04/05/2008 - Ascensione del Signore
- anno A
Iª lettura At 1,1-11 dal Salmo 46 IIª lettura Ef 1,17-23 Vangelo Mt 28,16-20
"Per mezzo di lui tutte le cose sono state create". Nel primo articolo del credo abbiamo affermato che Dio Padre è il creatore di tutto l'universo. Dato che il Figlio è pure Dio, è anche lui creatore? Certamente anche il Figlio partecipa all'atto creatore di Dio. Noi diciamo che la creazione è avvenuta per mezzo di lui, ripetendo alcune frasi del Nuovo Testamento. L'evangelista Giovanni dice infatti nel prologo del suo vangelo: "Tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste" (1,3). Lo stesso concetto viene ripreso da San Paolo nella lettera ai Colossesi: "Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui" (1,16). Il Figlio partecipa all'atto creatore del Padre in modo distinto e diverso, in quanto Figlio! Egli è la Parola di Dio, il progetto d'amore che Dio vuol trasmettere e comunicare: attraverso quest'amore Dio crea tutte le cose. In tutte le cose noi perciò troviamo la traccia o l'impronta del Figlio. Egli stesso ci avvia in questo modo ad osservare ciò che ci circonda, quando dice, ad es.: Io sono la via, io sono la luce, io sono la porta, io sono il pane, io sono la vite, ecc. Ogni realtà ci trasmette qualcosa dell'amore del Padre, che egli, il Figlio, incarna nella totalità. Noi cristiani dovremmo abituarci a osservare tutto nella luce di Dio e a vedere ovunque il riflesso del suo amore, e quindi le caratteristiche distintive del suo Figlio, di Gesù. Se fossimo capaci, come lo sono stati molti santi, saremmo molto più sereni e gioiosi, saremmo molto più profondi nei nostri ragionamenti, e, senza dubbio, molto più ottimisti! Tutte le cose che ci circondano sono state fatte per mezzo del Figlio: per capire il significato di ogni cosa dobbiamo guardare a lui, immedesimarci in lui e nel suo amore. Se lo facciamo, non ci lamentiamo più di nulla, nemmeno del freddo o del caldo, nè della pioggia o del sole! Tutto ci darà gioia, di ogni cosa ringrazieremo, in ogni cosa cercheremo qualche aspetto dell'amore con cui il Padre ci raggiunge tramite il Figlio!
"Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che
è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo
in cui l'avete visto andare in cielo". Il mistero dell'Ascensione di Gesù
al cielo è un grande mistero, cioè un fatto che nasconde e rivela l'amore del
Padre per gli uomini. Ce lo nasconde, perché a prima vista noi non comprendiamo,
siamo come i discepoli che fissano lo sguardo sulle nubi e sull'azzurro del
cielo, sull'aspetto materiale, sul segno adoperato da Dio per parlarci. Ce lo
rivela, dal momento che cominciamo a farne oggetto di fede, che lo osserviamo
nella sua profondità spirituale. Gli angeli parlano di questo fatto come di
una profezia, la promessa del suo ritorno: tornerà sulle nubi! Da questo particolare
comprendiamo ancora, se l'avessimo dimenticato o sottovalutato, che Gesù è il
Figlio dell'uomo di cui parla il profeta Daniele (7,13-14): "Ecco apparire,
sulle nubi del cielo, uno, simile ad un figlio di uomo; giunse fino al vegliardo
e fu presentato a lui, che gli diede potere, gloria e regno; tutti i popoli,
nazioni e lingue lo servivano; il suo potere è un potere eterno, che non tramonta
mai, e il suo regno è tale che non sarà mai distrutto". Anche il fatto
dell'Ascensione ci manifesta così l'identità di Gesù, e il suo posto nel disegno
di Dio. È proprio quel Gesù, che abbiamo avuto accanto come Maestro e amico,
il giudice di tutti i popoli, colui col quale tutto il mondo deve confrontarsi.
E così noi siamo sempre più riconoscenti di averlo conosciuto, ascoltato e amato,
e siamo sicuri del valore eterno della sua parola, e quindi di essere sulla
strada sicura e vera. Gesù che sale al cielo è un'ulteriore garanzia che Dio
ci dà riguardo a lui. Egli sarà sempre accanto al Padre, nessuno lo potrà sostituire:
tutti gli uomini, cosiddetti saggi, che verranno dopo di lui, se vorranno presentarsi
come incarnazione di Dio o come inviati da lui, possiamo riconoscerli come bugiardi
e ingannatori. Ogni epoca ha i suoi, anche la nostra. Gesù è alla destra del
Padre per sempre, e da questo trono manda il suo Spirito per guidare e sostenere
ciascuno di noi nel cammino faticoso sulla terra, per custodire e illuminare
la Chiesa. Egli stesso ha voluto che essa sia sempre viva e presente per accompagnare
gli uomini e raccoglierli in unità per presentarli al Padre! Lo Spirito Santo,
che egli manderà, renderà gli uomini, da deboli e timorosi come sono, forti
e coraggiosi, testimoni della sua bellezza e della sua verità e testimoni che
soltanto lui è la vera salvezza eterna per tutti.
Di questo ci parla anche San Paolo, ma soprattutto Gesù quando manda i suoi
apostoli in tutto il mondo. La loro missione è necessaria per tutti i popoli,
anche per quelli che si vantano di seguire religioni millenarie. Esse non migliorano
la vita dell'uomo sulla terra e non lo preparano ad essere fratello dei sofferenti,
non lo rendono capace di comunione e di pace e non gli danno salvezza. Gesù,
seduto alla destra del Padre, è il dono per tutti, il sole che può illuminare
e riscaldare tutti i popoli della terra, e far fruttificare i semi di bontà
già deposti nei cuori di ogni uomo a qualunque popolo appartenga!
Grazie, Gesù, asceso al cielo: ti attendiamo, e prepariamo la tua venuta obbedendo
alla tua parola!