22/05/2005 - SS.MA TRINITÀ - A
Prima lettura Esodo 34,4b-6.8-9 dal Salmo Dn 3,52-56
Seconda lettura 2Corinzi 13,11-13 Vangelo Giovanni 3,16-18
La preghiera del Prefazio si conclude sempre con il canto dei Serafini: Santo,
santo santo! Il profeta Isaia (c 6) è testimone di questo canto, che noi facciamo
risuonare con un'infinità di melodie. Davvero santo è il Signore, davvero grande
il nostro Dio e degno di essere lodato e cantato da tutte le voci, anche dalle
nostre, che certamente non possono competere con quelle degli angeli! Dio però
gradisce il suono della nostra voce, perché in essa distingue il desiderio del
nostro cuore e la gioia del nostro spirito, gioia di figli che si sanno da lui
amati. Noi poi completiamo il canto dei Serafini con quello con cui i discepoli
hanno accompagnato Gesù in Gerusalemme: Benedetto colui che viene…! Osanna nell'alto
dei cieli! In tal modo facciamo della nostra lode un atto di fede, fede nella
uguaglianza di dignità di Gesù e del Padre, fede nell'amore del Padre che ci
dona il Figlio, fede nello Spirito che ci riempie il cuore di gioia per riconoscere
e l'uno e l'altro uniti come unica luce! Questo canto conclude la grande preghiera
di azione di grazie e vi fa partecipare tutta l'assemblea, che si dispone poi
a vivere nel silenzio il mistero più grande: la presenza di Dio nel pane e nel
vino.
Dio è uno, e di fronte all'unicità di Dio noi ci curviamo e ci prostriamo colmi
di timore, come Mosè sul monte Sinai. Pur sapendo che Dio è "ricco di grazia
e di fedeltà", che si chiama "Dio misericordioso e pietoso",
siamo atterriti dalla sua presenza, perché è misteriosa, tanto superiore, che
non riusciamo a fare altro che riconoscere la nostra indegnità dovuta al peccato
sempre attuale in noi.
Mosè, nonostante l'indegnità degli uomini, chiede a Dio di "camminare in
mezzo a noi". E Dio lo ha esaudito! Le brevi righe del vangelo di oggi
ci manifestano come Dio è venuto in mezzo a noi. Egli, volendo camminare in
mezzo a noi senza farci paura, ha mandato il Figlio, il suo Figlio unigenito.
Lo ha rivestito di carne umana, per non spaventarci, per incontrarci nella quotidianità,
nella normalità, per lasciarci gustare la bellezza e tenerezza del suo amore
in un incontro a tu per tu con gli occhi di Gesù!
A Nicodemo Gesù manifesta questo bellissimo disegno di Dio: egli "ha tanto
amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui
non muoia, ma abbia la vita eterna". Chi incontra Gesù non muore di spavento,
anzi, riceve la pienezza dell'amore divino, tanto da diventarne recipiente fortunato.
Chi incontra Gesù e lo accoglie viene salvato, viene tratto fuori dal pericolo
di sprofondare nel vuoto dell'inutilità e nella sofferenza tipica di chi non
ama. Chi incontra Gesù comincia a conoscere l'unico Dio nella bellezza della
sua intima vita fatta di relazione d'amore.
Oggi noi professiamo consapevolmente questa conoscenza di Dio che vive in sè
l'esperienza della comunione. Dio è Trinità! Dio è uno, ma la sua unità non
è quella della solitudine, bensì quella realizzata dall'amore, che unisce cuori
diversi come tre fiamme risplendono di un'unica luce!
Dio è Trinità, e questa fede compenetra talmente la nostra vita che ne diventa
rivelazione e profezia. La gioia, l'aiuto reciproco, la pace che ci rende un
cuor solo e un'anima sola altro non sono che il riflesso o l'eco della meravigliosa
unità delle Tre Persone Divine. L'apostolo Paolo ci benedice invocando su di
noi come un'unica benedizione l'azione vivificante di Gesù, del Padre e dello
Spirito Santo. Da Gesù la grazia, da Dio Padre l'amore, dallo Spirito la comunione:
la grazia ci rende amabili e colmi di speranza, l'amore ci fa attenti ai fratelli
e operosi nel compiere il loro bene, la comunione ci unisce in modo che le diversità
non diventino causa di gelosia o di invidia e di divisione. Grazia, amore e
comunione sono doni di Dio che ci uniscono in unica famiglia, facendo risplendere
tra noi la tenerezza, dolcezza e pienezza della vita di Dio!
Oggi è il giorno in cui non solo con le voci, ma con tutto il nostro essere,
dobbiamo dire: Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo! Gloria all'amore
del Dio unico, unità senza differenze, gloria a colui che è, che era e che viene,
gloria a colui che, incontenibile dall'universo intero, si fa ospitare dai nostri
cuori e cammina in mezzo a noi!