IMMACOLATA - 2001

Le feste cristiane sembrano ormai destinate ad assecondare il paganesimo, cioè le aspirazioni dell’egoismo umano. Molte di esse sono nate con l’intento di guarire uomini e società da orientamenti e consuetudini illusorie e menzognere, proprie delle feste idolatre, ed ora, in questo secolo, danno adito al contrario! Anche la festa dell’Immacolata, 8 dicembre, viene attesa da molti perché permette un ponte, assicura giorni di consumo, avvia folle sui campi di neve.
I cristiani dovranno fare obiezione di coscienza, andare contro corrente, se vogliono conservare la propria libertà di vivere la fede, di sperimentarne la gioia, di annunciare agli altri la bellezza e la novità di una vita orientata al cielo!
Ma lasciamo ora da parte queste considerazioni e cerchiamo di gustare il significato della solennità che tra poco ci ospita.

Onoriamo con gioia un mistero particolare dell’amore di Dio: egli, “in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano”, ha “preservata intatta da ogni macchia del peccato originale” la Beatissima Vergine Maria. Il papa Beato Pio IX ha usato queste parole per presentare il mistero di questa festa ai fedeli. Essi non hanno fatto fatica ad accoglierle, perché nel loro modo di guardare a Maria Ss.ma hanno sempre ammirato la sua purezza! Il Vangelo ci presenta la Vergine infatti come colei che, fin da ragazza, volle compiere la volontà del Padre senza porre ostacolo. Quand’ella chiese all’angelo Gabriele: “Come è possibile?”, chiese in realtà le indicazioni per poter realizzare il disegno divino. Nessuno ha mai letto queste parole come indice di mancanza di fede, quale invece fu l’analoga richiesta di Zaccaria allo stesso angelo. Nella vita di Maria, così come ci è presentata dalla coscienza degli evangelisti e dal vivo ricordo della Tradizione, il peccato non ha avuto riscontro. L’atteggiamento di Eva nei riguardi di Dio non è stato ripetuto nel suo modo di affrontare la vita. Maria non ha nutrito sospetti contro Dio, non ha sottovalutato la sua Parola, anzi, si è offerta perché essa potesse realizzarsi.

Dio stesso ha voluto per il Figlio una madre libera, libera dall’egoismo, dall’invidia, dalle tipiche vanità femminili. Il Padre l’ha preservata dal male e dal maligno: questo “privilegio” tuttavia non l’ha resa meno donna, meno soggetta a tutte le nostre fatiche. Anche Maria ha dovuto vincere tentazioni, anche lei ha affrontato difficoltà e sofferenze, incomprensioni e calunnie, angosce e tribolazioni. L’amore per Dio però ha riportato sempre in lei vittoria su ogni forma di male.

Quando parliamo di “peccato” originale in noi, figli di Adamo, non pensiamo ad una colpa inconsapevole di cui sentirci tuttavia responsabili, ma piuttosto alla condizione di debolezza spirituale, di povertà interiore, di facilità a lasciarci sedurre dal Maligno, che ci fa istintivamente immaginare Dio come padrone per cercare di tenerci distanti e nascosti al suo sguardo! Non ci stupisce quindi il fatto che, dovendo donare un corpo senza “peccato” al Verbo eterno di Dio, Figlio dell’Altissimo, anche la Madre sia stata voluta priva di “peccato”.

Il dono dato da Dio a Maria, di essere pura ed illibata, è stato concesso in vista di Gesù, Agnello senza macchia, Agnello che non doveva contaminarsi al contatto con carne soggetta al “peccato”; egli l’ha preparata pura e santa! Proclamando Maria “concepita senza peccato” quindi, proclamo la mia fede nel Figlio suo come Figlio puro, tre volte santo, Agnello che toglie davvero il peccato del mondo! Dio ha già cominciato a donare alla Madre del Verbo, fin dal sorgere della sua vita, quella grazia che dona anche a noi quando veniamo battezzati, quando cioè, insieme a Gesù, ci abbandoniamo fiduciosi nelle sue braccia di Padre, e ci lasciamo investire e rivestire del suo Santo Spirito.

La festa di Maria Immacolata è una festa di certa speranza: io peccatore contemplo l’amore di Dio per me. Il peccato può essere vinto dalla sua grazia, e Gesù, agnello puro nato da immacolata vergine, si offre per questo a nostro favore!

È bello poi che questa festa sia celebrata nell’Avvento, quando guardiamo a Maria che attende con gioia e trepidazione la nascita del Figlio. Con lei anche noi diciamo: “Vieni, Signore Gesù! La tua purezza allontana il peccato, la tua presenza ci avvicina al Padre, la tua venuta ci fa figli veri e fiduciosi di Dio come la tua Madre!”. Aiutati dai nostri fratelli d’Oriente esclamiamo:

 

Immacolata Madre di Dio,

intercedi continuamente presso Dio,

che ha preso carne da te

senza allontanarsi dal seno del Padre,

affinché salvi da ogni tentazione coloro che ha creato.