08/12/2004 - IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B.V. MARIA
Prima lettura Genesi 3,9-15.20 dal Salmo 97
Seconda lettura Efesini 1,3-6.11-12 Vangelo Luca 1,26-38
La solennità di oggi è un grande dono. Noi godiamo per la bellezza e la purezza
della nostra Madre beata, e nello stesso tempo accresciamo il desiderio di essere
anche noi puri per poter donare al mondo un segno della bellezza del paradiso.
La prima lettura narra ciò che è avvenuto dopo il primo peccato dell'uomo. E
non solo dopo il primo! Dio cerca l'uomo: "Dove sei?". Che cosa intendeva
dire Dio ad Adamo, che voleva nascondersi al suo sguardo penetrante che scruta
nelle tenebre? "Dove sei?" " Dove sei andato a finire? Perché
ti nascondi fuggendo il mio amore? Ti nascondi perché non vorresti più vedere
quello che hai fatto: io te lo posso cancellare, io ci sono per ricucire lo
strappo, io sono qui che ti voglio ancora bene, esci dal nascondiglio che ti
voglio di nuovo abbracciare. " La domanda di Dio è la domanda di una mamma
che nota la sofferenza del figliolo e vorrebbe alleviarla, cancellarla con la
sua carezza e prenderla su di sé. Adamo invece continua il suo orgoglio, proprio
come noi. Dopo il peccato l'orgoglio ci porta a cercare giustificazioni, anzi,
a cercare di convincerci e convincere Dio stesso che la nostra disobbedienza
in fondo è ragionevole e sana.
Che cosa può fare l'amore di Dio? Il suo amore umile e santo compie opere grandi:
egli pensa a mandare il Figlio, per farci vedere come dev'essere la nostra obbedienza,
e per togliere al maligno ogni vanto e ogni diritto sulla nostra vita. L'amore
di Dio è anche paziente, deve attendere che l'umanità sia pronta ad accogliere
un'opera tanto meravigliosa.
Al compiersi dei Tempi ecco che i desideri del Padre diventano eventi nascosti,
grandi, ma inosservati agli uomini. Un angelo rivolge la Parola ad una ragazza
nel paesino più insignificante della regione disprezzata da coloro che contano.
E questa ragazza, nemmeno lei lo sa, è stata preparata da Dio in modo eccezionale:
in lei l'orgoglio di Adamo non fa capolino, la sua paura di Dio non la rende
succube delle paure del mondo. Eppure anche lei fa fatica ad accogliere i progetti
di Dio, anche lei adopera la sua libertà per essere uno strumento consapevole
delle opere di Dio. Anche lei si interroga e interroga. Ella ascolta però con
serietà le risposte del messaggero divino, riconosce da dove provengono, e si
rende disponibile: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che
hai detto. L'angelo può partire soddisfatto: ha trovato obbedienza, ha trovato
un cuore docile e ricco di fede, soprattutto di amore.
Oggi contempliamo la risposta di fede di Maria. Impariamo a memoria le sue parole,
perché vogliamo diventino nostre. Vogliamo porgere a Dio un cuore puro, libero
dal nostro egoismo, libero dalle nostre passioni, dalle voglie dei nostri desideri
mossi dai piaceri del corpo.
Dio ci mostra una Madre immacolata, libera dalle conseguenze dell'orgoglio che
opprime tutti, per farci vedere la bellezza della nostra vita, se gli obbediamo
con umiltà e verità.
Dio ci propone di obbedirgli, perché ci vuole contenti! Quando gli obbediamo
non dobbiamo nasconderci, non ci sogniamo nemmeno di nasconderci a nessuno,
anzi, desideriamo incontrare tutti con un sorriso. Il sorriso scompare dal volto
di chi porta nel cuore la disobbedienza a Dio e l'orgoglio che vuole giudicarlo
incapace e crudele. Quando manca il sorriso sul volto di un fratello, o sul
nostro volto stesso, andiamo a vedere nel cuore: troveremo l'orgoglio che disobbedisce.
Potremo sradicarlo?
Guardiamo la nostra Madre Immacolata, il suo cuore puro, ascoltiamo la sua risposta
umile e pronta, disponibile, libera dal desiderio di qualcosa per sé, e saremo
liberati e rafforzati.
L'Eucaristia di oggi con i canti e le preghiere ci aiuti a progredire nel cammino
della nostra conversione. Maria stessa sarà presente, con tutti i santi che
l'hanno venerata, per riversare in noi il suo Spirito di fedeltà, di umiltà,
di carità vera e generosa!