Il Rosario! 

Un modo di pregare che attira molti consensi e simpatie, ma anche rifiuto e antipatia. Alcuni giorni fa ricorreva la festa della Madonna del Rosario. In tale circostanza ho voluto spiegare ai miei parrocchiani, cioè a quei parrocchiani che sono venuti a pregare, che cos’è il Rosario, quali sono le tentazioni che cercano di impedirlo, il modo con cui bisogna pregarlo.

E ora ripeto l’istruzione per te. Anzitutto, per capirlo e per pregarlo non devi esserne un patito! C’è chi lo ritiene indispensabile, una devozione obbligatoria, e non può farne senza. Queste persone rischiano di farne quasi un idolo o una formula magica e allora non ne ricavano frutto. Necessario è pregare davvero, il che presuppone che uno voglia trascorrere del tempo in unione con Dio, ascoltandolo e offrendosi a lui. Vuoi ascoltare Dio Padre? Vuoi offrirti a lui con generosità? Il Rosario è una delle varie forme di preghiera nate per persone che vogliono seriamente pregare.

Al tempo di S.Domenico e di S.Francesco la lingua latina cedeva il posto alle lingue moderne. Coloro che pregavano, a quei tempi pregavano i Salmi, come hanno sempre fatto i cristiani del primo millennio a partire dagli apostoli istruiti da Gesù, sull’esempio di Maria. Come pregare, ora che il latino dei Salmi non lo si capisce più?

I Salmi sono centocinquanta; essi venivano recitati alcuni al giorno, tutti in una settimana. Qualche persona geniale, mossa dal desiderio di pregare, ha cominciato a ripetere centocinquanta volte ogni giorno una preghiera breve, facile da memorizzare, una preghiera che richiami i misteri iniziali della nostra fede e che tenga l’anima in comunione con la grande Maestra di preghiera che è Maria, la Madre di Gesù! È nato così il Rosario! Preghiera facile, e utile, perché le 150 Ave sono suddivise a gruppi di dieci, e ad ogni passaggio si ricordano i momenti salienti della vita del Signore, nascita, passione e morte, risurrezione e gloria! Un bell’aiuto per chi vuol pregare seriamente, meditando la vita di Gesù, contemplando sull’esempio di Maria, che, “da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”.

Chi prega i Salmi, continui pure: è la preghiera principale e ufficiale della Chiesa! Chi poi aggiunge questo “nuovo” modo facile, completa la sua preghiera con una bella e necessaria meditazione!

Qualcuno mi dice: ma non si stufa il Signore a sentire sempre le stesse parole? Dico: lo stufarsi è roba nostra, il Signore non si stufa. Se le parole che diciamo sono espressione di amore, chi può stufarsi di essere amato?! Io mi stufo a dire le stesse cose: ma se penso che ogni volta che ripeto le stesse parole intensifico il mio amore, nemmeno io mi stufo!

Altri mi dicono: io sono molto distratto! Rispondo: credo non ci sia nemmeno un prete che dice il rosario senza distrazioni, e forse nemmeno un santo! Ma le distrazioni durante il Rosario cosa sono? Sono pensieri che riguardano la famiglia, la casa, l’ambiente di lavoro…, sono pensieri che mettono davanti a Dio la tua vita concreta. Sono distrazioni, ma anche occasioni per ricevere qualche buona ispirazione da parte dello Spirito Santo!

A cosa serve il Rosario? Ti accorgi tu stesso a cosa serve. Alla fine ti ritrovi rappacificato, più attento a chi hai attorno, più generoso, e anche più contento. Se lo reciti in famiglia (anche i bambini lo pregano volentieri!) tutto l’ambiente familiare diventa più sereno, cresce l’unità tra i membri, percepisci un’armonia e una gioia condivisa!

In conclusione: il Rosario porta in casa tua la presenza di una Madre che rigenera la vita, che dà il senso della protezione, che unisce la famiglia, che ti fa fare i primi passi verso Dio, il Dio dell’amore e della pace!

16/10/2001