Annunciazione
(Santuario S.Valentino, Ala, TN, 2002)

L'icona dell'Annunciazione scrive il mistero di Dio che entra nel mondo. Fino a quel momento Dio "si è affacciato dall'alto per vedere se c'è uno che lo cerca", adesso si compie il suo desiderio di attirare a sè gli uomini per salvarli. È il momento propizio, perché la loro preghiera gli offre una Vergine pura, umile, senza pretese e senza vanità, una vergine che ascolta non con orecchio curioso, bensì con cuore generoso. Finalmente il Figlio di Dio può dire: "Ecco, io vengo, o Dio, a fare la tua volontà"; lo può dire perché ha trovato il luogo dove la Colomba può posarsi sulla terra per cogliere e consegnare al Padre il ramoscello d'olivo col frutto maturo: "Eccomi, sono la serva del Signore: avvenga di me quel che hai detto".
Maria ascolta meravigliata la Parola dell'angelo, quella Parola che la rende adulta sollecitando la sua disponibilità. Maria ascolta e fa: prende subito nelle sue mani il "lavoro" che le è chiesto, tessere per il Re che viene il vestito di porpora, il corpo di carne; così egli può dire: "Non hai voluto sacrifici nè offerta, un corpo invece mi hai preparato" (Eb 10,5).
Maria, la Vergine, è la Figlia di Sion, vestita del colore dell'attesa, l'attesa di tutto il popolo e di tutte le creature visibili e invisibili. Anche l'angelo condivide l'attesa ed esprime nel colore del mantello e nel movimento spigliato, la gioia di trovare una vergine - vera donna -, avvolta nel colore della vera umiltà, più grande perciò e più bella di Eva, la madre dei viventi, orgogliosi e peccatori. Sono questi, i peccatori, costruttori di mura che dividono e separano il mondo di Dio dal mondo degli uomini, il sacro dal profano, ad averne vantaggio. Inizia a entrare nell'umanità, segnata dalle "costruzioni" destinate comunque a crollare, il perdono di Dio e la grazia.
Maria infatti riposa non solo sul colore dell'attesa, ma anzitutto su quello della Sapienza di Dio, quella sapienza che ci dà e ci chiede l'amore totale. Maria riposa sul dono della propria vita; anche i suoi piedi sono calzati di rosso: tutti i suoi passi condividono col Figlio l'amore "fino alla fine".
Che diremo noi?
Maria, piena di grazia, ti benediciamo. Sei nostra Madre, perché anche a noi è dato - grazie a te - di essere parte del corpo di carne del tuo Figlio, Figlio di Dio! Perciò intercedi per noi, perché siamo perdonati e santificati per portare la croce, e siamo resi degni di stare con te!


            

Copertina 2008