ma anche i pagani vincitori del popolo ebraico, che confidano nelle loro divinità, vedranno andare in frantumi le loro certezze. Il Sole, la Luna e le Stelle, che essi hanno divinizzato, perderanno la parvenza di luce, di eternità e di sicurezza, e lasceranno nella disperazione quanti confidano in essi. Tutto ciò in cui l'uomo pone la fiducia e da cui si fa guidare nelle scelte della vita diventa tenebra e vuoto. È facile anche per i tuoi discepoli lasciarsi influenzare dal mondo per dare importanza a doti umane, a cariche sociali, a considerazioni pubbliche, a ideologie imponenti e diffuse, a mode allettanti e a politiche attraenti, e decidere i propri passi alla luce di queste presunte "lampade". Tutto si oscura, tutto cade, tutto alimenta la confusione.
I tuoi discepoli non dovranno temere. L'unica luce del mondo sei tu. E tu vieni in maniera imprevista quando tutto ciò in cui confidavo, compresa la mia intelligenza e il mio ragionamento, viene meno. Tu sei il Figlio dell'uomo e vieni da Dio, mandato da lui portando il suo amore. Sei uomo, uno di noi, ma superiore a noi. Non vieni nei modi con cui vengono gli uomini, ma nel modo con cui viene Dio: sulle nubi del cielo (Dn 7,13). Non vieni ragionando, né convincendo o guardando al passato di ciascuno, nemmeno alle nostre capacità. Tu vieni come viene Dio, improvvisamente e in modi imprevisti, in modi che cambiano il cuore e lo rendono dono di Dio: vieni "con grande potenza e gloria". Tu vieni manifestando nel mondo il vero volto di Dio, cioè il suo amore concreto per ogni uomo sulla terra.
Tu vieni e verrai, Gesù. Tu verrai quando tutto il resto scomparirà dal nostro cuore e perderà ogni attrattiva su di noi. Allora siamo pronti ad accogliere l'invito dei tuoi messaggeri che ci annunciano la tua presenza. Allora i tuoi annunciatori possono spargersi nel mondo per raccogliere in unità tutti coloro che, delusi dalle loro certezze, cominciano ad attendere te.
Tu sei in arrivo, Gesù, quando tutte le cose che occupano il cuore inutilmente ti faranno posto. Fin che badiamo a ciò che è del mondo e ai suoi idoli, non puoi venire. Come la primavera è attesa dell'estate, così quando scompaiono dalla nostra attenzione le realtà passeggere, tu sei vicino.
Ciò accade sempre. Ogni anno viene l'estate, ogni anno tu sei alle porte. Ognuno di noi può attenderti. Ogni uomo vive il momento in cui il sole e la luna, - le realtà di ogni giorno -, perdono il posto di cose essenziali alla vita. Allora le tue parole, con la loro sapienza e la loro forza, diventano vita e salvezza.
La domanda, ritenuta importante dai discepoli, cioè quando accadranno questi cambiamenti, non ha risposta. Per ogni persona il tempo è conosciuto da Dio. Nemmeno tu, Gesù, lo vuoi sapere, perché tu sei sempre pronto a venire. E tu vuoi che anche noi siamo pronti, attenti, che non ci lasciamo distrarre, ma che ti cerchiamo con amore: vuoi che siamo in ogni momento pronti ad accoglierti.
Noi siamo i servi di quel padrone che è andato lontano affidando tutto a loro. Nessuno di essi è rimasto senza un compito, senza una responsabilità. I compiti sono diversi, gli uni a servizio degli altri, così che nessuno coltivi invidia o gelosia; importante è il compito di chi custodisce la porta. Egli deve saper tener chiuso l'ingresso al ladro o all'imbroglione che volesse entrare a mettere scompiglio e deve tenerla chiusa anche ai servi che volessero uscire nei momenti del pericolo. Deve essere pronto ad aprirla per il ritorno del padrone: allora dovrà avvisare tutti gli altri. Il padrone arriverà nelle ore della notte, ore difficili, le ore in cui tu sei stato tradito, condannato, rinnegato e consegnato. Siamo quei servi, sempre impegnati ad amare colui che non è presente, ma ritornerà sicuramente. Amando lui con amore serviamo coloro che lo attendono con noi.
Vieni, Signore Gesù, vieni! Ti attendo. Ho già visto che il mondo non dà vita e inganna. Vieni quindi con la tua luce e la tua potenza d'amore.
Vieni: sono attento a te, Figlio dell'uomo!

 

 

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