26/12/2004 - Santa famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe - Festa - Anno A
Prima lettura Siracide 3,2-6.12-14 dal Salmo 127
Seconda lettura Colossesi 3,12-21 Vangelo Matteo 2,13-15.19-23
Quando vado a Messa, arrivando alla porta della chiesa incontro altri cristiani:
saluti, sorrisi, strette di mano! Sono le persone che condivideranno il momento
solenne dell'Eucaristia, che mi aiuteranno a viverlo, che lo rendono possibile.
Se non ci fossero, ci sarebbe la celebrazione? Sono contento che ognuno di essi
sia presente, lo accolgo e mi lascio accogliere. Queste persone non sono estranee,
anche se qualcuna non la conosco. Non affretto il passo, non scappo via, non
giro l'angolo: staremo insieme davanti a Dio, lo loderemo insieme, saremo stimolo
e aiuto reciproco! Arrivo qualche minuto prima per vivere anche questi incontri
con calma e con gioia! Si sta radunando la grande famiglia dei figli di Dio!
Sono un membro di questa famiglia, ne godo e ne porto la mia piccola responsabilità.
Oggi facciamo festa per la prima delle famiglie, quella dove è stato accolto
ed è cresciuto Gesù! Il Vangelo ci propone alcuni momenti, difficili e dolorosi,
di quella famiglia. Noi la chiamiamo santa, perché in essa vive il Santo di
Dio, e in essa sono tutti protesi a compiere la volontà del Padre! Giuseppe,
lo sposo che accoglie Gesù come proprio figlio, vuole essere fedele fino in
fondo alla missione ricevuta. La sua attenzione a compiere la volontà di Dio
viene accolta da Dio stesso, che gli fa conoscere attraverso il sogno quali
strade deve percorrere per proteggere il Figlio e sua Madre! Benché l'attuazione
di quella volontà comporti improvvisi e rapidi cambiamenti di tutta la vita,
egli è disponibile. L'obbedienza lo salva dalla mano violenta degli uomini potenti!
Questa famiglia ci viene proposta come modello, anzi, come ideale! E c'è davvero
bisogno nel mondo di oggi di un modello di famiglia! Il mondo occidentale, tutto
orientato alla ricchezza materiale, non riconosce più i valori profondi di una
famiglia fondata nella volontà di Dio, e il mondo povero, erede solo di miseria,
non li conosce ancora, come non li conoscono ancora i mondi che ignorano il
vangelo.
Giuseppe e Maria vivono insieme per amore di quel Gesù che è appena nato. Quando
si erano fidanzati non sapevano ancora nulla, ma mentre attendevano il tempo
del matrimonio hanno scoperto la volontà di Dio. L'hanno accolta, consacrando
ad essa tutta la propria vita. Maria si offre perché si compia in lei la Parola
del Padre e Giuseppe vuole obbedire giorno per giorno alle sue indicazioni.
In tal modo essi diventano famiglia, ambiente adatto per accogliere il Figlio
di Dio! La presenza di Gesù non risolve i loro problemi di povertà, anzi, ne
crea di nuovi: ricerca di una casa, fuga in Egitto, ritorno in Israele, nuova
ricerca di un villaggio nascosto. Una famiglia ideale? Si, è la famiglia fondata
sulla Parola di Dio! È la famiglia dove tutto ha come centro Gesù!
San Paolo, nelle sue lettere, ai singoli membri delle famiglie propone dei comportamenti
nuovi, diversi da quelli che gli uomini vivono normalmente. I membri cristiani
di una famiglia devono manifestare con il loro vivere insieme il volto di Dio,
di quel Dio che è amore. I cristiani vivono anzitutto nella propria famiglia
i vari aspetti dell'amore che possono osservare contemplando il Padre, quindi
la misericordia, la bontà, l'umiltà, la mansuetudine, la pazienza, il perdono
reciproco, la sopportazione. Essi prendono forza per questa vita, bella sì,
ma faticosa, da un ascolto assiduo della Parola di Cristo, da una risposta gioiosa,
che si esprime col canto di salmi e inni, dal vivere in maniera eucaristica,
cioè riconoscente a Dio per ogni cosa. Quando in una famiglia c'è questo clima,
allora si può raccomandare alla moglie di essere sottomessa al marito, perché
si può comandare al marito di amare la moglie come il Signore Gesù ha amato
la Chiesa, fino al punto da sacrificarsi per essa! Si può raccomandare ai figli
di obbedire in tutto ai genitori, perché i genitori obbediscono a Dio! Le raccomandazioni
dell'apostolo riassumono quelle che già il Siracide ci ha rivolto nella prima
lettura.
Famiglia santa è la famiglia dove vive e cresce Gesù, famiglia santa è la tua
famiglia, perché in essa si cerca di amare insieme il Signore e quindi di essere
una piccola Chiesa!
"Vita e benedizione sulla casa che teme il Signore", dice il ritornello
al salmo. Noi, desiderosi di vita e di essere portatori di benedizione, accogliamo
Gesù come centro della nostra famiglia: lo amiamo con l'impegno assiduo dell'ascolto
della sua parola, della preghiera offerta insieme agli altri familiari, di una
carità attenta alle necessità spirituali, affettive e materiali delle persone
con cui viviamo ogni giorno. Questo è infatti il luogo che Dio ci dona perché
la nostra vita spirituale cresca e porti frutto!