6. A

Vangelo secondo Marco: capitolo 6, 1-29 

Testo del Vangelo (trad. CEI)

Punti salienti:

1 Partito quindi di là, andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono.

2 Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? »3 Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui.

4 Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua».

5 E non vi potè operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì.

6 E si meravigliava della loro incredulità. Gesù andava attorno per i villaggi, insegnando.  

1-6 Gli abitanti di Nazaret stupiti. Lo chiamano “il figlio di Maria”: di solito si identifica un figlio con il nome del padre. Dire il nome della madre è un’offesa, come dire «figlio di ragazza madre». - Fratelli e sorelle erano chiamati anche tutti i cugini. La conoscenza che la gente ha di lui, il loro artigiano (falegname, fabbro e muratore), impedisce di accoglierlo come Figlio di Dio! E lui non può manifestare la potenza dell’amore di Dio! La conoscenza che essi hanno di lui fa da ostacolo (scandalo) alla fede. X C’è qualcuno che ti parla del vangelo, e tu non riesci a prenderlo sul serio perché una volta era…

7 Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi.

8 E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa;

9 ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche.

10 E diceva loro: «Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo. »11 Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro».

12 E partiti, predicavano che la gente si convertisse,

13 scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.

7-13 I Dodici diventano missionari con le parole e con opere di amore ai deboli e malati. Devono però contare solo sulla Parola di Gesù: non possono cercare sicurezze sociali, economiche, umane in genere. Gesù è povero, è stato accolto alla nascita in ambiente povero, è vissuto fidandosi del Padre, che provvede agli uccelli del cielo, e perciò vuole i suoi apostoli abbandonati allo stesso amore. La loro vita sarà buona testimonianza per la provvidenza del Padre! X Quando vuoi parlare di Dio cerchi ragionamenti per convincere, o ti fidi della potenza della sua Parola? X Pensi che valga di più la parola di un laureato che parla di Gesù o la parola di un cristiano qualunque?

14 Il re Erode sentì parlare di Gesù, poiché intanto il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risuscitato dai morti e per questo il potere dei miracoli opera in lui».

15 Altri invece dicevano: «E' Elia»; altri dicevano ancora: «E' un profeta, come uno dei profeti».

16 Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare è risuscitato!».

14-16 I potenti si interrogano e si lasciano convincere dalle dicerie; queste evitano di coinvolgere l’uomo in qualche decisione seria. Erode crede che il Battista sia risuscitato: che diventi capace, a suo tempo, di credere nella risurrezione di Gesù? X  Che conto fai di quel che dicono gli altri a riguardo della fede?

17 Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposata.

18 Giovanni diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello».

19 Per questo Erodìade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva,

20 perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. 

21 Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea.

22 Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla ragazza: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò».

23 E le fece questo giuramento: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno».

24 La ragazza uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista».

25 Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: «Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista».

26 Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto.

27 Subito il re mandò una guardia con l'ordine che gli fosse portata la testa.

28 La guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio, la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre.

29 I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

17-29 L’accenno ad Erode è occasione per raccontare la morte di Giovanni. Erode, sua cognata Erodiade piena di rancore, la danza della figlia di costei, la promessa esagerata, l’ordine alla guardia: 

come fa S. Marco a raccontare senza lasciarsi sfuggire nemmeno una parola di condanna verso Erode? 

 

X  Pensi alle parole di Giovanni: “Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello”? Sono parole vive: la moglie di un altro cristiano, 

il marito consacrato dal sacramento del matrimonio, 

la moglie di un membro di Cristo! 

 

Gli adultèri dei cristiani sono più gravi di quello di Erode!

Preghiamo:

Grazie, Signore Gesù, per l’amore che hai avuto anche verso gli abitanti di Nazaret, che conoscevi fin da piccolo. Tu non vuoi privarli della gioia del tuo vangelo, della bella notizia dell’amore di Dio.

Grazie per i compiti grandi che hai dato ai tuoi Dodici, e per la certezza che doni loro d’essere preceduti, accompagnati e seguiti dall’amore provvidente del Padre!

Hai permesso che Giovanni, che ti aveva annunciato e presentato al popolo, muoia per l’odio e la cattiveria umana: egli così ti precede anche nel martirio testimoniando con la sua morte l’amore alla Parola di Dio, la necessità del dominio dei propri sentimenti, la carità che comprende il dono della vita!

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