9.A

Vangelo secondo Marco: capitolo 9, 1-29 

Testo del Vangelo (trad. CEI)

Punti salienti:

1 1 E diceva loro: «In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza».

  1  Non sappiamo il vero significato di queste parole. Una profezia? Per chi? Chi vedrà venire il regno di Dio? coloro che vedranno Gesù risorto? Coloro che vedranno la crescita della Chiesa? 

2 Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro 3 e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4 E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. 5 Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!». 6 Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. 7 Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». 8 E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.

2-8 Solo tre discepoli salgono con Gesù, gli stessi che hanno visto rialzarsi la figlia di Giairo e che assisteranno alla preghiera nell’orto degli ulivi. Il suo volto e le sue vesti prendono il colore della luce. Appaiono i due più grandi rappresentanti del popolo: colui che lo ha condotto alla libertà (regalità) e colui che lo ha liberato dall’idolatria (profezia). Anche la nube li avvolge, la nube che manifesta la presenza ristoratrice di Dio. La Parola che viene dalla nube, ripete quella udita al Giordano, con l’aggiunta: «Ascoltatelo!». Dio stesso vuole che ubbidiamo a Gesù come a lui. Siamo sul monte: questo monte sostituisce il Sinai! Ora ci si può quasi dimenticare di Mosè e di Elia, ci basta Gesù!

9 Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti. 10 Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti. 11 E lo interrogarono: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». 12 Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa; ma come sta scritto del Figlio dell'uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. 13 Orbene, io vi dico che Elia è già venuto, ma hanno fatto di lui quello che hanno voluto, come sta scritto di lui».

9-13 Perché Gesù vuole il segreto? Quanto i discepoli hanno visto è importante, ma troppo facilmente viene frainteso. Tre volte viene fatto il nome di Elia. Gesù pensa al suo precursore, il Battista, che, come il grande profeta, con uguale spirito profetico ha esortato alla conversione.

14 E giunti presso i discepoli, li videro circondati da molta folla e da scribi che discutevano con loro. 15 Tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. 16 Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». 17 Gli rispose uno della folla: «Maestro, ho portato da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto. 18 Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». 19 Egli allora in risposta, disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». 20 E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando. 21 Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia; 22 anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». 23 Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». 24 Il padre del fanciullo rispose ad alta voce: «Credo, aiutami nella mia incredulità». 25 Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo: «Spirito muto e sordo, io te l'ordino, esci da lui e non vi rientrare più». 26 E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «E' morto». 27 Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi.

14-27 Un episodio incredibile. Davvero indemoniato o malattia? Sapevano distinguere meglio di noi. La fede del padre e la parola di Gesù operano la guarigione. Bella la fede del papà del ragazzo, una fede sicura e allo stesso tempo molto umile. Quando la gente vede la morte sul volto del ragazzo, Gesù lo rialza prendendolo per mano. X Alla vista di qualche segno che ricorda Gesù, oggi molti si chiudono, vorrebbero scappare o impedire che si parli di fede e di preghiera. Che ci sia ancora il nemico dell’uomo?

28 Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?». 29 Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

28-29 Siamo riconoscenti ai discepoli per la loro domanda. Sappiamo così quant’è importante la preghiera, la preghiera in famiglia, la preghiera continua. Essa è la nostra difesa.

Preghiamo:

Grazie, Signore Gesù, per tutti i segni che ci dai della tua divinità.

Grazie per la tua preghiera, che fa risplendere il tuo volto e la tua veste.

Grazie per la tua parola, che ci fa conoscere l’amore e la sapienza del Padre.

Grazie per la tua preghiera che ottiene a noi la liberazione dal maligno.

Se tu non pregassi per noi, saremmo davvero in balìa della morte! Grazie!

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