Assunta 2001

1. 

Maria, ferragosto, vacanze, viaggi, feste, … sono parole che si mescolano nella mente pensando al 15 agosto. Naturalmente la prima parola per qualcuno viene al quinto posto, oppure addirittura sparisce.

La mia parrocchia è dedicata proprio all’Assunta, il mistero che celebra la nostra certezza della fedeltà di Dio alle sue promesse. Come posso celebrare una festa di fede, che mette in risalto la figura di Maria, quando attorno a me tutti sono alla ricerca di divertimenti, di sole, di viaggi, di balli notturni, di distrazioni?

Ogni anno cerco di vincere una serie di tentazioni, tra cui anche quella di lasciar passare la festa come un giorno qualsiasi. Vorrei associare alla mia battaglia contro le tentazioni anche i miei parrocchiani. Faccio così: la sera della vigilia mi reco in chiesa con qualche volontario. Preghiamo il Rosario, con calma, meditandolo, e poi continuiamo a cantare le lodi di Maria: canti vari, compreso un bellissimo inno che viene recitato dagli orientali. Il tutto per un paio d’ore. Non è una celebrazione liturgica, è una piccola e semplice festa a Maria Ss.ma. Credo che ella goda nel vedersi circondata da qualcuno che la loda, la benedice, prende sul serio la sua gioia!

Proprio questo: prendere sul serio Maria. È nata per lei la festa del 15, deve continuare a vivere per lei. In questo giorno Lei deve essere al centro dell’attenzione: Maria che riceve la gloria dalle mani di Dio, Maria che giunge alla meta cui ogni uomo dovrebbe tendere, il posto preparato da Gesù con la sua passione e risurrezione per coloro che lo servono.

Maria arriva al cielo, questo è il motivo della festa. Se anch’io desidero il paradiso e lo attendo e vivo in vista di arrivarvi, riesco a vivere seriamente e con gioia questa festa. Se invece mi dimentico del cielo, anche questa festa cade nell’oblio e si trasforma in festa degli dèi pagani.

Il paradiso! La gioia che Dio prepara ai suoi figli! La vita eterna e piena dopo la nostra morte! Queste sono le realtà che la festa di oggi tiene deste davanti al mio sguardo. Perciò la festa di oggi è importante, necessaria: essa mi tiene vivo il senso eterno delle mie giornate!

 

2. 

Guardo la pala dell’altare della mia chiesa: tutti i dodici apostoli sono riuniti attorno ad un sarcofago aperto. Alcuni guardano stupiti il vuoto che sta loro davanti: dentro il sarcofago non trovano nulla, se non fiori col loro profumo. Essi, guardando verso terra, sono quasi agitati, imbarazzati, non sanno capacitarsi di quanto possa essere accaduto, sono, non hanno spiegazioni. Altri, un po’ a distanza, alzano lo sguardo: invece che cercare spiegazioni dalla terra le attendono dal cielo. Guardano in alto e sono sereni, contenti, come chi ha capito tutto, come chi ritiene tutto ovvio quel che è successo, e godono di una vita di pace! Essi non vedono che nuvole, ma sopra di esse a noi è dato di contemplare la figura di Maria, la madre di Gesù, circondata da angeli, immersa nella beatitudine e nella gloria!

Questo dipinto raffigura bene quanto si svolge dentro di me quando penso al mistero dell’assunzione di Maria al cielo in anima e corpo. Se cerco spiegazioni nella mia esperienza e dentro il mio ragionamento, sono imbarazzato, senza risposte, quasi inquieto. Se invece guardo in alto, alla capacità di Dio e al suo amore per i suoi servi, o meglio, per i suoi figli, se guardo all’opera santificatrice e creatrice dello Spirito Santo e alla novità della risurrezione di Gesù, allora mi sento appagato e contento.

La spiegazione del mistero c’è, anche se non ce l’ho io. La spiegazione del mistero è nell’amore del Padre per Gesù e nell’amore di Gesù per noi, uomini senza speranza. Maria si è data tutta al compimento della Parola di Dio, e Dio l’ha fatta completamente sua, l’ha presa con sé interamente, non solo in parte. La morte, che ha chiuso la vita di Maria su questa terra, non ha prevalso su di lei, nemmeno sul suo corpo, che è stato generatore del corpo del Figlio di Dio! Credere che lei è assunta in cielo è credere che lei è davvero madre del Figlio di Dio, è credere che Gesù è veramente Dio, colui che riempie e sazia la mia vita ora e dopo questo breve tempo che passo sulla terra, colui che mi offre la parola per orientarmi nel tempo e nel cammino in mezzo agli altri uomini. L’assunzione di Maria in cielo è il fatto che mi rassicura che Dio completa le sue opere, e le completa bene. Posso quindi continuare ad affidarmi a lui, a fidarmi di lui, a cercarlo e servirlo.

Maria, tu che ora godi la pienezza dell’amore del Padre nostro, tieni il nostro sguardo levato in alto, perché ciò che vediamo e tocchiamo non ci impedisca il cammino e il raggiungimento di quelle cose che non si vedono!