25/12/2004 - Natale del Signore
Mezzanotte:
Isaia 9,1-3.5-6; dal Salmo 95 Tt 2,11-14 Lc 2,1-14
Alba: Isaia 62,11-12; dal Salmo 96 Tt 3,4-7 Lc
2,15-20
Messa del giorno: Isaia 52,7-10 dal Salmo 97 Ebrei
1,1-6 Gv 1,1-18
In modo mirabile ci hai creati a tua immagine, e in modo più mirabile ci hai
rinnovati e redenti, fa' che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio,
che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana! Questa preghiera ci introduce
all'ascolto delle letture della " Messa del giorno " di questa Solennità.
I canti degli angeli e la gioia dei pastori ci preparano a lasciarci avvolgere
dal mistero insondabile dell'avvenimento che celebriamo.
Isaia, con varie espressioni, cerca di risvegliare in noi la gioia, una gioia
incontenibile, quella di chi finalmente è raggiunto dalla notizia attesa da
lungo tempo, e ancor più piena e più bella di quella sperata. I piedi del messaggero
sono particolarmente belli in questo giorno: sono finiti gli incubi provocati
dalle pretese dei re e dominatori perché è arrivato al trono nientemeno che
"il tuo Dio", colui che ti ama da morire! Le sentinelle uniscono le
loro grida festanti: colui che era sempre lontano lo vedono finalmente vicino,
ora sta arrivando. Non solo il popolo gode, ma persino tutti i confini della
terra: la festa è per tutti i popoli, per tutto il mondo!
Il salmo fa eco a questa gioia suscitata dal profeta e invita ad usare tutti
gli strumenti possibili per esprimere la gioia di tutta la terra.
La lettera agli Ebrei ed il Vangelo secondo Giovanni continuano a farci riflettere
per scoprire il significato dell'evento che celebriamo, per coglierne tutta
la portata per ciascuno di noi, per tutto il popolo e per tutto il mondo. Lo
fanno aiutandoci a dare uno sguardo a tutta la storia occupata dall'amore del
Padre, che intende a tutti i costi " salvarci ", strappare cioè l'Adamo
nascosto, impaurito, rosso di vergogna, quali siamo noi, da questa situazione,
togliendogli di dosso il suo peccato.
La lettera agli Ebrei ci presenta il Figlio, Gesù, come il definitivo tentativo
di Dio di parlare agli uomini, incontrandoli al loro livello. È attraverso di
lui che il Padre realizza il suo sogno d'amore! La prima pagina della lettera,
che oggi ascoltiamo, ci ferma a contemplare la bellezza e la grandezza e l'importanza
del Figlio. Egli è "erede di tutte le cose", cioè tutto gli spetta
di diritto! Egli è "irradiazione della sua gloria", rende cioè visibile
la bellezza e la superiorità di Dio; "sostiene tutto con la potenza della
sua parola", quindi nessuno può ignorarlo! Egli ha "compiuto la purificazione
dei peccati" e "si è assiso alla destra della maestà" ricevendo
l'autorità e il diritto-dovere di giudicare. Se è lui che giudica noi siamo
fortunati, perché cercherà di fare il possibile per salvare. Di lui è addirittura
scritto: "Lo adorino tutti gli angeli di Dio"! Vogliamo perciò vederlo
anche noi questo Figlio, vogliamo entrare a far parte della sua vita!
Giovanni, nella introduzione al suo vangelo, è ancora più profondo e preciso.
Il Figlio "Unigenito" ci rivela il Padre dato che è nel suo "seno".
Egli è perciò la "pienezza" di Dio, la sua presenza, e ci fa godere
"la grazia e la verità": queste due parole riassumono e descrivono
quanto avviene oggi. L'amore gratuito di Dio si riversa sull'umanità. Siamo
amati senza aver fatto nulla per meritarlo. Siamo e rimaniamo peccatori, eppure
Dio ci ha coperti di amore. È la grazia: la grazia è Gesù, il bambino debole
e fragile tenuto in braccio da una giovane madre, la cui cultura è tutta racchiusa
in parole pronunciate da angeli. Anche la verità arriva agli uomini. La verità
non è una cronaca più precisa degli avvenimenti del giorno, ma la manifestazione
di ciò che agli occhi degli uomini rimane nascosto. Gli uomini non vedono Dio,
non percepiscono il suo amore e i suoi disegni. Ora che il Figlio è qui, ecco,
la verità non è più nascosta: possiamo conoscere i progetti eterni, possiamo
godere la comunione divina, possiamo percepire nei fatti piccoli e grandi delle
nostre giornate la vicinanza del Dio dell'amore e della pace! La verità è luce,
la verità è vita per noi, è amicizia di Dio nonostante noi siamo peccatori e
tenebra. La tenebra vuol soffocare la luce, ma non ce la fa: la luce vince la
notte! Vita e Luce sono altri nomi di quel Figlio che noi avviciniamo senza
poterlo possedere pienamente, perché egli è il Verbo, la Parola, il desiderio
di un Dio che vuole comunicarsi all'uomo. Egli è la Parola che sta nel cuore
di Dio e che è Dio, pienezza d'amore!
Le parole degli apostoli ci sommergono, anzi, ci immergono nella profondità
del mistero, ma noi sappiamo che è un mistero d'amore, e perciò ne godiamo immensamente
e cerchiamo di esprimere con piccoli gesti di amore questa continua novità!
Venite tutti ad adorare il Signore!